Fornero: necessario restyling dell’apprendistato

 Viviamo nell’era dell’immagine e della comunicazione veloce e questo fa sì che anche i termini che usiamo cambino con il tempo che passa. Ne è cosciente anche il Ministro Elsa Fornero che, dopo aver creato degli interessanti neologismi e dato un valore nuovo a parole già conosciute (esodati, demansionamento etc), ha dichiarato che è arrivato il momento per fare un restyling dell’apprendistato.

La sua intenzione non è quella di rivedere e ristrutturare la legislazione sul tema, ma quella di creare una nuova immagine per questa forma contrattuale che possa trasmettere ai giovani un’idea diversa. Infatti, nella stragrande maggioranza dei casi, l’apprendistato è una parola che viene associata a una forma di lavoro poco qualificate e, soprattutto, poco gratificante.

Ma il ministro non è d’accordo a far passare ancora questa idea. La Fornero, nel suo intervento al seminario organizzato dall’agenzia del lavoro Adecco, ha voluto precisare che l’apprendistato non è l’ennesima forma di lavoro flessibile a basso costo, ma deve essere visto come una possibilità molto importante per i giovani che vogliono entrare nel mondo del lavoro.

Nelle sue intenzioni, quella di creare due spot pubblicitari (che saranno realizzati da Pubblicità Progresso) attraverso i quali dovranno passare due messaggi fondamentali: il primo è che, data la situazione economica difficile, l’apprendistato è una forma di lavoro e, quindi, di guadagno, il secondo è che l’apprendistato deve essere visto come una forma di formazione qualificante e che, molto spesso, ai tre anni di apprendistato segue una stabilizzazione della posizione lavorativa.

 

 

IMU, arriva la stangata dei Comuni

 Manca poco ai Comuni per decidere quali maggiorazioni apportare alle aliquote base per la prima casa e per la seconda casa. Nel primo frangente il 4 per mille può salire o scendere del 2 per mille.

Nel caso del secondo appartamento l’aliquota base è del 7,6 per mille e può salire o scendere del 3 per mille.

Il pagamento del saldo è previsto per il 17 dicembre. La stangata dei Comuni sull’IMU è dunque in arrivo.

Questa tassa permetterà al governo Monti di incassare 23,2 miliardi.

SECONDA CASA: Intanto, sono già 4.146 i Comuni che hanno reso note al ministero delle Economia le delibere-Imu. Parliamo dunque della metà del numero totale. I comuni che hanno già aderito hanno infierito molto. Sono 3.230 quelli che hanno già scelto di aumentare l’aliquota base per quanto concerne la seconda casa.

833 sono invece i sindaci che hanno mantenuto invariata l’aliquota. Una sorta di decisione salomonica che giova sicuramente ai cittadini. Ancora meglio hanno fatto 83 comuni su 4,146, che hanno diminuito l’aliquota base.

PRIMA CASA: Meno grave del previsto la manovra per la Prima Casa. Su 4.146 Comuni che hanno comunicato al Ministero dell’Economia la propria decisione, 1.526 centri hanno scelto il rincaro; 2.313 Comuni hanno, invece, confermato l’aliquota. Stoica la decisione di 307 Municipi, che viceversa hanno scelto di ridurre sotto l’aliquota base.

Obama ha un ottimo alleato: Bernanke

Barack Obama può contare su un solido alleato per i prossimi quattro anni del suo mandato presidenziale. Si tratta di Ben Bernanke.

Il suo mandato nella Federal reserve  scade il 31 gennaio del 2014. Ed è salvo. Non sarebbe stato così se avesse vinto Romney. La poltrona di Bernanke molto probabilmente sarebbe saltata vista la poca simpatia che scorre tra lui e il candidato repubblicano. Una antipatia che quest’ultimo ha più volte evidenziato durante la sua campagna elettorale. Molte sono le volte in cui ha fatto chiaramente riferimenti a Bernanke, con l’intenzione di volerlo destituire dal suo incarico prima del tempo una volta entrato nella Stanza Ovale. Così non è stato. La storia ha detto per la seconda volta “Obama” e il governatore è a cavallo.

