Lavoro, i cambiamenti con l’approvazione definitiva del decreto

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 È stato approvato in via definitiva il dl lavoro. Il ddl di conversione, doveva essere varato entro il 19 maggio, pena la nullità.

 

Il ministro Poletti parla di norme semplici e applicabili. «Gli interventi che abbiamo fatto su contratto a termine e apprendistato vanno nella direzione di avere norme chiare – ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti – Il dl lavoro è molto più semplice e applicabile e ciò sembra fuori discussione».

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«Il decreto legge lavoro mantiene inalterata nella sua formulazione finale la sostanza delle correzioni apportate in prima lettura alla Camera – dice il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano (Pd) – Questo per il Pd è un elemento di grande soddisfazione perché, nonostante i proclami del Ncd, non si è tornati al testo originale. Ora l’impegno si sposterà sul tema della Delega e sui suoi capisaldi essenziali come il contratto di inserimento a tempo indeterminato, per il quale dovrà valere a regime anche la tutela dell’articolo 18 e sugli ammortizzatori sociali, che andranno estesi anche ai lavoratori precari. Noi siamo infatti d’accordo su questa tipologia contrattuale, ma a condizione che si preveda una prova lunga e che, terminato quel periodo, ci sia una stabilizzazione».

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«Dl lavoro, tutto è bene quel che finisce bene. Da oggi ogni datore di lavoro è più libero. Ora, sulla base dei contratti fatti o su quelli da fare, ad ogni livello, gli stessi vincoli rimasti possono risultare attenuati»: è il commento su Facebook di Maurizio Sacconi, capogruppo Ncd al Senato.

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