Come chiuderà il dollaro

 Chi sta cercando qualche indicazione per gli investimenti del 2013 probabilmente si chiede anche che “fine faranno” le valute più interessanti, ovvero come chiuderanno il 2012 monete quali l’euro e il dollaro. Consideriamo esclusivamente la moneta americana.

Un buon analista partirà dalla considerazione che la Federal Reserve ha lanciato a settembre il terzo Quantitative Easing che passerà alla storia come QE-4ever. Con questa operazione la Fed lancia l’acquisto di titoli garantiti da un’ipoteca di 40 miliardi dollari al mese in modo illimitato, nel senso che non è stata definita la data ultima del piano d’acquisti.

Sembra che gli attori del mercato, in questo ultimo tratto del 2012 stiano mettendo nel conto totale anche 45 milioni di dollari in più per gli acquisti da completare entro il 31 dicembre. Questa scelta nasce dalla considerazione che alla scadenza dell’Operation Twist, senza una sostituzione, l’effetto del Quantitative Easing sarà molto ridotto.

Il QE-4 di 45 miliardi di dollari, sommato alla classica tranche da 40 mia porta il totale degli acquisti fino a 85 miliardi. Una cifra ingente ma le prospettive economiche della Fed potrebbero essere molto ottimistiche visto che arrivano dati positivi sia dal mondo del lavoro (riduzione del tasso di disoccupazione), sia dall’indice di fiducia dei consumatori.

Per quanto riguarda il dollaro, la decisione della Fed di aumentare il finanziamento di bilancio potrebbe sostenere il dollaro ma si procederà con “troppi” acquisti, allora potrebbe iniziare il rally della moneta. Un impatto importante lo avranno anche le proiezioni economiche della Fed.

Vendere e comprare sulla coppia EUR/USD

 La coppia EUR/USD è uno dei terreni più interessanti del settore ForEX perché misura anche la qualità dei rapporti politici, economici e finanziari tra il Vecchio Continente e l’America. Per investire sulla coppia EUR/USD, il primo consiglio è sempre “affidarsi ad un broker autorizzato” e per sceglierlo vi abbiamo già dato qualche suggerimento.

Adesso vediamo praticamente come investire sulla coppia valutaria indicata. Nella pratica, in un pannello standard per gli investimenti nel ForEX troverete una tendina con tutte le coppie di valute su cui scommettere. Scegliete quindi quanti soldi dedicare alla vostra intuizione.

A questo punto iniziate a considerare che se aumenta il valore dell’Euro e quindi anche quello della coppia, allora è il caso di vendere opzioni EUR/USD. Allo stesso modo, nel caso in cui cresca il valore del dollaro e diminuisca quello della coppia, è arrivato il momento di acquistare.

Potete anche già pensare ai livelli di EUR ed USD che, una volta raggiunti, vi garantiscono un’ottima remunerazione e disporre vendite o acquisti una volta raggiunta la soglia stabilita. Questa tecnica è utile nel momento in cui il mercato v’impedisce di fare programmazioni o previsioni di lungo periodo.

Gli analisti consigliano poi d’investire in alcune ore particolari del giorno: tra le 8.30 e le 10 del mattino, prima che apra la borsa di Londra (alle 9 ora italiana) e ben distanti dall’apertura di New York (intorno alle 14 ora italiana).

Broker non autorizzati: perché non usarli

 Il mercato valutario è caratterizzato dall’alta volatilità, soprattutto alla fine dell’anno e in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo. Le quotazioni di una moneta, infatti, sono ipersensibili alle modifiche strategiche messe in campo dai politici.

Il mercato valutario, tuttavia, è uno dei settori  più remunerativi per chi fa trading online ma il consiglio è quello di affidarsi sempre a broker autorizzati. Quelli non autorizzati non sono illegali, non sono necessariamente una copertura a truffe ben architettate, ma restano molto rischiosi.

Facciamo un esempio per capire. Affidarsi ad un broker non autorizzato vuol dire che si hanno meno garanzie, come nel caso in cui si decidere di chiudere un conto. Non c’è la certezza che il conto sia liquidato in parte o interamente al suo intestatario.

Per scegliere un broker che offra tutele interessanti, quindi, in Italia è bene affidarsi al parare della Consob che sul suo sito internet dedica uno spazio proprio agli intermediari finanziari. Se volete consolidare il vostro giudizio sui broker, potete anche dare uno sguardo a quelli autorizzati dall’FSA, uno degli enti regolatori più esigenti del mondo.

Il consiglio principe, nel caso di dubbio sull’affidabilità del broker, è quello di provare a stabilire un contatto diretto, telefonico o elettronico, per capire chi c’è dietro il sistema d’investimento.

Come oscillano i dollari

 Il mercato valutario, molto sensibile agli appuntamenti nell’agenda economica e finanziaria di un paese, sarà condizionato oggi da una serie di pubblicazioni relative al settore americano e canadese. Vediamo quindi cosa potrà incidere sulle quotazioni dei rispettivi dollari.

