Stage: solo uno su dieci si trasforma in lavoro

La situazione che emerge dallo studio condotto da Unioncamere attraverso il sistema informatico Excelsior conferma quello che i giovani italiani sanno già molto bene: le aziende che, dopo il primo periodo di stage, offrono un contratto di lavoro sono pochissime. Nello specifico, solo un giovane su dieci riesce ad ottenere ilo tanto agognato posto di lavoro dopo aver prestato servizio gratis all’interno dell’azienda.

Nonostante gli stage e i tirocini siano delle modalità di formazione molto utilizzate da aziende e società italiane (molto sfruttate dalle grandi aziende, quelle con più di 500 dipendenti, meno dalle aziende più piccole), il paradosso è che dopo la fine del periodo di formazione questa forza lavoro fresca e preparata viene rispedita a casa. Succede in condizioni normali, e succede, a maggior ragione, in periodi di difficoltà economica come quello che stiamo vivendo.

A parità di richieste di stagisti e tirocinanti, quest’anno ad essere riconfermati sono stati 32 mila e cinquecento giovani, contro i 38 mila dello scorso anno. Il comparto in cui è più facile trovare uno stage e essere riconfermati dopo è quello dei servizi (trasporto, logistica e magazzinaggio), male invece l’industria, la sanità e l’istruzione, comparti in cui la possibilità di rimanere a lavorare nell’azienda che ha ospitato lo stage oscillano tra il 28 e il 6%.

 

BMW offre stage e lavoro nelle sedi italiane

 Famosa per l’eccellenza dei suoi componenti e per la qualità delle sue autovetture, la BMW è un’azienda in continua espansione. Oltre alla differenziazione dei marchi e della produzione (BMW, MINI, Husqvarna e Rolls-Royce) la BMW può vantare una vasta rete di stabilimenti di produzione in tutto il mondo, compresa l’Italia.

Per le sue sedi italiane, la BMW è alla ricerca di 5 stagisti per tirocini della durata di 6 mesi. Nello specifico i candidati potranno rispondere alle offerte per:

Stage Experential Marketing
Tirocinio after sales business development
Stage Dealer Marketing Mini
Stage Ufficio Comunicazione – PR Mini

Oltre agli stage sul portale dell’azienda ci sono anche delle offerte di lavoro per venditori: per la sede di Milano si cerca un venditore moto e per quella di San Donato Milanese un venditore auto.

Per le candidature è necesario inviare il proprio curriculum vitae alla pagina Lavora con noi del sito dell’azienda.

L’Oreal cerca stagisti e personale in tutta Italia

Opportunità da non perdere per chi desidera iniziare una carriera nel mondo del beautyL’Oreal, una delle aziende più famose e solide in questo settore, sta cercando stagisti e personale da impiegare sia negli store che negli uffici.

Laeder internazionale del settore beauty, L’Oreal può contare su una vasta rete di stabilimenti, centri di ricerca e store in  130 paesi nel mondo, nei quali lavorano 68.900 dipendenti. In vista di un ulteriore ampliamento dell’organico, L’Oreal è alla ricerca di diversi profili da inserire per un periodo di stage o con contratti a tempo determinato.

L’azienda è alla ricerca di stagisti per i seguenti settori:

Marketing, Divisioni LOréal Luxe Kiehl’s, La Roche Posay Cosmetique Active e Prodotti Grande Pubblico – Milano
Pubbliche relazioni, Divisione Luxe – Milan
Amministrazione commerciale, Divisione Luxe – Milano
Risorse Umane, Reclutamento – Milano
Acquisti, Buyer – Milano
Operations, Divisione Mass Market – Milano
Web Marketing, Divisione Prodotti Professionali – Torino
Marketing, Divisione Prodotti Professionali – Torino

L’offerta è rivolta a laureati e laureandi in Economia, Ingegneria, Comunicazione e Marketing con conoscenza della lingua inglese. Lo stage ha durata di sei mesi e nel contratto è previsto il rimborso spese, ticket mensa e parcheggio aziendale.

