Terziario, imprese in crescita

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Appare in aumento il numero delle imprese del terziario, coerentemente con gli impegni finanziari nel secondo trimestre anche se, sul fronte credito, sussiste una forte quota di imprenditori che, pur avendo bisogno di un finanziamento, rinunciano a recarsi in banca non avendo ancora fiducia nella ripresa o per timore di vedere respinta la propria richiesta.

Parliamo della domanda ‘inespressa’ che sfiora il 28% ma che al Sud, dove peraltro solo il 16,6% delle imprese ha chiesto credito, arriva ad oltre il 35%”.

E’ la fotografia scattata dall’Osservatorio credito della Confcommercio. In particolare, nel secondo trimestre, spiega una nota, continua a crescere la capacità delle imprese del terziario di far fronte ai propri impegni finanziari (si trovano in questa situazione il 62% delle imprese rispetto al 54% di 6 mesi fa), sebbene la congiuntura si confermi ancora di molto al di sotto della soglia di espansione”. Diminuisce comunque la fetta delle imprese che registrano un peggioramento della situazione finanziaria (dal 46% al 38%).

Aumenta leggermente anche la percentuale di imprese che si recano in banca per chiedere credito (20,1% rispetto al 19,6% del i trimestre). Tenendo conto di chi ha chiesto soldi e di chi non lo ha fatto (domanda inespressa) pur avendone bisogno, la domanda “potenziale” complessiva di credito (percentuale delle imprese che hanno chiesto credito alle banche più percentuale delle imprese che non lo hanno chiesto pur avendone necessità) sale al 48%.

Sul lato dell’offerta, è aumentata leggermente la percentuale delle imprese che hanno ottenuto il credito richiesto senza alcun problema (dal 35% al 36,5%) portando la percentuale di imprese effettivamente finanziate al 7,3%, valore ancora esiguo ma che risulta il più elevato dalla metà del 2012 ad oggi. E’ inflessione la cosiddetta area di irrigidimento (imprese che il credito “non” lo hanno ottenuto e imprese che lo hanno ottenuto in misura inferiore rispetto al fabbisogno). Tale percentuale, nel secondo trimestre 2015, è stata pari al 52,5%, contro il 54,1% dei tre mesi precedenti.

 

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