In Germania il tasso di disoccupazione scende più del previsto

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In Germania il tasso di disoccupazione è sceso più del doppio di quanto previsto nel mese di aprile, confermando che la più grande economia in Europa continuerà a guidare la ripresa nella zona euro.

 Il numero di persone senza lavoro è diminuito per il quinto mese e di 25 mila, sopra appunto alle previsioni degli economisti. Il tasso di disoccupazione rettificato è rimasto invariato al 6,7 per cento, il livello più basso in due decenni.

 

La Germania verso una riforma per abbassare le tasse

 

La Germania ha beneficiato dei tassi di interesse estremamente bassi nell’area dell’euro e dalla ripresa dalla più lunga recessione vista in Europa. La Bundesbank ha affermato questa settimana che il sentimento e la domanda di costruzione di alloggi nel Paese rimangono eccezionalmente favorevoli.

La Germania è ben nota per le sue esportazioni, ma i dati mostrano anche un trend molto buono per la domanda interna. Questo ha portato al miglioramento del mercato del lavoro del Paese ed è utile anche per l’economia di tutta la zona euro.

L’economia tedesca è cresciuta dello 0,4 per cento negli ultimi tre mesi dello scorso anno, due volte più velocemente dell’area dell’euro. I dati del Prodotto interno lordo per il primo trimestre saranno pubblicati il 15 maggio.

La Volkswagen, la casa automobilistica più grande d’Europa, ha registrato un guadagno del 22 per cento del risultato operativo del primo trimestre, aiutata da vendite record di auto di lusso come la Porsche e di marchi l’Audi.

Tasso di disoccupazione della Germania contrasta con il resto dei Paesi dell’Eurozona. La disoccupazione nella regione sarà probabilmente all’11,9 per cento a marzo e quindi quasi il doppio di quello della Germania.

Per il presidente della Banca centrale europea (Bce) Mario Draghi lo stato dell’economia della zona euro è piuttosto grave. La sua più grande paura è che una stagnazione prolungata porti ad alti tassi di disoccupazione che diventino strutturali. La Bce ha mantenuto il punto di riferimento del tasso di interesse invariato a un record basso dello 0,25 per cento.

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