Siringhe: prezzo unico di vendita

 

Le siringhe avranno un unico prezzo di vendita: quella comune per iniezioni costerà infatti in tutta Italia, a seconda delle dimensioni, da 0,049 a 0,063 euro con un ribasso del 70% rispetto alla base d’asta. Questo è uno degli effetti della spending review nella sanità.

La spending review è un flop?

I tagli alla spesa pubblica sembrano essere inefficaci, inefficienti e a svantaggio dei cittadini, i quali si ritrovano con meno servizi a disposizione. È questo il monito del presidente della Corte dei Conti Raffaele Squitieri che, all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2016, boccia la spending review del governo Renzi.

Spending review: Cosenza, Napoli, Siena e Firenze i comuni più penalizzati

La spending review impone una serie di tagli nelle risorse. A farne le spese sono i comuni visto che ai Sindaci saranno ridotte le risorse a disposizione pari a circa 1,5 miliardi di euro. La CGIA di Mestre ha preso in esame 108 comuni capoluogo di provincia definendo quelli più penalizzai, ovvero Cosenza, Napoli, Siena e Firenze. 

Spending Review, nuovi tagli ai Comuni italiani

Spending Review, che fine ha fatto? I tagli alla spesa pubblica continuano o sono stati messi in soffitta? Sicuramente questo è uno dei temi caldi degli ultimi mesi e, ora, abbiamo una prima risposta a questa domanda.

Spending Review: quali novità?

Che fine hanno fatto gli interventi per i tagli alla spesa pubblica tracciati da Carlo Cottarelli? L’ex commissario ai tagli, nominato dal Governo Letta, aveva pronosticato la prospettiva di risparmio della sua manovra arrivando a programmare un piano che avrebbe consentito un taglio pari a trentaquattro miliardi di euro.

L’Ue ‘boccia’ la spending review italiana

Bruxells palesa le sue incertezze nei confronti della spending review presentata dal governo italiano all’interno della Legge di Stabilità e evidenzia che il programma di riforma Renziano è ambizioso, ma che i risultati sono incerti.

Tagli agli stipendi dei dipendenti della Camera

Il sistema retributivo dei dipendenti della Camera va riformato. Così, ecco il ‘nulla osta’ da parte dell’Ufficio di presidenza per i tagli agli stipendi nell’ambito delle operazioni di spending review. Il salary-cap si attesta ora intorno ai 240.000 euro, con sottotetti retributivi per ogni categoria.