L’Ue precisa sulle critiche all’Imu

 Ieri sembrava che l’Unione Europea criticasse l’Imu perché aumenta le disuguaglianze sociale ed è quindi, in un certo senso, iniqua.

► Per l’Ue l’Imu è inutile

Dall’Ue è arrivata però subito la precisazione. La critica riguarda l’Ici e non l’Imu. La precisazione sembra dovuta più a fattori politici per la verità. Infatti, la questione dell’Imu è argomento di campagna elettorale in Italia e a volerla è stato il governo di Mario Monti, cioè un europeista convinto e uno che ha l’obiettivo non solo di salvare l’Italia ma anche quello di salvare l’Europa.

Ieri sembrava quindi che secondo l’Ue l’Imu provocava un aumento della povertà in Italia, ma ora si precisa che la causa del leggero aumento della povertà in Italia è l’Ici. È questo quanto si può leggere nel rapporto sull’occupazione realizzato dalla Commissione europea. Nel rapporto si precisa che la questione “riguarda la situazione nel 2006 e non la nuova tassa”. È questo quanto affermato in una nota dal portavoce del Commissario Ue all’Occupazione Laszlo Andor.

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L’Imu quindi non è bocciata e per l’Ue non incide sulla povertà. In particolare, la Commissione europea in una nota ha detto che la tassa sugli immobili che è stata analizzata ha avuto un “impatto molto contenuto (0,1%) e molto inferiore a quello della tassa inglese sulla proprietà”.

Affittare camere per resistere alla crisi

 In realtà non si tratta di un piccolo budget. Secondo le stime fatte da Immobiliare.it, infatti, affittare una delle stanze della propria abitazione può fruttare tra i 170 e i 500 euro.

Una buona entrata a cui gli italiani che hanno uno spazio in più in casa stanno ricorrendo sempre più spesso. Rispetto allo scorso anno, infatti, le famiglie che decidono di cedere privacy e spazio in cambio del pagamento dell’affitto sono cresciute del 14%, percentuale che raddoppia se confrontata con il numero relativo al 2011.

► Per l’Ue l’Imu è inutile

Secondo l’amministratore delegato di Immobiliare. it Carlo Giordano, la crescita del numero delle stanze in condivisione è un fenomeno che si può far derivare dall’Imu che ha imposto un costo aggiuntivo sulle abitazioni. Le famiglie hanno quindi deciso di dedicarne una parte per produrre reddito aggiuntivo.

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Un fenomeno, quello delle stanze in affitto, che si mostra più frequentemente tra i lavoratori fuori sede che non tra gli studenti, in quanto questa soluzione permette di risparmiare tra i 50 e i 75 euro al mese rispetto all’affitto di una stanza in un appartamento in condivisione senza il proprietario di casa.

Ma c’è anche il rovescio della medaglia: circa la metà di questi affitti sono in nero, ossia non sono regolati da un contratto e il ‘guadagno’ delle famiglie non figura tra i redditi dichiarati

 

AIG farà causa al governo americano?

 Il ringraziamento di AIG per i 182 miliardi di dollari ricevuti dal governo americano – che l’hanno salvata da un sicuro fallimento – dopo la crisi dei mutui subprime del 2008 è una causa per un risarcimento di 25 miliardi di dollari.

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La proposta di fare causa al governo americano, che ha già richiesto un rimborso dalle banche per i mutui immobiliari,  è stata fatta nel 2011 da Hank Greenberg, ex-a.d. della Aig ora alla guida della società Starr International – tra i principali azionisti della compagnia assicurativa – perché i termini per il rimborso del pacchetto di aiuti ricevuti sono troppo onerosi (in effetti, il tasso di interesse sul debito è del 14%) e anche perché il governo Usa ha ricavato un profitto di circa 22 miliardi di dollari con la vendita delle azioni dell’Aig ricevute durante la parziale nazionalizzazione della società.

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In questo modo il governo, secondo l’accusa di Greenberg, avrebbe favorito i  colossi di Wall Strett, primo fra tutti Goldman Sachs, a discapito degli azionisti della AIG.

In questi giorni la proposta di Greenberg verrà vagliata dal consiglio di amministrazione di AIG. Dalla Casa bianca ancora nessun commento, ma dalla FED fanno sapere che il pacchetto di aiuti e le relative modalità di restituzione del debito, sono state il frutto di una scelta comune tra le due parti. Anche perché, se non fossero stati emessi, la AIG non avrebbe avuto nessuna via di fuga dal fallimento certo.

Il problema è che il cda della AIG deve per forza di cose prendere in considerazione la possibilità di fare causa al governo insieme ai suoi azionisti, che, in caso di esito positivo della loro causa contro il governo, potrebbero continuare la loro azione legale anche contro la compagnia stessa.

Per l’Ue l’Imu è inutile

Il Rapporto Ue 2012 su Occupazione e sviluppi sociali parla chiaro, l’equità per l’Imu si lega ad un reale effetto redistributivo e dovrebbe essere modificata in senso più progressivo.

