Si torna a parlare in Italia di “tassa etica“. Quella che oggi viene definita in modo più politically correct come “tassa etica” nasceva circa vent’anni fa come “pornotax”, introdotta con la Legge Finanziaria del 2006 durante il Governo Berlusconi III. Si tratta di un’imposta addizionale del 25% applicata sui redditi derivanti dalla produzione di contenuti per adulti. Inizialmente pensata per colpire pubblicazioni e audiovisivi del “mondo XXX”, la sua applicazione si è estesa, per via interpretativa, ai creator di spettacoli e contenuti sulle moderne piattaforme digitali, come OnlyFans.
