Volkswagen, si moltiplicano le cause legali

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Tiene banco il caso dello scandalo delle emissioni della celebre casa di auto tedesca. Dall’Italia agli States in atto c’è una vera e propria pioggia di azioni legali contro Volkswagen relativamente al Dieselgate, che ha portato all’aggiramento delle norme anti-smog.

Stando al New York Times negli Usa sono state avviate più di 350 azioni legali e adesso i giudici federali potrebbero decidere di inviare le cause a una sola corte, dove il giudice sceglierà a campione fra gli avvocati che hanno presentato le azioni chi porterà avanti il caso in tribunale. Ieri, invece, sono state deposite le prime querele per truffa dall’avvocato torinese Giorgio Faccio presso le procure di Torino, Milano, Cuneo e Lamezia Terme. L’azione – spiega il legale – consentirà ai proprietari di veicoli del Gruppo di agire per ottenere il risarcimento dei danni per il dieselgate.

Nel frattempo emerge che la riparazione dei motori coinvolti nel dieselgate sarà molto più costosa di quanto sinora previsto. Secondo fonti interne all’azienda, i tecnici dovranno lavorare a circa 10.000 diverse soluzioni per intervenire con successo sugli 11 milioni di auto coinvolte nello scandalo, a causa dell’ampio numero di varianti del motore.

Ieri, intanto, il dieselgate è tornato a coinvolgere le istituzioni europee, con il vicepresidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, sulla difensiva. La nuova ondata di polemiche è partita a seguito di una notizia del Financial Times, secondo il quale lo scandalo delle emissioni truccate era stato segnalato all’Ue già nel 2013. Secondo la ricostruzione del quotidiano della City, l’ex commissario all’ambiente Janez Potocnik aveva segnalato la discrepanza in termini di emissioni tra i risultati dei test delle case automobilistiche e le prove su strada, ma l’allarme è stato ignorato.

 

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