Economia tedesca rimane la più solida in Europa

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 Dopo aver reso noto il dato sul Pmi manifatturiero, comunicato da Markit Economics si evince che l’economia tedesca conferma la propria solidità. L’indice è salito ad aprile a 54,2 dai 53,7 punti di marzo, meglio delle stime, gli analisti di Bloomberg avevano previsto un valore a 53,8 punti. Va evidenziato che una rilevazione sopra quota 50 punti dimostra una fase di espansione. Un altro dato, che ha monitorato la componente servizi tedeschi è balzata a 55 punti dai precedenti 53.

 

Oliver Kolodseike, economista di Markit ha precisato che il Purchasing Managers’ Index – l’indice dei direttori di acquisto – “getta le basi per una crescita solida del trimestre. (Tuttavia) la componente dei prezzi indica l’aumento del rischio di pressioni deflazionistiche nella prima economia dell’Eurozona”. In seguito alla pubblicazione del Pmi tedesco, l’euro è salito fino a $1,3815.

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Il Pmi composite tedesco – che raggruppa sia il Pmi manifatturiero che quello dei servizi – è salito a 56,3 punti ad aprile dai 54,3 punti di marzo. I costi delle società di servizi hanno registrato il rialzo più contenuto in 44 mesi, mentre le aziende manifatturiere hanno avuto una flessione dei costi al tasso più alto da luglio.

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È stato reso noto anche il Pmi composite della Francia, sceso a 50,5 ad aprile dai 51,8 di marzo. Per l’Eurozona, il Pmi composite è salito a 54 punti dai 53,1 precedenti. Chris Williamson, responsabile economista di Markit, sostiene che la pubblicazione dei vari indici Pmi attesta che il Pil europeo può giungere a +0,5% nel corso del secondo trimestre.

 

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