Il Presidente della Banca Centrale Americana, pertanto, rimane in carica ed è pronto ad aiutare Obama nello sviluppo del suo programma economico. In primo luogo l’esigenza è quella di ridurre il tasso di disoccupazione. La Fed proverà ancora ad allentare la pressione monetaria così da far crescere l’economia e diminuire il numero di coloro che sono al momento senza un lavoro.

E dal 2014? Spetterà ad Obama nominare il futuro Presidente della Banca Centrale, cosa che probabilmente avverrà nel prossimo autunno.

 

Bilancio Stati: è scontro Merkel – Cameron

 
Angela Merkel ha delle richieste precise per il Parlamento Europeo e riguardano il rafforzamento dei poteri dell’UE:
“Bisogna Immaginare di andare oltre quanto stabilito per le politiche di bilancio per prevedere diritti di intervento a livello europeo sui bilanci nazionali qualora non vengano rispettati gli obiettivi concordati”.
La cancelliera tedesca insiste su alcuni punti importanti, quali ad esempio un miglior coordinamento delle politiche economiche, le quali devono essere migliorate per accrescere il livello di competitività. Come? La Merkel ha un’idea:
“Procedure per concordare in modo differenziato impegni di riforma tra gli stati e la commissione europea. Di certo, però, non ci sarà un’Europa a due velocità, l’Ue è un aggregato solido e resistente”.
Ecco dunque la ricetta per migliorare le istituzioni dell’Eurozona:
 “Devono essere rafforzate per correggere le faglie evidenziatesi nell’unione monetaria”.

I terreni sui quali puntare sono:

– la creazione di nuove regole ad hoc per i mercati finanziari con una vigilanza bancaria unificata e più efficace;

– la creazione di piani di bilancio concordati tra gli stati;

– la costruzione di una politica economica comune perch.

Sostiene la Merkel:

“Oggi manca coordinamento sufficiente e vincolante, non c’è possibilità di orientare le politiche nazionali sulla competitività”;

Immediata la risposta del premier ingelse Cameron che trova “ridicola” la proposta di creare dei piani di bilancio ed è pronto a manifestare il suo dissenso nei confronti dell’Ue.

 

Contrazione del reddito delle famiglie italiane

 A mettere in evidenza la situazione critica delle famiglie italiane è uno studio condotto dal Centro Europa Ricerche (Cer) in convenzione con l’Ires Cgil, nel quale è stato analizzato l’andamento del reddito disponibile per le famiglie nel periodo compreso tra il 2008 e il 2014.

Il 2008 è l’anno incriminato, quello in cui è iniziata la contrazione economia che, secondo lo studio, in questo 2012 raggiungerà il suo tetto massimo: gli analisti hanno stimato un -4,3%, quasi il doppio del dato riferito al 2009, anno che, fino ad ora, è stato considerato come quello più difficile di tutti.

Secondo Danilo Barbi, segretario confederale della CGIL, non si può più parlare di semplice recessione, ma, dati alla mano, il termine adatto a questa situazione è depressione economica, con scenari che possono essere paragonati a quelli del dopoguerra.

La contrazione del reddito ammonta a quasi 90 miliardi di euro. E le decisioni che l’esecutivo sta prendendo non potranno che portare ad un peggioramento ulteriore delle stime.

I dati dello studio descrivono la violenta emergenza dei redditi che incide radicalmente sulla crescita e sull’occupazione. Il tutto infatti si registra in un Paese come il nostro in cui l’80% del Pil e’ fatto dalla domanda interna. Le dichiarazioni del ministro Fornero sono sciagurate quanto incredibili, vista la drammatica situazione dei salari.

Questo il commento di Bardi in merito alla proposta di rinuncia all’indicizzazione degli aumenti salariali all’inflazione in via automatica.

Economia tedesca: gli effetti della crisi

 I dati dell’economia tedesca parlano chiaro: la crisi potrebbe arrivare anche in Germania, anzi, stando alle ultime analisi sui dati economici di settembre, la crisi ha già iniziato a farsi sentire, come già preannunciato da Mario Draghi.

