Le imprese italiane temono di chiudere

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 Sono giorni di dati e di analisi, questi. Dopo l’elaborazione dei dati dell’Istat fatta dall’Adnkronos che ha messo in luce come oltre la metà delle famiglie italiane sia in crisi, è arrivato anche il sondaggio fatto da Unimpresa tra le 130 mila aziende associate.
► Confindustria: Italia in piena emergenza creditoQuello che emerge è un quadro drammatico, nel quale 5 aziende su 6 delle intervistate hanno timore di non riuscire ad arrivare alla fine dell’anno. I motivi di questo timore?

In primis, come evidenziato anche da altre ricerche, la stretta del credito da parte delle banche, poi i mancati pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni e dai privati e, in ultimo difficoltà nella gestione dei dipendenti.

Anche le nuove normative italiane in materia dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni -massimo di 60 giorni per il saldo delle fatture- non sembrano migliorare la percezione del futuro, in quanto, come asserisce Paolo Longobardi, presidente di Unimpresa, trovano scarsissima applicazione.

► Mancati pagamenti delle imprese italiane a quota 40 miliardi di euro

Le cause macroeconomiche di questa visione negativa del futuro stanno soprattutto in una recessione che, come detto anche dal presidente della BCE Mario Draghi, si sta prolungando più del previsto e dalla quale non si riuscirà ad uscire se non nel 2014. Ma nel 2014, se le cose non cambiano, molte delle imprese italiane potrebbero già non esistere più.

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