I danni economici causati alle aziende multimediali dalla riproduzione, dalla diffusione e dallโuso illegale di prodotti digitali ammontano, solo nellโarco degli ultimi tre anni, a piรน di tre miliardi di euro, metร dei quali a carico dei prodotti audiovisivi e metร a danno del software informatico.
โบ In crescita il fatturato delle aziende
Lโillegalitร diffusa nel comparto mette ogni anno a repentaglio 20 mila posti di lavoro solo in Italia.
Lโallarme viene dal Settore Radio Tv di Confindustria che, sottolineando lโimportanza della recente emanazione del regolamento sul copyright da parte dellโAgenzia per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), ha evidenziato alcuni dati riguardanti la cosiddetta โ pirateria digitaleโ in Italia.
Nel nostro paese, il fenomeno ha oggi raggiunto un picco del 48% superando di parecchi punti la media europea, che si colloca intorno al 33%, mentre la media mondiale รจ del 45%. In Italia piรน di un utente su tre ritiene che lโuso illegale e la pirateria in questo settore non provochino alcun danno economico, tanto che con lโarrivo dei nuovi terminali mobili lo streaming illegale รจ praticato abitualmente dal 37% degli utenti.
La nota di Confindustria evidenzia anche che molta dellโofferta illegale passa attraverso i risultati dei motori di ricerca, settore nel quale lโoperatore Google detiene una quota di mercato superiore allโ80%, senza tuttavia che siano attuate iniziative concrete ed efficaci per eliminare i file pirata dalle indicizzazioni.
La tutela del copyright, conclude la nota, viene rafforzata dal regolamento dellโAGCOM e va nella giusta direzione di difendere i diritti anche economici derivanti dalla proprietร intellettuale, senza ledere nรฉ limitare in alcun modo la libertร degli utenti.