Previsioni di Ubi Pramerica sui mercati obbligazionari

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 La Bce in seguito alla discesa dell’inflazione nel mese di ottobre, ha deciso di sorprendere i mercati nella riunione di inizio novembre con un taglio dei tassi, motivato dal rischio di un’inflazione troppo bassa rispetto al proprio obiettivo. Da parte della Fed, l’incertezza sulla situazione congiunturale di breve periodo ha indotto i mercati a posticipare l’inizio del cosiddetto tapering, ma il miglioramento dei dati sul mercato del lavoro inerenti al mese di ottobre, diffusi a inizio novembre, ha riaperto l’ eventualità di una riduzione della politica economica in tempi più rapidi.

Tassi interesse, ancora bassi per un lungo periodo
La decisione della Fed di posticipare la fine della politica monetaria espansiva ha dato ai mercati azionari la possibilità di raggiungere nuovi massimi anche se la dinamica della profittabilità aziendale è stata di bassa qualità. Nel 2014 sarà decisivo il contesto macroeconomico negli Usa. Da esso deriveranno la crescita degli utili aziendali, il rinforzo di una ripresa modesta e fragile nell’area euro, la ripresa dei Paesi Emergenti.

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Secondo gi analisti, un investitore dinamico volto al medio-lungo termine dovrebbe tenere in conto il mercato azionario. Il premio per il rischio offerto dall’equity, il sovrarendimento dato a differenza delle obbligazioni prive di rischio, rimane elevato in termini storici e potrebbe variare in importanti rendimenti reali, soprattutto sugli utili.

Le aree preferenziali sono il Giappone, l’Asia Emergente e l’eurozona. L’esposizione alle obbligazioni dovrebbe aspettarsi una duration contenuta, una discreta realtà di portafoglio al movimento dei tassi a lunga scadenza, attraverso una sottoesposizione alle obbligazioni governative tedesche e Usa, dalle stime ancora positive.

 

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