Il turismo italiano verso l’uscita dalla crisi economica

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 Un recente sondaggio condotto dall’Agenzia Nazionale del Turismo (Enit) ha rivelato che il turismo straniero in Italia è cresciuto nello scorso anno e che il 62% degli operatori internazionali a livello mondiale ha confermato un incremento dei viaggi in Italia durante le vacanze di Natale e Capodanno.

L’andamento in  crescita del turismo dà una spinta a un’economia che sta lentamente emergendo dalla recessione più lunga dalla Seconda Guerra Mondiale. L’Enit ha intervistato i principali tour operator e agenzie di viaggio di tutto il mondo in 18 Paesi europei e 10 Paesi non europei.

 

Gli stranieri comprano le case italiane

 

L’aumento del 62% delle domande di vacanze in Italia coinvolge soprattutto i Paesi al di fuori dell’Europa, ma un trend positivo è stato confermato anche dal 55% degli operatori turistici europei e dalle agenzie.

L’Italia ha molte attrazioni per i turisti stranieri come la cultura, la storia, l’enogastronomia, il benessere, la natura. La concorrenza con gli altri Paesi è grande, ma sono in aumento le persone che organizzano su internet da sé i viaggi, e quindi è necessario essere veramente interessanti per attrarre i clienti con proposte specifiche.

L’afflusso dei turisti dall’estero è stato nel complesso molto buono l’anno scorso. Le presenza sono state ottime per quanto riguarda il Canada, gli Stati Uniti, l’Australia e i paesi latino-americani.

L’Italia è la quinta destinazione più visitata nella classifica del turismo mondiale compilata dalla Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite, dopo la Francia, gli Stati Uniti, la Cina e la Spagna. Più di 48 milioni di stranieri hanno visitato il paese nel 2012, in aumento del 2,5% nel 2013. Esso è destinato a crescere ulteriormente, di circa il 3% nel 2014, secondo le previsioni nazionali.

Queste cifre crescenti possono dare all’economia italiana un attimo di respiro, dal momento che il turismo è sempre stata una risorsa trainante per la contabilità del Paese, per il 10,3% del Pil e l’11,7% dei posti di lavoro nel 2012.

 

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