Quelli delle organizzazioni criminali sparse lungo il territorio italiano sono i giri di affari piรน grossi in circolazione. C’รจ una vera e propria economia parallela, che passa in rassegna con il nome di “economia criminale” e che, come dicono i dati messi a disposizione dalla Cgiaย di Mestre, alza un quantitativo monetario di affari pari a circa 170 miliardi di euro all’anno.
Tradotto: lo Stato perde ogni anno in termini di tasse 75 miliardi di euro, non versati da evasori di stampo mafioso. Un fenomeno che da anni si cerca di combattere in ogni maniera, non sempre con buoni risultati.
Per la Cgia si tratta ovviamente di un’enorme montagna di soldi. Il giro di affari tratta infatti cifre astronomiche, generate da attivitร illegali e riversate sul mercato. Per l’associazione degli artigiani questo processo inquina e travolge il mercato stesso.
Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia,ย ย spiega:
“La stima del valore economico prodotto dalle attivitร criminali รจ il frutto di una nostra elaborazione realizzata su dati della Banca d’Italia. Va ricordato, in base alle definizioni stabilite a livello Ocse, che i dati prodotti dall’Istituto di via Nazionale non includono i reati violenti come l’usura e le estorsioni. Detto ciรฒ, questi 170 miliardi di fatturato prodotti dalle mafie corrispondono al Pil annuo di una regione come il Lazioโ.