Auto, Europa crescono le vendite

 Nel 2014 il mercato dell’auto in Europa è partito bene. Nei 28 Paesi Ue più quelli Efta a gennaio sono state immatricolate 967.778 nuove vetture, con un aumento del 5,2% rispetto alle 920.373 del 2013.

Gli stranieri comprano le case italiane

 Il mattone italiano attrae sempre di più i compratori stranieri, capeggiati dai tedeschi che nel 2013 hanno rappresentato il 43% di tutti gli acquirenti esteri di case italiane.

I clienti russi, in aumento costante e progressivo, sono arrivati a coprire una quota pari al 14% di questo mercato , raggiungendo la stessa percentuale degli inglesi, che sono comunque calati rispetto al 38% segnato nel 2005. I russi, che hanno “occupato“ intere aree della Sardegna e della Toscana (con particolare predilezione per la Versilia) puntano ora su immobili di prestigio situati tra il lago di Como e Venezia,ambiti anche da un numero crescente di neo-compratori asiatici guidati da avanguardie indiane ed indonesiane.

 

► Investire bene comprando a prezzi più  bassi

 

Rispetto al 2005, anno di inizio dei questo tipo di rilevamento, il numero di acquirenti esteri di case italiane è salito del 70%, contemporaneamente all’incremento delle somme investite, che si sono più che triplicate in otto anni, fino a toccare gli attuali 2,5 miliardi di euro.

Dopo il boom della Toscana, destinazione che dal 2005 ad oggi ha perduto più della a metà degli acquirenti (scendendo dal 30% al 17%), sono ora la Puglia e le Marche ad assorbire le percentuali più rilevanti di investitori o acquirenti stranieri accaparrandosi rispettivamente il 21% ed il 13% degli acquisti. Sempre nel periodo dal 2005 ad oggi l’investimento medio è cresciuto passato da 240.000 a 500.000 euro, a cui vanno spesso aggiunti costi di ristrutturazione.

Un budget destinato ad aumentare nei prossimi anni perché l’Italia viene ormai considerata da questa fascia di clientela allo stesso livello delle raffinate campagne inglesi.

E-Bay vede una crescita a doppia cifra

 Oppositori detto Amazon mangerebbe mercato business del gigante delle aste per il pranzo, ma continua a registrare una forte crescita.

E-Bay è cresciuta leggermente in Borsa, con la società che ha rilasciato alcuni numeri sugli utili molto forti. Il segmento PayPal della società è stata in grado di crescere di quasi il 20%. Il suo segmento di mercato, che di recente molti hanno pensato che avrebbe sofferto enormemente cercando di competere con Amazon, è stato in grado di arrivare a una crescita a due cifre.

 

La strategia di Xerox dalla crisi alla svolta economica

 

Tuttavia, molti investitori stanno guardando al noto investitore Carl Icahn, che possiede una quota dello 0,82% di E-Bay. L’azienda ha fatto in modo di scindere la propria attività PayPal, vista da molti in crescita a un ritmo più veloce rispetto al core business del mercato.

L’analista finanziario David Hanson ha spiegato agli investitori perché pensa che questo è un affare che, anche se non accadrà rapidamente, è utile.

Le previsioni di E-Bay in crisi nel futuro per la crescita di Amazon sembrano quindi allontanate per le scelte della società che si può garantire una buona crescita nel lungo periodo. La crescita di PayPal conforta la società.

PayPal ha 128 milioni di conti attivi ed è disponibile in 193 Paesi. Accetta pagamenti in 25 valute e il suo sito web è disponibile in 80 mercati a livello globale. La sede principale di PayPal è a San Jose in California e ha uffici in diverse parti del mondo. Nel primo trimestre del 2013 sono stati creati più di 5 milioni di nuovi conti attivi e i ricavi registrati da PayPal hanno rappresentato il 41% dei ricavi del Gruppo eBay nel 2013. I ricavi di PayPal nel Q1 2013 sono stati di 1,5 miliardi di dollari con una crescita del 20% anno su anno a tasso di cambio costante.

 

La strategia di Xerox dalla crisi alla svolta economica

 Questa società ri-energizzato sta generando tonnellate di denaro contante, ma la sua strategia di crescita attiva è ciò che dovrebbe realmente ottenere investitori entusiasti.

