Ocse alla Spagna: bene così, ma servono ulteriori garanzie

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 Angel Gurria, segretario generale dell’Organizzazione per la cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse), ha presentato a Madrid il rapporto pubblicato dall’organizzazione sulla situazione spagnola, in una conferenza congiunta con Luis de Guindos, ministro dell’economia del governo di Mariano Rajoy.

La Spagna sta cercando di riemergere dopo un prolungato periodo di recessione, ma la sua strada è resa più difficoltosa dal fatto che le riforme di Rajoy, nonostante siano state fatte le scelte giuste, come quelle prese per il risanamento delle banche, si muovono in un contesto mondiale che negli ultimi tempi ha continuato a peggiorare.

Anche se la Spagna sta facendo i compiti in maniera esemplare e sta lanciando segnali molto importanti ai mercati, è necessario approfondire il cammino di austerità e completare il risanamento bancario. Se non si risolve il problema del deficit, i mercati non saranno disposti né per la via del credito né per quella degli investimenti a finanziare la crescita futura.

Arriva poi l’appello a tutti gli stati membri dell’Unione Europea che devono dichiarare apertamente il loro appoggio alla Spagna nel caso il governo ritenesse necessario richiedere il salvataggio.

I passi fatti dal governo Rajoy sono stati tanti e impopolari, ma l’OCSE vuole che la Spagna continui nel suo cammino e propone un altro pacchetto di misure urgenti e che, sicuramente, non troveranno il consenso della popolazione. Tra queste un nuovo aumento dell’Iva sui carburanti, una ulteriore diminuzione dei costi di licenziamento, la riduzione delle prestazioni delle pensioni e condizioni più rigide per accedere al sussidio di disoccupazione.

 

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