Secondo gli economisti dell’Unione Europea, una modifica dell’Imu potrebbe avere un impatto apprezzabile sulle disuguaglianze se l‘imposta si basasse sul valore dell’affitto dell’immobile invece che sul valore catastale. In questo senso si considererebbe il valore di mercato dell’immobile e quindi la tassa sarebbe più equa.

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L’Ue non parla più specificatamente di politiche economiche sulla tassazione degli immobili perché l’Imu è argomento in Italia della campagna elettorale.

Nel rapporto dell’Ue, con riferimento al caso italiano, la Commissione europea si riferisce alcuni aspetti che dovrebbero essere migliorati per quanto riguarda le tasse sulla proprietà. L’Ue parla dell’aggiornamento dei valori catastali, della definizione delle residenza primaria e secondaria e delle deduzioni che non sono legate alla capacità dei contribuenti a pagare la tassa sul reddito.

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L’aumento del valore degli affitti si spiegherebbe con la diminuzione della disuguaglianza di reddito che deriverebbe dal passaggio dalla considerazione dei valori catastali a quelli di mercato degli appartamenti.

Consumi elettronica in ripresa grazie all’Asia

 L’Asia continua a crescere e a produrre ricchezza. Ed è in questi paesi che si concentreranno maggiormente le vendite di apparecchi elettronici, soprattutto di smartphone e tablet.

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Se nel 2011 la crescita di questo mercato ha visto una contrazione dell’1% del volume delle vendite, per quest’anno appena iniziato le prospettive sono molto diverse. A dirlo una ricerca effettuata dalle imprese del settore dell’elettronica riunite nell’associazione Cea e dall’ufficio di ricerca Gfk che è stata presentata a Las Vegas in occasione dell’apertura del salone internazionale del Ces, secondo la quale la spesa mondiale per gli apparecchi elettronici in grado di connettersi ad internet nel 2013 raggiungerà quota 1.100 miliardi, con una concentrazione importante nei mercati asiatici (44% della spesa mondiale).

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Questa differente distribuzione delle vendite di apparecchi elettronici – le vendite maggiori saranno per smartphone (+22%) e tablet (+25%) – è dovuta a due motivi principali. Da un lato l’allargamento della gamma di prodotti disponibili, soprattutto di prodotti a prezzi vantaggiosi, e, dall’altro, una diversa scelta negli acquisti: le famiglie, piuttosto che acquistare un televisore o una macchina fotografica, acquisteranno un table, ritenuto in grado di espletare entrambe le funzioni.

 

 

Paesi in crescita nel 2013

 La classifica stilata dall’Economist Intelligence Unit (EIU) – società indipendente che fa capo al gruppo dell’Economist –  riserva delle grandi novità: in questo 2013 il paese che crescerà di più in assoluto è Macao, piccola regione sotto il controllo amministrativo della Cina, che, grazie alla legalizzazione del gioco d’azzardo, vedrà una crescita del Prodotto Interno Lordo pari al 14%.

Anche le altre posizioni della classifica sono riservate a paesi lontani dal vecchio continente. Al secondo posto c’è, infatti, la Mongolia – la cui economia sarà spinta dallo sfruttamento dei giacimenti di rame e oro – seguita dalla Libia, sulla scorta del cambio ai vertici del governo.

A seguire troviamo Gambia, l’Angola e Bhutan e, solo al settimo posto, la Cina, il cui PIL crescerà dell’8%.

Una classifica a parte è stata fatta per l’Europa. Il Vecchio Continente soffre e i suoi paesi non hanno buone prospettive. La Grecia sarà il paese che dovrà affrontare le maggiori difficoltà, e con lei anche la Spagna e il Portogallo. Ma alla fine di tutto c’è anche una buona notizia: l’Italia, con tutti i suoi problemi, potrebbe avere un anno migliore di quello dell’Olanda.

E gli Stati Uniti? Nessun posto in classifica per la federazione di Obama. Il Fiscal Cliff è stato evitato, ma la situazione rimane in stallo.

Revisione dello standard di liquidità per le banche

 Il comitato di Basilea, si è riunito nei giorni scorsi e ha deciso che le banche avranno più tempo per adeguarsi agli standard di liquidità (Lcr). Gli attivi al momento disponibili dovranno essere utilizzati per sostenere l’economia reale.

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La decisione, seppur sofferta, ha un fine molto importante: in un periodo di crisi, e in alcuni casi di vera e propria recessione, la stretta del credito, dovuto alla mancanza di liquidità delle banche, avrebbe rischiato di soffocare l’economia europea. Infatti, in questi ultimi tempi, le banche hanno dovuto utilizzare le loro riserve per l’acquisto di titoli di stato, un’attività che, se da un lato aiuta le amministrazioni centrali, mette in difficoltà l’economia reale (imprese e cittadini) che si vedono rifiutare la concessione di prestiti e mutui per le loro attività.

