Segno più per il turismo europeo e Italia in calo

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 In (quasi) tutta Europa il business del turismo è attestato stabile. Secondo i dati diffusi da Eurostat, l’ente europeo di statistica, nel 2013 il turismo nell’ambito dei paesi membri dell’Unione ha segnato una crescita dell’1,6% rispetto ai dodici mesi precedenti. In termini assoluti i pernottamenti turistici sono stati 2,6 miliardi.

Dopo la repentina diminuzione dei flussi turistici dovuta all’effetto 11 settembre, la crescita del comparto ha registrato in Europa una lunga serie positiva, interrotta solo nel 2008 e nel 2009 dall’esordio della crisi finanziaria.

 

Il turismo italiano verso l’uscita dalla crisi economica

 

Tra gli stati membri dell’Unione, la Francia si colloca al vertice, con un record assoluto di pernottamenti pari a 405 milioni di notti, ed un incremento dell’ +1,1% rispetto al 2012.

Il trend positivo vale anche per la Spagna che, con un incremento dell’1% sul 2012, ha cumulato 387 milioni di pernottamenti.

Tra le nazioni che hanno registrato ottimi incrementi percentuali nel numero di turisti ospitati spicca la Grecia con un +11,7%, seguita dalle performance di Malta (+7,8%), Lettonia (+7,3%), Regno Unito (+6,5%), Bulgaria (+6,2%), Slovacchia (+5,5%) ed Ungheria (+5%).

In controtendenza rispetto all’andamento generale vanno i numeri registrati dall’Italia, che segnalano un calo di presenze del 4,6% per un totale di 363 milioni di pernottamenti. L’Italia non è comunque l’unico Paese a dovere registrare un decremento dei soggiorni: lo stesso fenomeno ha interessato Cipro (-3,7%), Repubblica Ceca (-1,2%), Finlandia (-0,7%) e Belgio (-0,5%). Certo per il nostro Paese il dato fa più specie vista la vocazione turistica e la bellezza consciuta in tutto il mondo che dovrebbe attirare sempre più persone.

Italia, Francia e Spagna, insieme alla Germania e al Regno Unito, hanno catalizzato complessivamente il 70% del numero totale di notti trascorse nelle strutture alberghiere dell’Europa dei 28.

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