Abbiamo già considerato i market mover corrispondenti alle quotazioni del dollaro australiano, della sterlina e dell’euro, adesso diamo uno sguardo dall’altra parte dell’Oceano. Abbiamo considerato anche l’importanza della politica sull’andamento valutario e finanziario, prendendo in esame le reazioni italiane al possibile abbandono di Monti oppure la reazione al piano di austerity irlandese.

Per quanto riguarda il dollaro americano, saranno molto importanti i dati sul mercato del lavoro, visto che saranno dati alle stampe i riferimenti sul tasso di disoccupazione. Per il mese di novembre si prevede che il numero delle persone che hanno trovato un impiego che non sia nel settore agricolo o governativo, sia in calo, visto che ad ottobre era di 171 mila unità ed ora arriva soltanto a quota 90 mila. Stabile invece il tasso di disoccupazione inchiodato al 7,9%. Sul dollaro americano potrebbe incidere anche la pubblicazione del sentiment dei consumatori a cura dell’università del Michigan.

Il dollaro canadese potrebbe essere regolato oggi dai dati sul mercato del lavoro, sembra infatti che a novembre circa 9300 persone in più abbiano trovato lavoro mentre il tasso di disoccupazione non dovrebbe riportare altre variazioni.

Market mover del 7 dicembre

 Le oscillazioni del mercato valutario sono regolate da una serie di pubblicazioni di dati che possono avere un impatto importante sulle quotazioni delle singole valute. Per esempio, l’indice PMI della Germania può influire sull’Euro così come il rapporto sulle esportazioni e sulle importazione del Giappone può determinare un’oscillazione dello yen.

Cosa potrebbe quindi avere un impatto sulle quotazioni di oggi? Il mercato Forex sarà regolato da una serie di pubblicazioni che interessano l’Australia, il Regno Unito, l’Europa.

Iniziamo dal dollaro australiano, il quale potrebbe subire dei movimenti importanti dopo la pubblicazione della bilancia commerciale che per l’appunto dà un’idea dell’equilibrio che c’è tra bene importati e bene esportati in un determinato periodo. Il rapporto per il mese di ottobre dovrebbe fermarsi a -2,15 miliardi di dollari australiani. Un market mover in calo anche più di quanto abbia fatto registrare a settembre.

La sterlina sarà invece alla mercé dell’indice della produzione del settore manifatturiero, anche questo in calo dello 0,2 per cento per il mese di ottobre.

Riguardo l’euro saranno molto importanti sia il discorso di Draghi a Budapest sia la pubblicazione dell’indice della produzione industriale tedesca dato in leggero miglioramento. Si parla di un incoraggiante -0,4 per cento che è meglio del -1,8 per cento rilevato a settembre.

Il taglio dei tassi australiano

 Anche la Reserve Bank of Australia, la Rba, si è decisa per il taglio dei tassi d’interesse. Oggi dovrebbe arrivare la decisione definitiva cui sottosta sicuramente anche una politica monetaria di riferimento per il paese. Come investire su questo evento? Se lo chiedono gli analisti e soprattutto coloro che si occupano di opzioni binarie.

Il comunicato dell’Rba sul taglio dei tassi è stato cruciale perché ha orientato la domanda di valuta australiana. L’effetto sui prezzi è sempre immediato. Non si tratta comunque di un annuncio spiazzante visto che la Reserve Bank of Australia, ogni anno, per 11 volte, annuncia le decisioni sui tassi. L’appuntamento con i media e con gli investitori è il primo martedì del mese.

Dopo l’annuncio, il mercato è in attesa di conoscere il taglio effettivo dei tassi. S’ipotizza un taglio dello 0,25% con il conseguente passaggio del cash care al 3 per cento, un livello che è il più basso dal 2009 ad oggi.

L’obiettivo della politica australiana è quello di salvaguardare la propria economia e dare un nuovo impulso alla crescita visto che al di fuori dell’industria mineraria, gli altri settori produttivi non hanno restituito report entusiasmanti.

L’espansione sembra rallentata e questo particolare scoraggia gli investitori decisi a trovare terreni sicuri d’approdo.

A cosa servono le riserve valutarie

 In queste settimane sono sotto monitoraggio le scelte della Cina in merito all’ampliamento delle riserve valutarie. Questo zoom sulla realtà asiatica è spesso usato dagli analisti per capire quanto siamo prossimi alla recessione o ad una nuova fase espansiva di portata mondiale.

Ma a che serve comprare monete e soprattutto “chi compra cosa”? E’ questo un interrogativo cruciale per la determinazione delle monete più ambite, per la comprensione delle strategie dei paesi riguardo il settore monetario.

