Euro forte mette in difficoltà le aziende esportatrici

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  A seguito dei dati macro economici provenienti dalla più grande economia del mondo, vale a dire quella del Paese a Stelle e Strisce, la moneta unica europea è andata in salita registrando nuovi massimi di periodo.

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L’euro ha toccato un massimo dallo scorso 30 ottobre nei confronti del dollaro, a $1.3768. Continua lo scandalo di un euro forte e di un’ Europa a pezzi, con la maggior parte dei paesi in grande recessione. L’euro è salito anche contro lo yen fino a 142,17, un livello che non si aveva dall’ottobre del 2008.

In un’intervista rilasciata a Bloomberg Marito Ueda, senior managing director presso la società di Tokyo FX Prime Corp, dinamica sul mercato valutario ha detto “Sarà difficile per la Bce adottare una politica monetaria più espansiva. L’euro è stabile e i flussi (che avevano lasciato l’Europa durante la crisi) stanno tornando”.

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Il dato di fatto è che fino ad oggi la Banca centrale europea non si è mai preoccupata delle valutazioni della moneta unica, che restano una minaccia per le esportazioni europee e di conseguenza per la ripresa. Il rialzo dell’euro non trova grande fondamento, dal momento che i fondamentali dell’Eurozona non sono assolutamente più solidi rispetto a quelli degli Stati Uniti.

Neil Jones, responsabile della divisione vendite di hedge fund in Europa presso Mizuho Bank a Londra conferma che “gli investitori globali continuano ad acquistare euro”. Dall’inizio del 2013, tra le valute dei 10 paesi avanzati, l’euro ha guadagnato +8,1%, rendendo la migliore performance. Il dollaro è avanzato +3,3%, mentre lo yen è scivolato -15%.

 

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