Un duro colpo per la cancelliera Angela Merkel, che fino ad ora si è sentita al riparo dagli effetti devastanti che la crisi ha avuto sull’Europa. Ma in un sistema unificato, con una moneta unica, e con un’economia aperta come quella che si ha in Germania, il contraccolpo doveva prima o poi arrivare.

Ed è stato il mese di settembre a mettere in evidenza questa situazione: la produzione dell’industria è scesa dell’1,8% e le esportazioni hanno subito una contrazione del 2,5% rispetto al mese precedente. Sono proprio le esportazioni il punto fermo dell’economia tedesca, e neanche gli analisti si aspettavano questi dati – le previsioni si erano attestate su 1,5% – che rappresentano la contrazione più forte  dal dicembre dello scorso anno.

In calo anche le importazioni, anche se in maniera minore -1,6% rispetto a settembre. Anche in questo caso però si tratta si dati che vanno ben oltre quelli preventivati (0,1%).

A conti fatti, il 2012 si potrebbe concludere per la Germania con un aumento del PIL di solo 0,8 percentuali, una percentuale nettamente inferiore rispetto a quella del 2011.

 

 

Grecia, approvato il pacchetto Austerity

La Grecia ha approvato le richieste dell’Europa fondamentali al fine di sbloccare i prestiti internazionali. Si tratta pertanto di un passo fondamentale per tentare di salvare l’economia e rimanere attaccati al treno dell’Unione Europea. Il pacchetto sull’Austerity è passato con il beneplacito dei socialisti e dei conservatori. Una doppia benedizione. Ora i tagli sono decisi e saranno di circa 15 miliardi di euro.

Nella notte, dopo l’approvazione della manovra, ad Atene in piazza è scoppiata una dura rivolta nei confronti del Governo Samaras. La gente non gradisce i tagli e la scelta di accettare le condizioni dell’UE. Ma per il Governo, evidentemente, è troppo importante, in questo momento, rimanere all’interno dell’Eurozona.

Centomila in rivolta: Nelle piazze si è dunque scatenata una vera e propria guerriglia urbana a base di lacrimogeni, molotov e cannoni ad acqua. La polizia ha caricato sui ribelli, faticando a contenere la rabbia di quanti hanno protestato. Il tutto è avvenuto in Piazza Syntagma, nel centro di Atene, dove centomila greci hanno manifestato il proprio dissenso con vigore sotto una pioggia battente. Non poteva essere altrimenti, dal momento che il loro è un Paese in ginocchio e nessuno riesce più ad andare avanti dignitosamente. Prosegue intanto lo sciopero generale, che da due giorni ha letteralmente bloccato le città.

Il presente della Grecia, dunque, si chiama Austerity. I prestiti possono ora essere elargiti come promesso dalla troika (triumvirato formato da Ue-Bce-Fmi). Gli aiuti riguardano una tranche da 31,5 miliardi di euro.

 

Accordo raggiunto su produttività, ora il confronto con i sindacati

 E’ arrivato ieri in tarda serata l’accordo sulla produttività per il rilancio dell’economia italiana dopo un lungo dibattito tre le principali associazioni di imprese italiane. Al tavolo della discussione erano presenti Confindustria, Abi, Ania, Rete Imprese Italia e Alleanza delle Cooperative che hanno stilato un primo documento che appiana le divergenze dei giorni scorsi.

Il documento condiviso sarà il punto di partenza per aprire il confronto con i sindacati, incontro che Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, chiede con urgenza.

Dal canto loro i sindacati hanno già iniziato a mettere importanti paletti sulle trattative: nessun confronto sarà possibile se si mettono in discussione le attuali condizioni salariali dei lavoratori e i loro diritti. Susanna Camusso, leader della CGIL, teme che a difendere le posizioni delle aziende arrivi anche il Governo: fatto, questo, che porterebbe ad una ulteriore riduzione del potere di contrattazione dei lavoratori e delle associazioni che li rappresentano, riferendosi alle ipotesi proposte da Elsa Fornero  circa il depotenziamento degli automatismi contrattuali e la rinuncia all’indicizzazione automatica dei salari all’aumento dei prezzi.

