Per Barroso l’Europa è fuori dall’austerity

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Malgrado siano stati pubblicati ieri i dati non proprio positivi inerenti all’andamento dei conti pubblici in alcuni Paesi del ‘Vecchio Continente’, la Commissione europea ha reso noto che nell’aria c’è un atteggiamento più accomodante nell’analizzare la deriva delle finanze statali.

Un’inversione di tendenza arrivata dopo che Eurostat ha reso note le cifre inerenti al 2012 sul debito e deficit nei 27 paesi dell’Unione. Francia e Spagna hanno bucato gli obiettivi del 2012 e potrebbero fare altrettanto nel 2013.

Durante una conferenza a Bruxelles, il presidente della Commissione ha mantenuto le distanze dall’austerity ad ogni costo.

Così il presidente: “Pur convinto che questa politica sia fondamentalmente giusta, credo abbia raggiunto i suoi massimi”. José Manuel Barroso ha poi dichiarato: “Affinché una politica abbia successo non deve soltanto essere messa a punto correttamente, deve avere anche un minimo sostegno politico e sociale”. Una scelta binaria tra crescita e austerità è “totalmente errata”.

Dopo queste precisazioni, Barroso ha considerato fondamentale il ripristino dei conti pubblici, che tuttavia deve essere connesso con “misure di breve termine a sostegno della crescita”, come stabilito dall’ultimo consiglio europeo. L’ex primo ministro portoghese ha ribadito poi la volontà della Commissione di avere un atteggiamento comprensivo nei confronti dei Paesi che hanno ancora un deficit eccessivo: “Anche se la politica di correggere il disavanzo è assolutamente giusta, possiamo sempre discuterne il ritmo”.

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