La disoccupazione in Italia ha raggiunto una nuova cifra record a febbraio, toccando il tetto dell’11,6% della popolazione attiva. Poi, le ultime rilevazioni dell’Istat mostrano come stia costantemente crescendo anche il numero degli scoraggiati, coloro che hanno smesso di cercare un lavoro perché convinti di non riuscire a trovarlo.L’ultimo dato, anche questo oltre la media europea, è quello che riguarda il numero degli inattivi: 2 milioni 975 mila, 78 mila in più (+2,7%) rispetto al 2011. Inoltre, in Italia si verifica un fenomeno molto particolare: gli inattivi, ossia le persone che sarebbero disposte a lavorare subito ma che non hanno cercato un lavoro nelle ultime quattro settimane, sono più dei disoccupati veri e propri, quasi tre milioni contro 2,7 milioni, mentre in Europa il dato è esattamente l’opposto, con 25 milioni di disoccupati e 8,8 milioni di inattivi.
Nello specifico l’esercito dei senza lavoro in Italia è composto da 1 milione 300 mila inattivi scoraggiati, persone che dichiarano di non aver cercato lavoro perché convinte di non trovarlo, e dagli inattivi, persone che cercano lavoro ma che non sono disponibili a lavorare subito, che ammontano a 111 mila individui. Il nome che viene dato a questa compagine è ‘forze di lavoro potenziali’, per un totale di 3 milioni 86 mila.
► Cala il numero dei senza lavoro, ma la disoccupazione è ancora un’emergenza
Certo, il fatto che si possa essere scoraggiati o inattivi poco cambia nel computo delle persone che non hanno un lavoro, ma il tener presente gli atteggiamenti verso il mondo del lavoro è un modo per capire quali siano le speranze e i sentimenti della popolazione verso il proprio futuro.