Sulla stessa linea della Fornero anche Corrado Passera, Ministro dello Sviluppo, che ribadisce:

Gli automatismi salariali che non tengono conto delle differenze di settore e di azienda, non sono utili per rendere più competitivo il Paese.

 

Obama, l’euforia è già finita. Fitch e Moody’s incalza sul ‘Fiscal Cliff’

A distanza di poco più di 24 ore dal successo della rielezione di Barack Obama, accolto in modo favorevole in molte parti del mondo, la sbornia, i caroselli e le feste sono già finiti. Il Presidente deve mettersi subito a lavoro perché le notizie economiche delle ultime ore provocano ansia, preoccupano e angosciano intere Nazioni.

Così, l’America si risveglia dal sogno di Obama, dal “Yes we can” trasformato in “Il meglio deve ancora venire”. Come? In maniera brusca.  Le agenzie di rating Fitch e Moody’s non hanno perso tempo per mettere il dito nella piaga. Il Presidente, dunque, deve abbandonare quanto prima champagne e tartine. Le due agenzie avvertono l’uomo della stanza ovale sull’incalzare di un problema chiamato Fiscal cliff. Due parole che potremmo tradurre con i sostantivi precipizio e burrone. Con un debito pubblico spaventoso fatto di numeri difficili da leggere tutti insieme (16.190.979.268.766,67 $) non c’è tempo da perdere.

Fitch e Moody’s sono chiare, bisogna risolvere rapidamente la questione del “Fiscal cliff” e del debito pubblico. Se ciò non dovesse avvenire in tempi rapidi, nel 2013 gli Stati Uniti rischiano di ricevere un downgrade.

L’era di Barack Obama secondo inizia in salita con una sfida da vincere assolutamente. Il Presidente deve considerare inoltre il fatto che Senato e Camera sono spaccati, con il primo in mano ai democratici e la seconda a favore dei repubblicani.

Quali sono, dunque, gli effetti che spaventano la Casa Bianca? Tripla A a rischio e diminuzione del Pil 

 

La crisi è contagiosa. La Germania rischia di ammalarsi

Anche la Germania rischia di essere contagiata dalla crisi economica che oramai da molto tempo affligge l’Europa. Una notizia economica di rilievo che assume molto peso nella giornata di oggi. Stiamo parlando di una nazione rinomata per la sua prezisione, quella guidata da Angela Merkel, cancelliera di ferro. Negli anni la terra tedesca si è sempre distinta per il suo rigore nel far quadrare i conti , dalle “lacrime e sangue” per avere aiuti europei. Oggi la Germania, invece, inizia ad essere interessata dalla crisi.

A dirlo è Mario Draghi, Presidente della Banca Centrale Europea (BCE), in occasione di un convegno a Francoforte:

Una svolta in negativo che dunque colpisce un paese da sempre al riparo dalle difficoltà che hanno investito sinora diverse aree dell’Eurozona. Ma gli ultimi dati indicano che questi sviluppi stanno iniziando a interessare anche l’economia tedesca.

Cosa succederebbe se la Germania fosse definitivamente colpita dalla crisi? A livello politico ed economico molte cose potrebbero cambiare.

Si sa, la Germania si caratterizza per un’economia aperta e integrata, e in base a ciò non stupisce che un rallentamento nel resto dell’area dell’Unione Europea provochi degli strascichi anche qui.  Gli effetti finanziari in Germania sono lo specchio degli effetti nell’Eurozona. Per questo, è fondamentale anche per la Germania garantire la stabilità dell’Eurozona, per far si che sia nuovamente la prima a beneficiarne.

Fiscal Cliff: Nel frattempo crescono le preoccupazioni di Mario Draghi in merito al Fiscal Cliff. L’effetto – Obama sulle borse è durato poco, per cui anche gli Usa hanno bisogno di trovare nuovi accordi per quanto concerne il debito pubblico.