Confartigianato contro la pressione fiscale e la riforma Fornero

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 Nel corso della tradizionale assemblea annuale, il presidente di Confartigianato,ย ย Giorgio Meletti,ย ha lanciato l’ allarme contro i due grandi mali che travagliano la vita delle imprese artigiane italiane, rendendo quasi impossibile la loro esistenza: l’ altissima pressione fiscale e l’ ultima riforma del mercato de lavoro, ovvero la riforma Fornero.ย 

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Il Italia, infatti, ha proseguito il presidente, il fisco tassa il 68,3% degli utili lordi delle imprese, mentre in altri Paesi, come la Svizzera, la pressione fiscale arriva a mala pena al 30% circa. Nel 2013, invece, la pressione fiscale italiana raggiungerร  il 44,6% del PIL, senza contare il fatto che negli ultimi anni le entrate fiscali hanno raggiunto gli stessi livelli di incremento – 132 miliardi di euro, per l’ esattezza, tra il 2005 e il 2013 – del prodotto interno lordo.

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A questo quadro bisogna poi aggiungere le conseguenze negative innescate dalla riforma Fornero, che a causa della sua eccessiva rigiditร  ha fatto perdere alle imprese italiane circa 1200 posti di lavoro al giorno a partire dallo scorso mese di luglio, con la chiusura di 60 mila attivitร  produttive.

Per superare tali pesanti difficoltร , gli esponenti della Confartigianato propongono quindi che lo Stato agisca tempestivamente su fisco, accesso al credito e occupazione e conceda la compensazione totale tra i crediti dovuti dalla Pubblica amministrazione e le tasse dovute dalle imprese.