L’esperto confronta conti deposito e altri strumenti finanziari

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 Meglio un conto deposito dell’istituto bancario A o di quello B, o meglio ancora un fondo di investimento? Quando si ha un capitale a disposizione non è mai semplice decidere come utilizzarlo al meglio. Anche perché spesso chi confronta conti deposito non riesce a trovare tutte le informazioni corrette. Del resto, oggi ci può venire in aiuto internet, sono infatti diversi i siti che ci offrono tutte le informazioni necessarie per capire quale sia lo strumento finanziario più pratico e utile per noi, per la nostra specifica situazione.

Quale conto deposito è il migliore
Verrebbe da dire che il conto deposito migliore è quello che ci garantisce il maggiore rendimento. In effetti però non è sempre così. Dobbiamo infatti considerare anche le spese, le tasse, le eventuali clausole che riguardano la chiusura anticipata del conto o il prelievo di tutto o parte del capitale. La prima cosa da esaminare è effettivamente il tasso di interesse, considerando che spesso le banche indicano quello lordo, da cui dobbiamo sottrarre le tasse. Per darci un’idea generica il tasso effettivo è in genere vicino alla metà del tasso lordo, considerando tutte le spese accessorie. Un altro elemento da considerare è l’eventualità che la banca ci faccia pagare l’imposta di bollo su conto deposito; alcune la pagano per noi, altre lo fanno solo per chi ha un investimento di una certa importanza. Si tratta dello 0,20%, calcolato sulle giacenze, quindi di una cifra che può avere un certo peso. Ci sono poi banche che richiedono il pagamento per qualsiasi comunicazione, come ad esempio l’estratto conto mensile inviato a casa, o operazioni di altro genere. Di grande importanza è anche la periodicità della liquidazione degli interessi, soprattutto nel caso in cui li si ricapitalizzi automaticamente: alcune banche li versano solo una volta all’anno, altre banche lo fanno ogni trimestre o ogni semestre.

Conto vincolato o svincolato?
Quando si apre un conto deposito si ottengono due diverse proposte: quella di un conto deposito vincolato o quella di un conto privo di vincoli. Nel primo caso la banca ci obbliga a lasciare i nostri soldi fermi sul conto per un dato periodo di tempo, a partire in genere da tre mesi. Gli interessi pattuiti saranno ottenibili solo se il capitale rimane fermo per l’intero periodo; in caso contrario perderemo gli interessi, che non ci saranno saldati per nulla o che, in altri casi, saranno calcolati solo sulla cifra rimanente. Se vogliamo allocare sul conto deposito tutto il capitale in eccedenza che possediamo conviene scegliere un conto deposito non vincolato; in questo caso se ci dovessero servire dei fondi potremo prelevarli senza alcun tipo di problema, perderemo solo gli interessi per la quota prelevata e il restante periodo di tempo fino al calcolo degli interessi stessi. Molte banche consentono ai loro clienti di gestire il vincolo in modo più flessibile: ad esempio, su un conto privo di vincoli propongono di vincolare il 10% o il 20% del capitale, per ottenere su quella cifra degli interessi maggiori.

Spese accessorie
Prima di scegliere il conto deposito più conveniente è bene anche considerare altre caratteristiche importanti. Alcune banche infatti ci permettono di versare i fondi sul conto deposito in diversi modi: attraverso bonifico da altra banca, con un versamento in contanti allo sportello, tramite l’home banking online. In alcuni casi invece saremo costretti ad aprire un conto corrente d’appoggio presso la medesima banca, che potrebbe essere soggetto ad ulteriori spese. Se non vogliamo dissipare buona parte degli interessi nelle spese per questo secondo conto è consigliabile verificare queste condizioni prima di procedere all’apertura di un conto deposito e la firma del contratto. Anche se si trattasse di un conto corrente a zero spese, non di rado, ci sono delle spese fisse nascoste, come ad esempio l’imposta di bollo.

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