Circa un decennio fa, i futuristi della tecnologia avevano predetto che avremmo vissuto in un mondo senza carta. Questo non è accaduto così rapidamente come avevano previsto, ma ogni anno l’editoria digitale, dai giornali alle bollette e alle fatture professionali, sta crescendo.

 

► Le vendite di Toyota in crescita a livello mondiale

 

I dirigenti di Xerox hanno capito la situazione rendendosi conto che la domanda per le sue stampanti, fotocopiatrici e fax non avrebbe avuto un futuro luminoso. Così nel 2009 hanno fatto un’offerta di 6,4 miliardi dollari per Affiliated Computer Services, fornitore leader di gestione dei processi aziendali e servizi di outsourcing. La mossa ha consegnato ritorni immediati.

I rendimenti sono ancora presenti per Xerox che è ora uno dei generatori principali di “resa totale”, che è una strategia di investimento chiave che dovrebbe essere monitorata. In poche parole, sono aziende che utilizzano il denaro che generano per pagare i dividendi stabili, per riacquistare una grande quantità di loro stesse azioni e per pagare il debito.

Nel 2009, il fatturato di Xerox è sceso del 14% in un anno ai livelli più bassi della società dal 2003. L’acquisto della società ACS e del suo team di consulenti ha invertito questa tendenza, portando le vendite in crescita del 40% nel 2010 a 21,6 miliardi dollari.

Alla fine del 2009, il debito di Xerox era diventato grande, 9,9 miliardi dollari in prestiti è molto di cui preoccuparsi. Da allora, Xerox ha risalito la montagna, il debito a lungo termine è scivolato sotto i 9 miliardi di dollari nella primavera del 2011 e ora si aggira intorno ai 7,5 miliardi dollari.

Nel frattempo Xerox ha mantenuto un dividendo annuale di 0,17 dollari a quota che potrebbe presto ottenere più attenzione ora che il debito è a livelli più gestibili.

Nel 2013 per Jaguar vendite record

 Il mercato dell’automobile cambia e la situazione non è uguale per tutti a livello internazionale. La Fiat in passato ha annaspato, mentre ora ci sono speranze di crescita con l’acquisizione di Chrysler. In Europa, le case automobilistiche tedesche sembrano andare bene mentre in francia la situazione è un po’ diversa.

In Inghilterra, vendite record nel 2013 per Jaguar Land Rover. La casa automobilistica britannica della proprietà indiana Tata Motors ha comunicato di avere venduto 425.006 veicoli l’anno scorso con una crescita del 19%. Nuovo record di vendite in 38 mercati internazionali.

 

Fiat, accordo miliardario con Chrysler

 

Nel Regno Unito, le vendite di Jaguar sono aumentate del 15% mentre le venditedi Land Rover sono aumentate del 13%. In tutto il mondo, Land Rover rappresenta la quota maggiore del fatturato della società con 348.383 venduti nel 2013, con un incremento del 15%.

 

Matrimonio Chrysler Fiat, Marchionne si espande negli Usa

 

La domanda per le automobili di lusso Jaguar è lievitata negli ultimi 12 mesi, con vendite quasi raddoppiate a livello internazionale.

L’ amministratore delegato di Jaguar Land Rover Ralf Speth ha affermato: “Il 2013 ha dimostrato di essere un anno molto positivo per Jaguar Land Rover grazie alla continua domanda per i veicoli su tutta la gamma”.

Il rapporto sulle vendite in rialzo è arrivato pochi giorni dopo che il gigante delle automobili ha lanciato la prima fase di una campagna di assunzione di personale nel suo nuovo centro di produzione. Circa 600 posti di lavoro saranno creati nel corso dei prossimi quattro anni presso la sede della ditta nei pressi di Wolverhampton, nelle West Midlands in Inghilterra. I dati e le assunzioni mostrano la crescita del gruppo che fabbrica automobili. Gli investimenti saranno di più di 500 milioni di sterline per la costruzione di motori a basse emissioni.

Gli immobili di montagna del lusso non sentono la crisi

 Dal 2008 la crisi è esplosa in molte parti del mondo e in Italia intaccando quasi tutti i settori. Iniziò dagli Stati Uniti con i mutui subprime e investì inizialmente l’ambito immobiliare. La crisi poi si allargò ed entrarono in scena altri fattori, ma il mercato immobiliare è stato vicino al crollo ed ha vissuto cinque anni di crisi. Qualche spiraglio di ripresa debole si vede per il prossimo anno, ma la crescita sarà minima e i fasti pre-crisi sembrano non potere tornare per diversi anni.

