Cresce sempre di più il costo del lavoro

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 La Germania è al primo posto della classifica dei paesi per costo del lavoro. Medaglia d’argento all’Italia.Lo rivela uno studio dell’Ocse, che mette anche in evidenza come, dall’inizio della crisi, nei paesi che fanno parte dell’Eurozona il costo del lavoro è aumentato in misura maggiore rispetto alla media dei paesi che aderiscono all’Ocse:  in Europa l’aumento è stato di circa il 10%, 3 punti percentuali in più rispetto agli altri paesi.

► Rallenta l’inflazione, ma anche la crescita dei salari

Nel quarto trimestre del 2012, stando ai dati riportati dal rapporto dell’Ocse, il costo del lavoro per unità (Ulcs) nell’area Ocse è cresciuto dello 0,6%, in aumento dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. Le retribuzioni sono continuate a salire, ma in misura minore rispetto ai periodi precedenti (lo 0,3% rispetto allo 0,4% del terzo trimestre), al quale si affianca anche una diminuzione della produttività (-0,3% rispetto al +0,2% nel trimestre precedente).

► 600 euro di stipendio perso ogni anno a causa delle tasse

E sono stati proprio l’aumento dei salari e la contemporanea diminuzione della produttività a causare questo aumento del costo del lavoro, non solo in Europa -Germania (+1,3%), Italia (+1,0%), Francia e Portogallo (+0,6%), mentre in Spagna è diminuito del 3,1 %-  ma anche negli Stati Uniti (+1% )  in Canada (+0,4%).

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