Il Natale 2012 è a casa con i prodotti italiani

 Niente ristorante, al massimo il Natale lo si passa in agriturismo, anche se la scelta che va per la maggiore per queste feste è quella di rimanere a casa con amici e parenti. E’ quanto emerge da uno studio della Coldiretti/Swg, secondo il quale è il 92% degli italiani che passerà il Natale a casa di parenti e amici spendendo, però, il 10% in più dello scorso anno. Al ristorante andrà solo il 3% della popolazione e l’1% sceglierà un agriturismo dove riscoprire i prodotti della tradizione.

Tradizione che la fa da padrona anche sulle tavole casalinghe, con i prodotti Made in Italy che vedono una crescita degli acquisti del 59%. Bene anche i prodotti locali o a chilometri zero (+23%) e quelli biologici (11%9, mentre il costo basso rimane il criterio di scelta per il 18% degli italiani.

I prodotti originali italiani più scelti sono cotechino (+8%), lenticchie (+14%), frutta di stagione (+15%) e spumante (+20%) mentre i prodotti esteri hanno subito una lieve flessione: ciliegie, pesche fuori stagione o ananas (-3%), caviale (-2%) e champagne (-1%).

La spesa totale che affronteranno gli italiani per questo Natale si assesta sui 2,5 miliardi di euro.

 

L’Agenda Monti

Ieri mattina il premier Mario Monti, nella tradizionale conferenza stampa di fine anno, ha fatto un piccolo accenno alle linee guida della sua Agenda per il rilancio dell’economia italiana, sorprendendo tutti con la sua apertura verso la patrimoniale. Un accenno al quale ha fatto seguito la sua Agenda composta da 25 cartelle in cui il premier dimissionario propone delle novità che sicuramente faranno discutere.

Oltre alla patrimoniale, che dovrà essere applicata sui grandi patrimoni e sui consumi per non provocare ulteriori problemi alle categorie già deboli, Monti ha chiesto, all’esecutivo che verrà dopo di lui, di riformare quanto prima la legge elettorale e, sopratutto, di tagliare i contributi pubblici alla politica, comprendendo in questo anche il divieto di accumulare indennità e retribuzioni vari per onorevoli e parlamentari.

Tra le altre soluzioni proposte, il rilancio dell’economia italiana deve passare anche per una riforma ampia e profonda del mercato del lavoro, a cominciare dalla detassazione del lavoro femminile e una semplificazione della burocrazia per poter attirare gli investimenti esteri.

Infine, l’Agenda Monti punta ancora alla lotta all’evasione fiscale, sulla riforma delle pensioni e su un nuovo sistema do ammortizzatori sociali. Ultimo punto, forse il più discusso, quello dell’Imu, una tassa sicuramente indigesta ma che, come avverte il premier, non può essere evitata.

 

 

Calendario della spesa familiare, sono sempre di meno i giorni per risparmiare

 Per le famiglie italiane trasformare il reddito in risparmio è sempre più difficile. Quanto emerge dal “Calendario della spesa familiare“, una ricerca del Centro studi Sintesi per Il Sole 24 Ore, è la sintesi della crisi che in questi ultimi anni ha colpito l’Italia e non solo.

I dati mostrano che per una famiglia con due figli, rispetto al 2010, i giorni lavorativi il cui guadagno diventa parte del risparmio e non deve essere impiegato per le spese di gestione della famiglia (oltre alle spese normali vanno aggiunte anche le varie tasse su casa e consumi) sono diventati 17, a fronte dei 24 dell’anno precedente.

Le cose stanno un po’ meglio se la famiglia è composta da sole tre persone, situazione in cui i giorni per il risparmio sono 23,5, contro i 27 del 2010.

