Come si usano i congedi di paternità

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La Regione Emilia Romagna ha dato il via ad una campagna informativa per i padri lavoratori che vogliono usufruire dell congedo di paternità e parentale. Una misura economica importante per le nuove famiglie, coperto da contributi previdenziali. 

Tutta l’iniziativa prende le mosse del Dipartimento delle Pari Opportunità e si chiama “Oggi ci pensa papà”. L’obiettivo è quello di divulgare le istruzioni per la richiesta di congedo cercando di andare oltre gli stereotipi di genere che limitano i padri nella partecipazione attiva ai primi mesi di vita dei figli.

Il congedo parentale è stato introdotto dalla Riforma del Lavoro Monti-Fornero e può essere obbligatorio e facoltativo. I lavoratori dipendenti delle imprese private hanno infatti l’obbligo di servirsi di un giorno di congedo retribuito entro i 5 mesi di vita del bambino. La data del congedo obbligatorio deve essere comunicata al datore di lavoro con 15 giorni d’anticipo.

Il congedo facoltativo invece può essere chiesto da un padre dipendente del settore primato entro i 5 mesi di vita del figlio e sono concesse due giornate di assenza dal lavoro retribuite e coperte dalla previdenza. In questo caso però la madre deve rinunciare ai suoi giorni di congedo per “regalarli” al papà.

Il congedo parentale riguarda anche collaboratori e professionisti iscritti alla Gestione Separata anche se in misura minore e con regole diverse rispetto ai lavoratori dipendenti del settore privato.

In caso di nascita di un bambino, il papà può anche ottenere i riposi giornalieri nel caso in cui la mamma sia una lavoratrice autonoma, non ne abbia diritto per il contratto di lavoro che ha sottoscritto e anche se è casalinga. Una precisazione su quest’ultimo punto in una sentenza della Cassazione.

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