Le riserve di valuta straniera, in genere, sono definite dalle banche centrali dei diversi paesi che fanno una scorta di dollari, di euro, di yen (sono esempi), per proteggere con maggiore determinazione la moneta locale. Le oscillazione nel ForEX sono così tamponate e nei momenti di maggiore volatilità si pone un rimedio alla speculazione, stabilizzando il tasso di cambio.

La moneta più desiderata è il dollaro americano che rappresenta oltre il 60 per cento delle riserve valutarie accumulate dalle banche centrali. Al secondo posto si piazza la moneta unica del Vecchio Continente con il 25 per cento circa delle scorte. Il terzo posto è conteso invece dalla sterlina e dallo yen che non vanno il 4 per cento delle richieste.

Per quanto riguarda i compratori, invece, sono per lo più otto paesi capitanati proprio dalla Cina che già l’anno scorso ha dichiarato di aver fatto una scorta di dollari americani.

Cina: dalle riserve alla valutazione del mercato

 L’economia mondiale deve ripartire, ormai ce lo sentiamo ripetere come un imperativo ma il momento in cui sarà effettuato il passaggio da uno scenario di recessione ad una prospettiva di ripresa non è ancora noto. Tutti danno per sicuro il riavvio del sistema finanziario a partire dal 2013.

Ma è proprio così? Non per gli analisti che si affidano all’interpretazione del mercato valutario e stanno monitorando attentamente le scelte della Cina. Perché proprio la Cina e cosa si osserva in particolare?

La Cina, negli anni, ha sempre accumulato riserve valutarie in prossimità di una ripresa o comunque di un’espansione finanziaria. Oggi le riserve valutarie della Cina sono prossime allo zero e quando ciò accade siamo sull’orlo di una nuova recessione.

Questo legame tra le risorse valutarie cinesi e lo sviluppo del mercato mondiale è supportato da una retrospettiva che va dagli anni Novanta ai giorni nostri.

Alla fine degli anni Novanta, per esempio, il mercato aveva assistito ad una crescita rallentata delle riserve valutarie cinesi, preludio alla bolla hi-tech che ha determinato la recessione dei mercati azionari. La ripresa della corsa alla valute, ha invece accompagnato il boom economico degli anni successivi. Adesso, dal 2007 in poi, le riserve sono tornate a decrescere.

Le medie mobili nel ForEX

 Nel mercato valutario esistono molti indicatori statistici che riescono a predire con un certo anticipo l’andamento di una coppia di valute, e tanti altri indicatori che invece fanno un quadro di quel che succede offrendo una retrospettiva sul periodo d’analisi indicato.

Ci siamo già soffermati sulla distinzione degli indicatori e abbiamo approfondito l’indicatore stocastico. Adesso parliamo delle medie mobili, di quella semplice e di quella esponenziale che consentono di avere un report sintetico sui prezzi di chiusura o di apertura di una coppia di valute.

La media mobile semplice. Questo indicatore è spesso riportato anche con l’acronimo SMA, che sta per Simple Moving Average, ed è fondamentalmente una media aritmetica. Di conseguenza si calcola sommando tutti i prezzi di chiusura dei periodi in esame e dividendo il risultato per il numero di periodi considerati.

E’ più complesso il calcolo della media mobile esponenziale nota con l’acronimo di EMA, Exponential Moving Average. In pratica questo indicatore tiene in maggiore considerazione i prezzi di chiusura più recenti della coppia di valute. L’obiettivo è quello di predire in anticipo un trend.

Le medie mobili, in genere, per essere accurate, prevedono l’analisi e la comparazione di 100 o anche 200 periodi d’analisi ed indicano se acquistare o vendere determinate valute.

ForEX: l’indicatore stocastico

 Per indirizzare i propri investimenti ci sono due possibilità interpretative. Ci si può affidare alla capacità predittiva di alcuni indici, considerando che anche questi possono essere fallaci, oppure ci si può affidare agli indicatori che ricostruiscono a posteriori l’accaduto.

Nel secondo caso non si ottiene in tempo reale una “dritta” sul passo da compiere e nel caso del ForEX il real time interpretativo è decisamente importante.

Un indicatore con capacità predittiva è quello stocastico che sostanzialmente si configura come un oscillatore in grado di riassumere tutte le situazioni in cui una valuta è stata eccessivamente venuta o eccessivamente comprata. Gli analisti dicono che l’indicatore stocastico misura la velocità di cambiamento del mercato.

Come? Attraverso una comparazione di dati. Si sceglie un intervallo di tempo, un periodo e poi si confrontano tutti i prezzi di chiusura di una valuta in rapporto all’intervallo di oscillazione della valuta stessa nel periodo di riferimento.

A questo punto partono le interpretazioni: se tutte le chiusure fissano il prezzo in prossimità dei massimi pressi del periodo, è facile che si stia avviando una fase rialzista. Se al contrario la chiusura tende a posizionarsi sui valori minimi del periodo, si è o ci si sta avviando in un periodo di ribassi.