Fincantieri, salta la fusione con ex STX

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Si è deciso, dopo più di tre anni, di staccare la spina di una trattativa che era ormai arrivata al capolinea: è stato infatti deciso di non procedere più con la fusione tra Fincantieri ed ex STX.

Stop definitivo alla fusione

Niente più acquisizione degli Chantiers de l’Atlantique da parte dell’azienda italiana: la quinta proroga si è rivelata essere l’ultima voluta tra le due società: al momento non sussistono più le condizioni per andare avanti e si è deciso di non dare vita ad un’ulteriore attesa e quindi di far concludere l’accordo firmato dallo Stato francese, da Fincantieri e da Naval Group nel febbraio 2018.

La carta prevedeva una cessione del 50% dei cantieri navali francesi a Fincantieri. La decisione è stata presa nel corso di un incontro telefonico tenutosi ieri tra il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, il ministro dello Sviluppo economico italiano Stefano Patuanelli e Margrethe Vestager, il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea.

Una conclusione che arriva a mettere il punto a una trattativa che era ormai attiva dal 2017: sia gli italiani che i francesi hanno stabilito che i cambiamenti apportati dall‘emergenza coronavirus e l’impatto della stessa sul comparto del turismo ha fatto venir meno alcune delle condizioni necessarie a proseguire e che la crisi scaturita “non consente di completare l’operazione prevista“.

Anche il turismo fattore importante nella scelta

Va sottolineato però che oltre all’emergenza covid ad influenzare l’andamento delle trattative per la fusione tra ex STX e Fincantieri sono state anche le operazioni di controllo molto lunghe di Bruxelles. Va ricordato infatti che nonostante la Commissione avesse aperto una indagine nell’ottobre del 2019, la stessa non era ancora riuscita a prendere una posizione su questa operazione che avrebbe risentito, se fosse andata in porto, anche dei condizionamenti derivanti dalle manovre correttive. Bruxelles aveva “espresso preoccupazioni sull’impatto di questa operazione sulla competitività” come hanno evidenziato in una nota congiunta Francia e Spagna sottolineando l’annullamento della fusione.

Non deve stupire che tra le ragioni addotte per ciò che concerne lo stop alla fusione tra Fincantieri ed ex STX vi siano anche le conseguenze relative all’emergenza covid che ha colpito tutto il mondo. Il settore del turismo è uno dei più colpiti in assoluto, con tutto ciò che questo implica per tutte quelle aziende che lavorano nell’ambito della nautica. Come hanno spiegato i due ministri:

[Le incertezze economiche legate all’emergenza Covid] hanno portato Parigi e Roma alla conclusione che le condizioni non erano più riunite per portare avanti questa operazione. E’ stato un lungo negoziato. I termini sono stati prorogati per ben cinque volte e questo testimonia dell’impegno messo dalle parti su questo dossier“.

Nel corso dell’incontro con il commissario UE le due parti si sono rese conto che non era più possibile andare avanti con le proroghe come fatto fino ad ora. Gli Italiani hanno collaborato fino all’ultimo, arrivando ancora a fine dicembre 2020 a confermare ancora una volta di aver consegnato a Bruxelles tutto quello che si doveva consegnare per ottenere una valutazione.

 

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