Il tasso di inflazione, Europeo spinge al rialzo il dollaro

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 Dal punto di vista del mercato forex l’euro è riuscito a infrangere i supporti contro il dollaro americano, approfondendo dopo la pubblicazione del tasso di inflazione dell’area euro pari a 0.7%.

In che cosa consiste la conciliazione bancaria

Successivamente si è poi avvicinato ai supporti di medio periodo, che per la prossima settimana andranno curati in area 1.3400, oltre i quali il mercato potrebbe tentare degli avvicinamenti all’importante supporto di lungo periodo passante in area 1.3250, scenario meno probabile rispetto ad un potenziale rimbalzo della moneta unica, che per ora si trova comunque sotto i supporti di breve periodo, chiarisce Matteo Paganini diDaily FX. Sul fronte emergenti continuano le pressioni a ribasso pur essendo intervenute le banche centrali di India e Turchia andando a rialzare i tassi per combattere le pressioni inflazionistiche e non siamo sicuri che esse possano svanire nel breve periodo, mentre rimangono in correzione rialzista il dollaro australiano e lo yen giapponese, in attesa di potenziali continuazioni dei movimenti principali a ribasso che dipenderanno sempre di più, soprattutto per quanto riguarda il secondo, da potenziali scenari di risk off che potrebbero innescarsi di fronte a brutte pubblicazioni (probabilisticamente parlando non crediamo che questo sarà il caso, ma fino a quando il Nikkei rimarrà sotto pressione non vediamo grosse possibilità di ripartenze negative per la valuta nipponica.

La chiusura del conto corrente

Partendo dalle banche centrali, la RBA stanotte alle ore 4.30, la BoE giovedì alle ore 13.00 così come la BCE alle ore 13.45 con conseguente conferenza stampa alle 14.30. Niente di variato per tutte, secondo le attese. I dati principali invece verranno rilasciati a partire da oggi, con l’ISM manifatturiero americano alle ore 16.00 (56 vs 57), la disoccupazione neozelandese domani sera alle ore 22.45 (6.2%), il PMI dei servizi inglese mercoledì alle 10.30 (58.8) e, come già accennato il tasso di disoccupazione americano (6.7% ed i Non Farm Payrolls (175k vs 74k).

 

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