Questa drastica riduzione del reddito che può essere trasformato in risparmio è dovuta ad una serie di fattori tutti collegati fra di loro, ma quello che ha la maggiore responsabilità nel peggioramento delle condizioni del risparmio degli italiani è l’aumento delle tasse, dirette e indirette, che gravano sulle famiglie (Irpef e addizionali, contributi previdenziali, Tia/Tarsu, Imu, senza dimenticare accise e Iva), che potrà anche peggiorare dal prossimo anno con l’entrata in vigore della Legge di Stabilità.

Un secondo fattore è la perdita costante del potere d’acquisto delle famiglie: i prezzi sono aumentati moto più velocemente di quanto hanno fatto le retribuzioni, non riuscendo così a bilanciare la crescita del tasso di inflazione.

 

Allarme Confcommercio per la Tares sugli esercizi commerciali

 La nuova imposta sui rifiuti, la Tares, che entrerà in vigore dal I gennaio 2013, sarà la seconda stangata per i cittadini, che si troveranno a pagare cifre anche molto più alte di quelle che hanno già pagato per l’imposta sulla casa.

Le categorie che saranno più colpite sono soprattutto i commercianti, in modo particolare le categorie ortofrutta, bancarelle alimentari e discoteche, che saranno messi a serio rischio chiusura. Questo è l’allarme lanciato dalla Confcommercio, che parla di coefficienti non in linea con la reale produzione di rifiuti. Le simulazioni fatte dall’associazione mostrano un aggravio medio del 293%, con punte di oltre il 600%.

La Confcommercio ha chiesto al governo di rivedere i coefficienti di calcolo, aspettando almeno il 2014 per l’entrata in vigore della nuova tassa, ma il risultato ottenuto è stato quello di del rinvio del pagamento della prima rata da gennaio ad aprile 2013.

I dati aggregati delle simulazioni hanno evidenziato che rispetto alle vecchie tasse sui rifiuti (Tarsu e Tia) la Tares porterà un aggravio diverso in base alle regioni e alle categorie di esercizio commerciale: negozi di abbigliamento +50%, campeggi e distributori +100%, edicole e tabaccai +100%, ristoranti +480%, pescherie e fiorai +650%, banchi di generi alimentari nei mercati +650% e discoteche +680%.

Nessuna imposta di bollo per giacenze sotto i 5 mila euro

 In Italia l’imposta di bollo sui conto corrente e sulle giacenze bancarie è pari a 34,20 euro per persone fisiche e di 100 euro in tutti gli altri casi. Con la circolare numero 48 emanata dall’Agenzia delle Entrate sono stati rivisti e corretti i parametri per l’applicazione della tassa a salvaguardia di coloro che in banca hanno solo pochi risparmi.

Con il nuovo documento è stata prevista l’esenzione dall’imposta di bollo per gli estratti e i libretti di persone fisiche con valore medio di giacenza complessivo non superiore a 5mila euro e per  i titolari di conto corrente base (persone fisiche con ISEE a 7.500 euro).

La circolare esplica anche i criteri dell’applicazione dell’imposta per tutti gli altri casi. La nuova regolamentazione prevede che in caso di due o più conti corrente intestati alla stessa persona, l’imposta sarà applicata separatamente ad ogni rapporto e dovrà essere pagata, in questo come negli altri casi, in base agli effettivi giorni di rendicontazione, con la possibilità, quindi, di una forte riduzione dell’imposta stessa.

L’imposta è applicata anche alle comunicazioni dei rapporti finanziari (valori mobiliari, quote di organismi di investimento collettivo, strumenti finanziari derivati, polizze assicurative, buoni fruttiferi postali superiori a 5mila euro) in proporzione all’ammontare complessivo dei prodotti finanziari detenuti presso ogni singolo gestore (0,1% annuo nel 2012, 0,15% dal 2013, per un minimo di 34,20 euro e un massimo di 1.200 euro).

Dichiarazione interattiva Imu: il modello da compilare

 La maggior parte degli italiani hanno pagato la terza e ultima rata dell’Imu e, per chi non l’avesse ancora fatto, c’è la possibilità di pagare con un piccola maggiorazione, quello che è stato chiamato il ravvedimento operoso, ancora per qualche giorno, dopodiché scatteranno delle percentuali più alte per la mora.