Le offerte di lavoro, che si rivolgono a profili con comprovata esperienza, sono:

Consulenti di vendita per Novara, Vercelli, Alessandria, Biella, Bergamo, Monza Brianza, Como, Lecco, Milano, Asti, cuneo, Bolzano, Parma, Piacenza, Liguria, Firenze, Viterbo, Pesaro, Ancona, Fermo, Pescara, Macerata, Ascoli Piceno, Teramo, Chieti, Palermo;
Sales Account – Lombardia, Emilia Romagna, Roma, Marche, Toscana;
Agenti di Vendita – Bologna, Como, Lecco, Sondrio, Monza Brianza;
Junior Controller e Junior Supply Planning appartenenti alle categorie protette – Milano;
IT Digital Manager – Milano;
IT CRM / Sales Specialist – Milano.

Su sito dell’azienda, alla pagina ricerche di personale, è possibile avere maggiori informazioni curca i profili ricercati e i requisiti necessari alla candidatura.

La crisi politica italiana fa tremare l’Europa

 Mario Monti ha giustificato le sue dimissioni, che arriveranno dopo l’approvazione della legge di stabilità, con la mancanza di quella maggioranza necessaria a sostenerlo elle profonde riforme del sistema italiano che ha tentato di mettere in atto:

Io non sento più intorno a me una maggioranza che, sia pure con riserve e magari a malincuore, sia capace di sostenere con convinzione la linea politica e di programma su cui avevamo concordato, non potevo fare altrimenti. Non sarebbe stato giusto e nemmeno possibile.

Parole molto chiare che ricalcano anche le impressioni dell’Europa su questo scossone politico. l’Unione Europea, infatti,  teme che le dimissioni di Monti possano segnare lo stop delle riforme fin qui attuate e, quindi, il ritorno alle condizioni di partenza. Come la stampa internazionale, l’Europa plaude all’operato del professore.

E’ Joerg Asmussen, membro tedesc0 del board della Banca centrale europea, a parlare:

Mario Monti in poco tempo ha saputo realizzare moltissimo, con lui l’Italia ha riconquistato la fiducia degli investitori, e il suo governo ha portato avanti il processo di consolidamento del Bilancio. Chiunque dopo le elezioni governerà l’Italia, un paese fondatore dell’Europa, dovrà proseguire sulla via del corso politico e di risanamento di monti con la sua stessa serietà.

La paura non è solo della Germania, le cui sorti sono legate a filo doppio con quelle dell’Italia, ma dell’Europa tutta che vede nel possibile ritorno di Berlusconi la perdita delle speranze di un risanamento dell’economia italiana, con tutti i problemi che potrebbero derivarne.

Per la stampa internazionale Monti ha vinto la sua sfida

Una rassegna stampa internazionale così tanto improntata sulle news provenienti dal Governo Italiano non si vede così spesso. La notizia vera è però un’altra: raramente i giornali internazionali parlano bene del Governo Italiano.

Succede oggi, lunedì, in virtù delle dimissioni di Mario Monti, il cui operato è stato commentato in maniera positiva dalle principale testate mondiali. Non succedeva da anni che parole di stima fossero spese per un esecutivo italiano in lingue diverse dalla nostra.

NEW YORK TIMES

“Il primo ministro Mario Monti ha detto che intende dimettersi dopo aver perso l’appoggio del partito dell’ex primo ministro Silvio Berlusconi. Un anno fa, a monti è stato chiesto di formare un governo dopo le dimissioni di Berlusconi, che ha lasciato l’incarico in mezzo a turbolenze personali e politiche. Con l’Italia sull’orlo della dissoluzione finanziaria, il governo tecnico guidato da Monti ha proposto una serie di modifiche strutturali per mettere in sicurezza i conti dell’Italia. Anche se non è riuscito a stimolare la crescita economica, continua il New York Times, il signor Monti ha rimesso in piedi l’Italia riaccreditandola davanti ai mercati finanziari di tutto il mondo”.

WALL STREET JOURNAL

“La decisione del presidente Monti rischi di aprire la strada ad una fase difficile per l’Italia, con le elezioni già a febbraio, un mese prima del previsto”.

WASHINGTON POST

“L’Italia è impantanata nella recessione ma, con Monti al timone, aveva costantemente riacquistato fiducia. Mostrandosi capace di onorare i propri debiti”.

