Le opzioni di Obama sulla crisi in Crimea e i risvolti economici

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 Negli ultimi giorni, gli eventi in Crimea stanno sconvolgendo gli equilibri geopolitici. Mosca ha inviato circa 6.000 soldati nella penisola e ora ha il completo controllo operativo della zona. Ieri la Crimea ha votato al referendum per l’annessione alla Russia e la comunità internazionale ha affermato di non considerare legittimo il voto.

L’Ucraina sta mobilitando le sue truppe e Washington sta pensando a sanzioni contro la Russia. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha definito le azioni della Russia “Una violazione del diritto internazionale”, mentre il segretario di Stato John Kerry ha parlato di “Atto sfacciato di aggressione”.

 

I rischi economici della crisi in Crimea per i Paesi dell’est e centro Europa

 

Il ministero degli Esteri russo, da parte sua, ha condannato “Le minacce inaccettabili” di Kerry e ha insistito che ha l’obbligo di intervenire in Ucraina a seguito di una presa del potere da parte di “estremisti radicali”.

L’amministrazione Obama è sotto pressione da parte degli alleati e degli avversari allo stesso modo. Il presidente ha suggerito ci saranno una serie di passaggi e conomici e diplomatici per isolare la Russia e che questo avrà un impatto negativo sulla sua economia e sul suo status nel mondo.

Vediamo quali sono opzioni in mano al Presidente degli Stati Uniti.

Non fare nulla. C’è poco che Washington può fare per fermare Mosca dal prendere la Crimea. Piuttosto che esporre l’impotenza dell’occidente di fronte all’ambizione russa può essere utile non fare alcunché. Questa scelta potrebbe essere saggia, ma anche una vera e propria ammissione di debolezza.

Istituire il divieto di viaggio per i leader russi. Questa è un’opzione che in Europa si sta discutendo e che potrebbe essere una sanzione efficace. Putin è determinato a tenere in Ucraina, ma ci sono imprenditori scontenti per i loro rapporti con l’Europa.

Russia fuori dal G8. Si potrebbe tornare al G7, ma potrebbe essere scomodo per l’Europa. L’integrazione di Mosca nell’economia europea ha reso molti Paesi, in particolare la Germania, dipendenti dalla Russia per le forniture energetiche. L’espulsione della Russia dal G8 sarebbe negativa per Mosca e potrebbe comportare disagi in alcuni dei colossi economici europei. Il cancelliere tedesco Angela Merkel sta spingendo per una mediazione piuttosto che per misure punitive immediate.

Sanzioni. Imporre sanzioni commerciali o il congelamento dei beni degli imprenditori collegati al Cremlino potrebbe essere una sanzione da praticare. Il Regno Unito ha però affermato che non ridurrà gli scambi con la Russia. Anche la Germania è anche abbastanza diffidenti rispetto alle sanzioni.

Aiutare l’Ucraina. L’Unione europea e Washington potrebbero tentare di prestare  abbastanza soldi alla fragile economia dell’Ucraina. Questo potrebbe funzionare alla fine, ma non sarebbe conveniente. Dato lo stato dell’economia mondiale a corto di liquidi, questo non è probabile che sia un movimento popolare a Washington, Londra e Parigi.

Compromesso. Una sorta di compromesso potrebbe ancora essere raggiunto, in cui Washington e i suoi alleati riconoscono l’annessione de facto della Crimea alla Russia. In cambio, la Russia potrebbe fare marcia indietro dall’invasione dell’Ucraina orientale.

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