La spinosa questione dei condòmini morosi: chi fa fronte agli insoluti altrui?

 Un fenomeno, purtroppo, sempre più in crescita, quello riguardante le morosità dei condomini, che non può e non deve passare in secondo piano. Complici gli affitti alti, complice il caro-vita, complice la disoccupazione, sono tanti gli aspetti che portano sempre più famiglie e singoli a ritardi nei pagamenti circa le spese condominiali. Dal 10% di residenti morosi, nei primi anni della crisi, la percentuale è arrivata al 20-25% e comprende sia coloro che non riescono a far fronte alle spese, sia coloro che pagano in netto ritardo rispetto agli altri condomini.

Gli scenari che si aprono di fronte a questo problema sono diversi perchè, in caso di forniture centralizzate, nel momento in cui uno o più residenti non pagano le rispettive somme è tutto lo stabile a rimetterci. L’ingiustizia per chi paga puntualmente è sotto gli occhi di tutti: il distacco dei servizi condominiali non dovrebbe includere anche loro, ma purtroppo è così. In casi come questi, a chi ci si deve rivolgere? All’amministratore, ad una società di recupero crediti o sarebbe meglio procedere con un accordo di conciliazione?

Ovviamente far fronte ad un professionista potrebbe costare caro all’amministratore, soprattutto nel caso in cui non si disponga di un fondo cassa a cui attingere, ma sarà obbligatoriamente questa la strada da intraprendere nel caso in cui la lettera di messa in mora non dovesse andare a buon fine. Le ultime sentenze della Corte di Cassazione hanno fatto luce su questo problema, determinando che l’amministratore di condominio ha l’obbligo di comunicare ai creditori solo i dati dei condòmini morosi (rispetto al credito vantato dal creditore istante), ma con la sentenza 751 del 18 Gennaio 2016 si fa una distinzione tra fase giudiziale e stragiudiziale.

Un chiaro esempio lo si trova nel ricorso (non accolto) di un condomino torinese avverso alla sentenza della Corte d’Appello di Torino, che aveva ritenuto valida la delibera di approvazione del rendiconto. Tra le spese individuali, infatti, figuravano quelle sostenute dal condominio circa l’emissione del decreto ingiuntivo, a carico dell’individuo. Ricorso respinto e, con l’ultima sentenza del 18 Gennaio scorso, il condòmino moroso non solo si è trovato a pagare le spese del legale per il decreto ingiuntivo, ma anche quelle relative al giudizio di Cassazione.

Fonti: condominioweb.com, casacondominio.net, studiocataldi.it

Articolo scritto in collaborazione con Invenium, da 20 anni leader in Europa nella gestione e recupero di crediti internazionali.

Fatturazione elettronica e contabilità economico – patrimoniale nella PA

 Il Ministero dell’Economia e delle Finanze – MEF – ha fatto sapere in una nota che è aumentato nell’ultimo periodo il livello raggiunto dai pagamenti della Pubblica Amministrazione, ovvero delle risorse che serviranno a saldare i crediti ancora aperti da parte di artigiani, professionisti e imprese nei confronti dello stato. La maggior parte di questi, tuttavia, sono già stati erogati, cioè circa 31 miliardi di euro. 

Agenzia delle Entrate – Ora è possibile pagare a rate gli importi delle irregolarità

 A partire dal prossimo 1 settembre 2014 riprenderanno i controlli a cui l’Agenzia delle Entrate sottopone le dichiarazioni dei redditi dei contribuenti italiani. Verranno infatti passate al setaccio le dichiarazioni dei redditi presentate attraverso il Modello 730 e il Modello Unico, alla ricerca di possibili errori di forma o errori di calcolo.

Si accorciano i tempi di liquidazione tra imprese

 I tempi di pagamento delle fatture da parte delle imprese è uno dei criteri che vengono analizzati per stabilire il loro stato di salute economica e finanziaria.

Più sono brevi, migliore è la situazione delle imprese, motivo per cui i dati rilasciati dal Cerved sono un segnale positivo.

La Pubblica Amministrazione ora paga più velocemente

 Hanno fatto progressi i tempi di pagamento della Pubblica amministrazione. Infatti nel primo trimestre del 2014 nel totale ha saldato in 96,1 giorni rispetto ai 107,4 dello stesso periodo del 2013, guadagnando 11,2 giorni.

Risparmiare sulle commissioni di pagamenti e prelievi in Europa

 Gli strumenti di pagamento elettronici, come i bancomat e le carte di credito sono molto più diffusi all’estero che in Italia. Anche quando si viaggia fuori dai confini nazionali, quindi,  o si parte per le vacanze, è sempre consigliabile portare con sé uno di questi utili strumenti che evitano, tra le altre cose, la necessità di dotarsi della valuta del posto. 

Risparmiare sulle commissioni dei prelievi allo sportello in Italia

 A partire dallo scorso 30 giugno 2014 tutti gli esercenti, i liberi professionisti e gli artigiani italiani sono obbligati per legge ad accettare i pagamenti elettronici per gli acquisti di importo superiore a 30 euro. Questo significa che a breve l’utilizzo di bancomat e carte di credito da parte dei consumatori italiani diventerà ancora più frequente. 

Fisco le scadenze e le date da ricordare nel mese di luglio

 Luglio sarà quest’anno un mese pieno di novità e scadenze fiscali. Se, infatti, scatta dal 30 giugno, l’obbligo di istallazione e uso del Pos per pagamenti con carte di credito e bancomat per artigiani, commercianti e liberi professionisti, da martedì primo luglio,è scattato invece il rialzo per la tassazione sulle rendite finanziarie che vanno dal 20 al 26%, novità che colpirà tutti i prodotti finanziari, conti correnti, conti deposito, conti postali, azioni, fondi comuni, obbligazioni, Etf, ad eccezione di Titoli di stato e fondi pensioni. Ma anche in quest’ultimo caso sale comunque l’aliquota, passando dall’11% all’11,5%.