L’euro non è stato un buon affare per la Slovacchia

 Martin Vlachynsky non ha dubbi: l’euro, il sogno del popolo slovacco fino a dieci anni fa, si è trasformato in un incubo. Se il paese, una volta tornata la democrazia, si è impegnato a fondo per riuscire a raggiungere gli standard richiesti per entrare a fare parte di quello che lo stesso economista definisce come il club dei ricchi, ora la situazione è completamente cambiata e l’affare non sembra più così vantaggioso.

L’economia qui nel nuovo est è cambiata a fondo anche grazie a coraggiose riforme economiche e del sistema bancario, la gente ha acquistato fiducia, gli investitori internazionali anche. Noi slovacchi fummo felici di entrare nell’eurozona, polacchi e cèchi ci invidiavano. Adesso non più.

Sono soprattutto gli obblighi nei confronti degli altri paesi a mettere in dubbio la convenienza per l’economia slovacca dell’entrata nell’Euro:

Quando la crisi del debito sovrano è arrivata qui e in tutto l’est è cambiato il mood. Siamo anche noi slovacchi nel Fesf e nello Esm, ci costa. Polacchi e cechi come svedesi o britannici sono liberi da questo problema. Fesf ed Esm da noi sono molto impopolari. Il reddito medio in Grecia è ancora superiore a quello di molti dei nostri paesi, vada a dire alla gente di aiutarli, o di entrare nell’euro. Il salario medio al centro est va dai 900 euro polacchi agli 800 slovacchi o cèchi. Meno in Ungheria. E’ molto impopolare dire sempre sì alla Bce o a Bruxelles. L’euro non piace più come prima.

 

 

Monti: “Non avevo alternative alle dimissioni”

All’indomani della conferma delle sue dimissioni, annunciate in primis al Quirinale sabato alle 21 e 30, Mario Monti ne parla, esordendo con una frase che sembrerebbe strappata a un celebre film di Spike Lee:

«Sono convinto di aver fatto la cosa giusta e in ogni caso non potevo farne a meno, dopo quel che è successo. Ma sono preoccupato naturalmente non per me ma per quel che vedo».

Così il Premier spiega agli italiani le ragioni delle sue dimissioni. Spiegazioni date a chi lo ha contattato per un saluto.

Monti non è confuso, ma nel contempo non conosce il suo futuro al termine dell’esperienza di premierato. C’è chi lo vorrebbe nuovamente lì, alla guida tecnica del Paese. Monti, però, sottolinea:

«Se dovessi candidamente dire il mio sentimento oggi, direi che sono molto preoccupato. E non mi riferisco soltanto a quella parte politica da cui è venuto questo epilogo con le mie dimissioni. La mia preoccupazione è più generale».

La decisione di dare le proprie dimissioni successivamente all’approvazione della Legge di Stabilità, è maturata così:

«Ho maturato la decisione proprio durante il volo da Cannes a Roma, ricordando anche cosa aveva rappresentato per l’Italia Cannes lo scorso anno, con quel G8 all’inizio di novembre in cui il nostro Governo fu messo alle strette. La mia scelta, comunque, non ha avuto bisogno di un confronto politico. Non è vero che mi sono confrontato con gli onorevoli Bersani e Casini prima di andare al Quirinale. Non ne avevo il tempo e in qualche modo potrei dire che non ne ho avvertito la necessità. Nel senso che mi era ben chiaro cosa dovevo fare. Ecco perchè non ne ho parlato nemmeno con esponenti del Governo. Ho voluto confrontarmi solo con il capo dello Stato. Poi a cose fatte ho chiamato Bersani e Casini. E dopo anche l’onorevole Alfano».

Chiare e concise, le conclusioni di Monti:

«Io non sento più intorno a me una maggioranza che, sia pure con riserve e magari a malincuore, sia capace di sostenere con convinzione la linea politica e di programma su cui avevamo concordato. Non potevo fare altrimenti. Non sarebbe stato giusto e nemmeno possibile».

Imu, anche la Chiesa dovrà pagare entro il 17

In qualche modo è una sorpresa. Certo è che Enti No Profit Chiesa dovranno pagare già da quest’anno l’Imposta Municipale Unica e dovranno farlo entro e non oltre il 17 dicembre come tutti gli italiani (25 milioni di proprietari).

