Padoan spiega il taglio del cuneo fiscale e si aspetta la crescita in 2-3 anni

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 Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ieri ha partecipato alla riunione dell’Ecofin con i ministri delle finanze dei Paesi europei. Per Padoan è stato il debutto tra ministri dell’Eurozona e ha parlato dei tagli fiscali che il governo vuole fare sul cuneo fiscale e che saranno finanziati dalla minore spesa.

Il governo italiano si aspetta di vedere “significativi” risultati dalle sue riforme economiche per rilanciare la crescita e l’occupazione “entro 2-3 anni”, come ha affermato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan all’incontro di ieri con i ministri delle Finanze della zona euro. In termini di Prodotto interno lordo (Pil) in Italia , il ministro ha detto di avere un atteggiamento di cautela. Padoan, che è stato fino a poco tempo capo economista dell’Ocse , supporta le recenti previsioni formulate dalla Commissione europea, che stima per l’Italia una crescita del Pil per quest’anno di appena lo 0,6%.

 

Il programma del nuovo ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan

 

Il ministro dell’Economia ha anche rassicurato gli altri ministri delle finanze dei Paesi Ue che il piano dell’Italia di ridurre le tasse relative al lavoro, e cioè il cuneo fiscale, sarà coperto dai tagli alla spesa. Una precisione necessaria visti i dubbi espressi dall’Europa e la conferma che questa operazione non può essere fatta utilizzando fondi comunitari. Per Padoan la priorità è quella di mettere in atto politiche per promuovere la crescita e l’occupazione senza sprecare gli sforzi effettuati in precedenza per mantenere il rapporto deficit-Pil in Italia entro il limite stabilito dall’Unione europea, e cioè il 3%.

Padoan ha esortato i suoi colleghi a dare all’Italia un po’ di respiro per riformare la sua economia, ma ha detto che questo non dovrebbe richiedere troppo tempo visto che molte politiche sono state introdotte dal predecessore di Matteo Renzi, Enrico Letta. Per il ministro dell’Economia, molte delle direzioni del governo sono in linea con quelli del precedente governo, ma la differenza è che Renzi intende accelerare.

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