Ma non basta aver pagato l’Imu. Ora è necessario fare anche la dichiarazione, anche se non tutti gli italiani hanno questo obbligo.

Le modalità per la dichiarazione dell’Imu, che dovrà essere fatta entro e non oltre il 4 febbraio del 2013 sono tre:

1. consegna diretta al Comune di residenza:
2. spedizione con raccomandata senza avviso di ricevimento;
3. invio telematico attraverso un indirizzo di posta elettronica certificata.

E’ questa la novità resa disponibile in questi ultimi giorni dal Ministero dell’Economia. La procedura è molto semplice. Dal sito del Ministero dell’Economia si può scaricare il modello editabile per la dichiarazione dell’Imu e poi compilarlo in tutti i suoi campi. E’ possible farlo da un qualsiasi computer o tablet. A procedura terminata, il modello va inviato all’indirizzo mail indicato attraverso una casella di poste elettronica certificata.

Dal Ministero delle Finanze arriva una raccomandazione per la compilazione: la data di presentazione della dichiarazione corrisponde al giorno di invio e non quello di ricezione da parte dell’ente.

Il modelle della dichiarazione editabile si può scaricare da questo indirizzo: www.finanze.gov.it.

 

Aumenta il numero dei giovani che rimangono a vivere in famiglia

 Secondo i dati del Rapporto sulla coesione sociale redatto dall’Istat, dall’Inps e dal Ministero del Lavoro, nel 2011 i giovani che hanno un’età compresa tra i 18 e i 34 costretti a vivere con i genitori sono aumentati di circa 118 mila unità rispetto all’anno precedente. Il totale dei ragazzi che non può permettersi di vivere per proprio conto è quindi salito da 6 milioni 815 mila (58,6% della popolazione di riferimento) a 6 milioni 933 mila.

Si tratta del 60% della popolazione italiana celibe o nubile. Un dato che mette in evidenza il peggioramento delle condizioni lavorative per i giovani, dato che la percentuale delle persone in questa condizione era andata calando rispetto ai decenni precedenti.

Secondo Inps, Istat e Ministero del lavoro, la responsabilità della situazione è da attribuire, in primo luogo, alla crisi economica che ha fatto impennare il tasso di disoccupazione giovanile e, al tempo stesso, diminuire il potere di acquisto delle famiglie che non possono più permettersi di comprare delle case, tutti fattori che impediscono, di fatto, ai giovani di mettere da parte le risorse necessarie per pagare un affitto o per accendere e poi pagare un mutuo.

Il fenomeno dei giovani a casa con i genitori è maggiormente concentrato nelle regioni del centro sud della penisola, mentre per quanto riguarda la distribuzione in base al genere, si nota come sia maggiore, anche se di poco, il numero dei maschi che rimangono a vivere con i genitori: 3 milioni 858 mila sono uomini, contro di 3 milioni 75 mila donne.

 

Obama spinge per il raggiungimento di un mini-accordo anti Fiscal Cliff

 Il Fiscal Cliff americano è sempre più vicino e tutti i membri del Congresso ne sono consapevoli, ma questo non ha impedito ai repubblicani di rimandare al mittente il piano di emergenza redatto dallo speaker repubblicano della camera  John Boehner.

Obama, in partenza per le Hawaai dove passerà il Natale, chiede di raggiungere un mini accordo che possa salvaguardare il popolo americano da un aumento delle tasse di circa 2.200 dollari pro-capite, che andrebbe a influire sui consumi e sull’economia che si sta lentamente riprendendo.

Non c’è alcuna ragione per non tutelare gli americani. Almeno accordiamoci ora su quanto siamo tutti d’accordo.

