Parola d’ordine: boicottare le banche. Con i tassi negativi, che si aggirano intorno al -0,75%, per effetto delle manovre della Banca centrale, gli svizzeri stanno tornando a mettere i soldi in cassaforte per ‘proteggerli’ dagli istituti di credito.

La “lista Falciani” ha fatto tanto parlare i media alcuni anni fa. Si trattava di un elenco dei titolari di conti correnti in Svizzera, stilato dal funzionario Hervè Falciani, poi
Parola d’ordine: boicottare le banche. Con i tassi negativi, che si aggirano intorno al -0,75%, per effetto delle manovre della Banca centrale, gli svizzeri stanno tornando a mettere i soldi in cassaforte per ‘proteggerli’ dagli istituti di credito.

Strana coincidenza. Il gruppo Armani lascia la Svizzera di gran carriera, trasferendo a Milano la propria sede di Mendrisio, con conseguenze dolorose per un centinaio di persone, proprio mentre il Parlamento elvetico, su richiesta esplicita e prolungata dell’Ocse, elimina gli sgravi fiscali alle imprese estere che si sono insediate nella Confederazione, attratte dalla prospettiva di pagare poche tasse.

Le persone anziane si trovano molto bene in Svizzera, pessimamente in Afghanistan e in Africa in generale. E in Italia? no bene, soprattutto se si considera che se la passano peggio che in altri Paesi paragonabili al nostro per struttura economica come Spagna e Francia, ma anche peggio di Colombia, Tailandia, Messico, Brasile, Cipro, Costa Rica e via dicendo.
Era un giorno cruciale per la Svizzera. I dati del secondo trimestre, se in calo, avrebbero manifestato lo spettro della recessione e della crisi economica per il Paese, che avrebbe pagato lo scotto delle decisioni sul Franco di qualche mese fa.
Svizzera nuovamente a rischio recessione. Potrebbe essere questo il conto presentato all’economia della confederazione, venerdì prossimo, dai dati statistici: un conto salato per il brusco cambio di trend con il quale la Banca nazionale svizzera (Snb) ha deciso di slegare il cambio del franco dall’euro, a metà gennaio, con un immediato rafforzamento della moneta alpina.
Si apre un pertugio, in Svizzera, per fare uscire il Paese dall’isolamento, nei confronti dell’Unione Europea, a seguito dell’approvazione in referendum, il 9 febbraio 2014, dell’iniziativa “contro l’immigrazione di massa”, desiderata dalla destra e contraria agli accordi sulla libera circolazione delle persone, sottoscritti con Bruxelles.
Lo stipendio medio annuale di un lavoratore in Svizzera ammonta a circa 66 mila franchi, ovvero 63 mila e 500 euro. A calcolarlo è l’Ufficio di Statistica della Confederazione.
Aumenta il contrabbando di sigarette in Svizzera. Il traffico illecito, da qualche tempo, a causa dei prezzi al pacchetto di “bionde” troppo elevati nella Confederazione, si svolge a senso inverso.
Uno dei pochi comparti dell’economia svizzera che non indugia, a seguito dell’abbandono a metà gennaio del cambio fisso tra franco e euro, è il mercato dell’auto.