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Quindi le regole sono state cambiate e l’adeguamento al Liquid coverage ratio avverrà a più scaglioni, a partire dal gennaio del 2015, con una copertura iniziale pari al 60% che, gradualmente fino al 2019, salirà al 100%. Un approccio più flessibili, quindi, necessario per evitare che un adeguamento immediato si trasformasse in una ennesima stretta al finanziamento delle attività economiche.

 

 

 

Rimborso record dalle banche americane per i mutui immobiliari

 18,5 miliardi. Questo è l’ammontare del rimborso record che alcune delle più grandi banche americane dovranno versare come indennizzo a coloro che, a causa di insolvenze nei pagamenti dei mutui immobiliari, hanno avuto la casa pignorata.

La faccenda è piuttosto complicata. Tutto inizia, in realtà tutto si conclude, con la grande bolla speculativa del settore immobiliare scoppiata in America tra il 2007 e il 2008. In quel periodo tantissimi cittadini che avevano chiesto un mutuo per l’acquisto della casa si trovarono nell’impossibilità di onorarlo e le banche, ovviamente, iniziarono immediatamente le procedure per riavere indietro i loro soldi.

Dal momenti che le banche avevano una certa fretta di recuperare il denaro, molte delle procedure furono falsate (un esempio è l’utilizzo incondizionato delle firme robotizzate: i funzionari, molto spesso, neanche si curavano di leggere le pratiche).

Ora si è arrivati ad un accordo tra le banche che hanno usato questi metodi (tra le quali figurano JP Morgan Chase, Citibank e la Bank of America) e le autorità federali di vigilanza, che ha portato ad un maxi rimborso di 18,5 miliardi di dollari. 3,3 miliardi finiranno direttamente nelle tasche delle famiglie con la casa pignorata e 5,2 miliardi saranno destinati a coloro che hanno difficoltà con le rate dei mutui.

 

 

Diminuzione inflazione 2013

Il 2012 è stato archiviato e a livello economico le notizie preoccupanti non sono mancate. È stato un anno di crisi e di rischio fallimento per l’Italia. Una crisi che ha toccato molti settori e ambiti, con grandi influenze sulla vita sociale delle persone. Dall’aumento della disoccupazione agli stipendi bloccati, e anche l’inflazione è cresciuta. Questa situazione ha portato all’aumento delle tasse per evitare che la situazione diventasse incontenibile.

Per il 2013 ci sono buoni segnali per l’inflazione, ma il potere di acquisto delle famiglie è ancora debole come dimostra Unioncamere. Per quanto riguarda l’inflazione, nel 2012 è stata in media tra il 3% e il 4,3% sui generi alimentari. Un livello alto che non si registrava dal 2008. Per il 2013, sempre secondo Unioncamere e il suo Osservatorio “Prezzi e mercati”, l’inflazione dovrebbe scendere sotto il 2%. La situazione però non è del tutto facile, in quanto a metà anno è previsto l’aumento dell’Iva che dovrebbe fare rialzare i prezzi.

I prezzi dovrebbero quindi abbassarsi per poi alzarsi per effetto dell’aumento dell’Iva che pè una misura che era stata già prevista.

Unioncamere ha affermato che “Il 2012 sarà ricordato come l’anno di recessione più profonda per i consumi delle famiglie dal secondo dopoguerra”. Una situazione che ha visto un problematico rapporto tra la capacità di spesa e i prezzi e che dovrebbe interrompersi nei primi mesi del 2013. Poi l’aumento dell’Iva come detto potrebbe cambiare la situazione.

 

Richard Ginori fallita

Un’azienda storica italiana di porcellane è stata dichiarata fallita. L’azienda è la Richard Ginori, e di storia ne ha tanta con un passato glorioso. L’azienda di Sesto Fiorentino è stata dichiarata fallita dal tribunale di Firenze. Il curatore fallimentare identificato dal tribunale è Andrea Spignoli.

Marco Milanesio, il presidente del collegio dei liquidatori, ha affermato: “Ci sarà massima collaborazione da parte mia con il curatore per cercare di portare a termine il lavoro che il collegio dei liquidatori aveva iniziato per la salvaguardia dei creditori, dei lavoratori, e del patrimonio artistico della Richard Ginori. Mi auguro che si possa verificare la continuità aziendale”.

A Novembre i debiti della società sono arrivati alla cifra di 11,3 milioni e i liquidatori hanno deciso per la cessione della stessa a una cordata in cui c’è la società americana Lenox e la società rumena Apulum.

Tra i lavoratori della Richard Ginori c’è delusione e molti si sono uniti in protesta. Giovanni Nencini, esponente dei Cobas Ginori, lancia un accusa e ha detto: “E’ una situazione allucinante e paradossale, oggi era tutto predisposto perché i lavoratori rientrassero in fabbrica. Una decisione che induce a pensare male, a pensare che dietro questo fallimento ci siano dei giochi particolari”. La produzione della Richard Ginori si era fermata dall’1 Agosto 2012 con 325 lavoratori in cassa integrazione per dodici mesi.