Dal momento che, almeno sul fatto che gli americano non debbano subire un aumento generalizzato delle tasse solo perché gli eletti non riescono ad accordarsi sulla soglia minima alla quale applicare l’aumento delle aliquote, sia i democratici che i repubblicano la pensano allo stesso modo, Obama chiede che, in questi dieci giorni che mancano alla scadenza per il Fiscal Cliff, si riesca a raggiungere un accordo, seppur minimo.

Una manovra di emergenza che consentirebbe di poter prendere tempo per ulteriori dibattiti e proposte. Anche se il fallimento del piano di Bohemer ha allungato un’ombra scura sulle possibilità di dialogo tra le due fazioni opposte.

 

Proibiti alle aziende gli stage gratuiti

Dal prossimo anno le aziende non potranno più ‘assumere’ stagisti a titolo gratuito. Ormai era diventato un ‘vizietto’, tipicamente italiano, adottato da molti datori, pronti a prendere in prova una serie di collaboratori esterni (usciti da un master o da un’università), sfruttandoli con la scusa di far fare a loro esperienza.

Una legge non consentirà più agli imprenditori di continuare questa spiacevole prassi. La retribuzione sarà obbligatoria.

Il compenso minimo da garantire per assumere uno stagista sarà di 400 euro lordi. Si tratta di una cifra esigua, che è comunque superiore al non percepire nulla.

La legge che prevede questo status è ancora in fase iniziale. Per il momento, durante la scorsa settimana, il Ministro del Welfare ha infatti presentato una bozza sulle linee guida sui tirocini.

Se ne era parlato già questa estate, successivamente alla Riforma del Lavoro proposta dal Ministro Elsa Forneero.

L’intesa sui nuovi tirocini dovrà essere firmata (Insieme al compenso che potrebbe variare di Regione in Regione a patto di non scendere sotto i 400 euro) entro 180 giorni dalla Riforma Fornero.

Si attende dunque la conferenza tra Stato e Regioni.

Successivamente ogni regione potrà decidere il limite minimo del compenso che le aziende dovranno pattuire con i nuovi collaboratori.

Alitalia nuovamente in profondo rosso

Prosegue l’iter negativo di Alitalia. La compagnia aerea è nuovamente sul fondo del baratro. Sono passati quattro da quando Silvio Berlusconi (al tempo Presidente del Consiglio) aveva utilizzato 3 miliardi di euro presi dalla Spesa Pubblica per salvare Alitalia.

Ora, la storia infinita della compagnia sembra continuare e si è nuovamente in profondo rosso in termini di conti. La cifra considerevole messa a disposizione di Berlusconi non ha salvato l’azienda che rischia nuovamente di dichiarare bancarotta. Tutto è tornato punto e a capo. I conti non tornano, sebbene il gruppo imprenditoriale che gestisce la compagnia di aerolinee stia lavorando sodo per provare a salvare azienda e dipendenti.

Pesa come un macigno il confronto con la crescente industria ferroviaria. Italo e Trenitalia guadagnano punti sui binari, strappando clienti su clienti ad Alitalia. I dati, infatti, parlano di buchi profondissimi. Vere e proprie emorragie economiche. La compagnia perde ogni giorno ben seicentotrentamila euro. Negli ultimi 4 anni, nel periodo che va dal 2008 al 2012, i conti sono stati in rosso e attualmente l’azienda ha un debito di 735 milioni.

La gestione degli ultimi quattro anni, pertanto, ha fatto si che gran parte del capitale andasse in fumo. Una gestione che, dunque, negli ultimi quattro hanno ha portato all’estinzione di gran parte del capitale. In questo momento nelle casse di Alitalia ci sono poco più di 300 milioni. Una liquidità che appare esigua.

FUORI DALLA CRISI

Basterà la finanza creativa, il progetto di uno spin-off e il rispolvero di Mille Miglia per salvare Alitalia? Gli imprenditori e i soci sperano di si. In ballo c’è l’urgenza di ricapitalizzare l’azienda, per allontanarsi dal Redde Rationem.