La Bce alle prese con l’euro rafforzato

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Il presidente della Banca centrale europea (Bce) Mario Draghi sta prendendo di mira l’euro. Le sue parole forti dei giorni passati sono state dirette alla moneta che è al suo livello più alto dal 2011. Draghi ha affermato che il tasso di cambio è sempre più rilevante nella valutazione della stabilità dei prezzi.

 I guadagni dell’euro sono sia una rivendicazione del successo di Draghi nello stabilizzare la moneta dopo la crisi del debito sovrano sia un dilemma.Il prodotto interno lordo in Europa cresce più lentamente rispetto alle altre grandi economie, e aziende come Adidas hanno detto che l’ascesa dell’euro sta danneggiando le esportazioni.

 

In Europa bisogna monitorare l’inflazione

 

L’euro è eccessivamente alto e i commenti di Draghi e dei funzionari della Bce sono stati soft anche se circolano le preoccupazioni.

L’euro è passato da 1,3846 dollari a 1,3967 dollari la scorsa settimana godendo del suo miglior inizio di anno rispetto al dollaro dal 2011, guadagnando l’1,2%. I dati mostrano che la valuta comune ha una probabilità del 53% di raggiungere 1,45 dollari quest’anno.

La Bce sta probabilmente reagendo solo in parte all’andamento dell’euro, come affermano diversi economisti. Le imprese si lamentano quindi della Banca centrale considerando le loro esportazioni.

Morgan Stanley e Ubs Ag hanno detto che l’aumento dell’euro non è compatibili con l’obiettivo della Bce di riparare una economia che si è ridotta dello 0,5% l’anno scorso. E c’è  anche l’inflazione. I prezzi al consumo sono aumentati dello 0,8% in febbraio rispetto all’anno precedente, la metà dell’obiettivo del 2% della Bce.

La Bce sta quindi pensando di agire per fare in modo che l’euro torni sotto pressione, ma nel breve termine l’euro è ben supportato. Morgan Stanley vede l’arrampicata dell’euro a un massimo di 1,42 dollari prima di scendere a 1,24 dollari entro la fine dell’anno. La moneta è costantemente aumentata dal 2012 da 1,2043 dollari, mentre l’Europa sta recuperato da una crisi che ha visto la Grecia, il Portogallo e l’Irlanda avere bisogno di essere salvate. Nel luglio del 2012, Draghi ha affermato che la Bce è pronta a fare tutto il necessario per preservare l’euro.

Le valutazioni prevedono che la crescita dell’economia dell’area dell’euro dovrebbe accelerare all’1,8% entro il 2016 e l’inflazione rimanere sotto obiettivo nei prossimi due anni: Il tasso di disoccupazione dovrebbe rimanere al di sopra dell’11%.

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