La Spending Review di Cottarelli – Le spese dello Stato

 Il commissario Carlo Cottarelli ha messo a punto un piano per la riduzione delle spese dello Stato Italiano. Le misure che saranno prese nei prossimi tempi sono state illustrate in una serie di slide dallo stesso commissario e, entro i prossimi tre anni, dovrebbero portare ad un risparmio di circa 34 miliardi di euro.

Spending Review, quali e quanti saranno i tagli alla spesa?

 Tra i vari piani del neo premier Matteo Renzi c’è anche quello della spending review, ovvero una riduzione della spesa pubblica che ha il fine, da un lato, di abbassare i costi dell’apparato dello Stato e, dall’altro, di reperire delle risorse per mettere in atto le riforme che sta elaborando in questi giorni.

Il commissario per la spending review Cottarelli afferma che la Rai può fare di più

 Il governo ha presentato il suo piano di riforme basate sull’abbassamento delle tasse per lavoratori e imprese che ha suscitato molte curiosità sul tema delle coperture finanziarie. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e altri esponenti del governo hanno precisato che i fondi saranno reperiti dal risparmio della spending review e dallo 0,4% disponibile restando all’innterno del 3% del deficit stabilito dall’Europa.

La spending review cui ha lavorato il commissario Carlo Cottarelli ha permesso di tagliare alcune spese in diversi ambiti pubblici. Su un tema, come quello della rai, si è aprta una piccola polemica dopo le affermazioni del commissario.

 

Assunzione giornalisti Rai

 

Il commissario per la spending review Carlo Cottarelli ha parlato delle spese della Rai, di quello che è stato fatto in termini di risparmio e di quello che maggiormente si può fare. Il commissario ha affermato: “Per la Rai è possibile fare qualche risparmio ulteriore. Io ho alcuni suggerimenti, come ad esempio la Rai deve avere per legge sedi in tutte le regioni, ma si potrebbe benissimo coprire il servizio di informazione regionale senza avere sedi”.

Il sindacato Rai Usigrai ha immediatamente commentato le parole del commissario per spending review Cottarelli e ha detto: “E’ gravissima la dichiarazione di Cottarelli. Il tema della Rai e del servizio pubblico non si può affrontare con approssimazione. Che competenza ha sull’inforazione regionale.

I costi della Rai hanno comuque incuriosito diverse volte la politica perché in diverse occasioni si sono visti degli sprechi.

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Il programma del nuovo ministro dell’economia Pier Carlo Padoan

 Questa mattina Pier Carlo Padoan, il neo Ministro dell’Economia, ha rilasciato la sua prima intervista ufficiale a IlSole24Ore spiegando che la sua priorità, al momento, è di far ripartire la crescita del Paese attraverso una riforma profonda del lavoro e del fisco.

Sicuramente un’impresa non facile, ma che il nuovo ministro è più che determinato a portare a termine con un piano che, adesso, possiamo conoscere meglio.

Arriva in extremis il taglio del cuneo fiscale con i fondi della spending review

 La Legge di Stabilità sta per essere votata alla Camera e in questa ultima giornata erano rimaste in sospeso alcune questioni che il governo voleva inserire e sulle quali non c’era l’accordo tra i gruppi parlamentari e le parti sociali. Tra queste, il taglio del cuneo fiscale che nella riunione di ieri sera non è stata definita e inserita negli emendamenti alla Legge di Stabilità.
Ora è arrivato l’ok per il taglio delle tasse sul lavoro. La copertura economica si è trovata attraverso i fondi della spending review. Quello del cuneo fiscale era un aspetto ritenuto importante dal Presidente del Consiglio Enrico Letta.
Il fondo che consentirà di ridurre il cuneo fiscale porterà quindi risorse che andranno a favorire in misura uguale non solo imprese e lavoratori, come nelle previsioni, ma anche i lavoratori autonomi, le imprese molto piccole e i pensionati.
Il fondo sarà quindi costituito dai risparmi che arriveranno dalla spending review e anche dalle entrate che deriveranno dalla lotta all’evasione fiscale e da quelli sullo scudo fiscale.
Tra le altre novità della Legge di Stabilità c’è l’emendamento sulla sanatoria delle cartelle di Equitalia. Come si era previsto, il pagamento della sanzione si potrà fare senza versare anche gli interessi. Il pagamento deve essere fatto entro il 28 febbraio. Per le riscossioni relative a sentenze di condanna della Corte dei Conti, la sanatoria non può essere compresa.
Approvato anche l’emendamento sulla costruzione di nuovi stadi o sull’amodernamento di quelli esistenti, ma senza la possibilità di creare nuovi complessi residenziali. Le procedure amministrative sono semplificate e si prevedono modalità innovative di finanziamento.

La spending review inizierà già dal 2014 secondo Carlo Cottarelli

 Non perde tempo il nuovo Commissario per la Spending Review Carlo Cottarelli, fresco di nomina in Italia dopo i numerosi anni passati presso il Fondo Monetario Internazionale. Per Cottarelli, infatti, contrariamente a quanto emerso nei giorni scorsi, già nel 2014 ci sono possibilità per ridurre le spese pubbliche. 

Al via il programma di tagli di Carlo Cottarelli

 Parola d’ordine risparmio. Ma la missione sembra quasi impossibile. E’ la sfida a cui è stato chiamato, dal Fondo Monetario Internazionale, Carlo Cottarelli, il nuovo commissario per la spending review che dovrà avviare a breve un complesso programma di tagli alla spesa pubblica italiana. 

Carlo Cottarelli accetta l’incarico di commissario per la spending review

 Risale solo a qualche giorno fa l’annuncio, da parte del Presidente del Consiglio Enrico Letta, del nome di colui che dovrà aiutare lo Stato Italiano a fare finalmente pace con le sue ingenti spese. Si tratta di Carlo Cottarelli, individuato anche dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni come il futuro commissario per la spending review, che avrà quindi il compito di ridurre il più possibile i costi della dispendiosa, più che imponente, macchina statale italiana. 

Il viceministro Fassina annuncia misure di contenimento del debito a breve

 Secondo gli esperti analisti dell’agenzia di rating americana Moody’s, l’Italia non sarà in grado, nell’immediato futuro di mantenere il proprio deficit al di sotto del limite del 3% del Prodotto Interno Lordo, limite impostole dalla Commissione Europea per evitare di ricadere in una ulteriore procedura di infrazione per eccesso di debito.