I prestiti delle banche al settore edile e immobiliare nel 2013

In questi anni di crisi, gli immobili delle località turistiche più esclusive hanno resistito. L’immobiliare di lusso nelle località turistiche di montagna non mostra quindi gli stessi dati negativi di quello generale grazie all’interesse nei nuovi ricchi.
In Francia e in Svizzera i prezzi delle abitazioni sono addirittura cresciuti in questi periodi di crisi. La crescita è del 10%-14% e i prezzi in località come Davos e Zermatt sono tra i 10 mila e i 23 mila euro a metro quadro. Immobili di lusso, appunto, che solo i nuovi ricchi possono comprare. In altre città dei due Paesi come Chamonix e Morzine, che si trovano nella zona delle alpi francesi, l’aumento dei prezzi è tra l’8% e l’8,5%. Per comprare una casa in queste località servono tra gli 8 mila e i 14 mila 500 euro a metro quadro.
Anche in Russia ci sono località che mostrano tutt’altro che crisi quando si parla di prezzi e di compravendite di immobili. A Sochi, città che ospiterà le Olimpiadi invernali, si è avuto l’aumento più alto dei prezzi, saliti tra il 40% e il 50%.
In Italia, invece, i dati sono diversi. Le località di montagna di lusso non mancano, ma l’aumento dei prezzi non è così considerevole. I prezzi più alti si trovano a Cortina d’Ampezzo è sono compresi tra i 10 mila e i 12 mila euro a metro.  I prezzi non sono però in aumento, ma in calo del 10%. A Courmayeur e a Madonna di Campiglio i prezzi degli immobili più pregiati sono tra gli 8 mila e gli 11 mila euro a metro quadro.

In calo la vendita al dettaglio compresa quella alimentare

 L’Istat ha comunicato i dati sulle vendite al dettaglio a ottobre. Il risultato è di un altro calo che arriva all’1,6% su base annua. L’Istituto di Statistica registra una situazione che a livello mensile è più o meno invariata al -0,1%. L’aspetto che si rileva da questi dati è che il calo delle vendite al dettaglio riguarda anche il settore alimentare con il -0,2% a ottobre rispetto al mese precedente e il -0,6% a confronto con l’anno scorso.

Quest’anno si dovrebbe chiudere quindi con dati negativi per il commercio al dettaglio e dimostra che i consumi in Italia si sono abbassati per effetto della crisi economica e della minore fiducia dei consumatori.

► Le vendite al dettaglio calano dello 0,3% a settembre 2013

L’Istat afferma che il calo delle vendite al dettaglio per i primi dieci mesi del 2013 è del 2,2%. Il calo riguarda anche l’ambito alimentare con il -1,3%, mentre il resto del commercio al dettaglio ha fatto registrare un -2,8%.

I dati mostrati dall’Istat non sono quindi buoni per il commercio al dettaglio, considerando che nel 2012, anno di grande crisi per le vendite al dettaglio, il dato era stato di -1,7%. I dati di ottobre sono negativi non solo per i piccoli negozi e le botteghe, ma anche per la grande distribuzione con i supermercati che hanno fatto registrare un – 1,1%. Il calo per i negozi di vicinato è del 2,9% e quello della grande distribuzione è dello 0,2%. In crescita i discount alimentare con il +2,4% e che attenuano il dato negativo della grande distribuzione. La crisi sembra quindi spostare le persone verso i discount alimentari piuttosto che verso i negozi e i supermercati più tradizionali.

Vendita auto Italia, retrocesso in serie C

 Il mercato automobilistico italiano, considerato ancora uno dei principali, rischia di retrocedere in Serie C senza che si pensi da parte del governo a nessuna mossa per sciogliere le penalizzazioni come la pesante imposizione fiscale e, in generale, per dare slancio all’economia e alla ripresa.

Fiat, in frenata la vendita auto

  Ancora forti difficoltà per il gruppo automobilistico di Torino. Secondo gli ultimi dati sulle vendite, il gruppo ha perso ulteriori quote di mercato, a differenza delle altre concorrenti europee che mostrano una situazione leggermente migliore.

Molti i tentativi della Fiat di rilanciare il marchio con accordi anche con Paesi stranieri, soprattutto per quanto riguarda la produzione di veicoli pesanti.  Si pensa anche al lancio di nuovi modelli.