A dare la notizia ufficiale è il Dipartimento Delle Finanze, il quale ha fugato ogni dubbio con  la diramazione di una circolare. A scanso di equivoci, qualcuno pensava o voleva pensare che la Chiesa avrebbe iniziato a pagare l’Imu da fine 2013, si paga già da quest’anno per tutti. Entro il 17. Chiesa e No Profit incluse.

Ad inquadrare per bene la situazione e i suoi effetti positivi è il Centro Studi di Confcommercio, il quale conferma anche la stangata fiscale in arrivo sulle tredicesime

“Un ciclone di tasse da quasi 10 miliardi in un mese, tra Imu, auto, canone Rai,  il doppio di un anno fa, con l’imposta sulla casa che traina il nuovo bottino. Al punto tale che  si calcola il gettito finale Imu in una forbice tra 24 e 28 miliardi, ovvero tra 3 e 7 in più delle stime del governo. Un tesoretto andrebbe usato  per scongiurare l’aumento dell’Iva tra sette mesi”.

Il presidente Giorgio Napolitano, nel frattempo, intervenendo al direttivo Anci in Campidoglio, si schiera per un ritorno totale dell’imposta sul territorio:

“C’è poco da fare, voi sindaci avete ragione: l’Imu deve andare ai Comuni e deve rappresentare la base della vostra autonomia”.

Lagarde ammonisce USA: il problema è il Fiscal Cliff, non la crisi europea

 In una intervista alla CNN Christine Lagarde, il numero uno del Fondo Monetario Internazionale, parla con lucidità e chiarezza della situazione economica mondiale e ha invitato gli Stati Uniti a cercare una soluzione al Fiscal Cliff prima che il tempo utile per farlo scada, senza però guardare al problema della crisi dell’Eurozona, perché:

L’economia statunitense è meno vulnerabile a ciò che accade all’esterno, per esempio in Europa o in Cina. Questo non vuol dire che non ci sono conseguenze che arrivano dalla crisi in Europa ma si tratta di conseguenze minori: gli Stati Uniti sono più esposti alle loro stesse difficoltà che a ciò che accade altrove nel mondo.

Nel caso in cui le due parti in causa non riuscissero a trovare un accordo per la riduzione del debito, gli Stati Uniti andrebbero incontro ad un nuovo declassamento, come già accaduto nel 2011 durante le trattative sul tetto del debito, e ad una forte recessione in un momento in cui l’economia americana sembra risollevare la testa. Il capo del FMI invita repubblicani e democratici a cercare

un approccio equilibrato che preveda un aumento delle entrate, alzando le tasse e creando nuove fonti di entrate, e tagli alla spesa pubblica.

 

Il Decreto Milleproroghe ci sarà anche quest’anno

Il Governo Mario Monti sembra ormai essere giunto al capolinea, ma nella corsa contro il tempo per l’approvazione degli emendamenti presentati, figura un decreto che sarà inserito in extremis nel ddl Stabilità, e che potrebbe giovare ad una fetta consistente di italiani.

Stiamo parlando del decreto Milleproroghe, il quale potrebbe passare alla storia come uno degli ultimi approvati dall’esecutivo nella sua breve vita.

Si tratta di un decreto che solitamente viene approvato dal Governo alla fine dell’anno e quest’anno rischia di non vedere la luce. Da qui sorge l’idea e l’esigenza di inserire nel ddl per la stabilità tutte le proroghe necessarie, mediante due emendamenti studiati ad hoc.

Ecco cosa ha dichiarato in proposito il senatore del Popolo delle Libertà, Paolo Tancredi:

“Il Milleproroghe verrà inserito nella legge di Stabilità. Ci sarà così anche la possibilità di trovare una soluzione per il problema dei precari. Abbiamo poi presentato, come relatori, un emendamento che prevede il rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga e del fondo per gli ammortizzatori, che viene riportato a un miliardo e 300 milioni di euro. Infine, lunedì presenteremo un emendamento che prevede il trasferimento dell’Imu ai Comuni. Con questi primi emendamenti in accordo con il governo, si cercherà di risolvere alcune questioni in discussione da parecchio tempo”.