Perso un terzo del potere d’acquisto delle pensioni

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 -33% del potere d’acquisto tra il 1996 e il 2011, e il trend al ribasso del potere di acquisto delle pensioni degli italiani non sembra voler rallentare, anzi, a causa della riforma Fornero e le nuove tasse la situazione continuerà a peggiorare.
► Reintroduzione della pensione con 15 anni di contributi

Sono questi i dati presentati dallo Spi-Cgil che mettono in evidenza come siano i pensionati a subire maggiormente le conseguenze della crisi. Infatti, se il potere di acquisto delle pensioni si è ridotto di un terzo in quindici anni, anche il valore delle stesse è calato per una percentuale pari 5,1%.

Secondo lo Spi-Cgil è un crollo vertiginoso del reddito da pensione rispetto all’andamento dell’economia reale, peggiorato anche dal fatto che le tasse e le tariffe continuano ad aumentare: nel 2013 la loro incidenza sull’assegno pensionistico sarà di 2.064 euro a testa, il 20% in più rispetto al 2012.

► 6 milioni di pensionati non godranno della rivalutazione delle pensioni

Oltre a questo c’è anche da considerare il blocco della rivalutazione pensionistica annuale introdotto con la riforma Fornero che avrà come effetto la perdita di 1.135 euro nel biennio 2012-2013 per 6 milioni di pensionati. Nello specifico un pensionato che riceve un un assegno di 1.200 euro netti ha perso nel 2012 28 euro al mese e nel 2013 ne perderà 60; per le pensioni di 1.400 euro netti la perdita mensile per il 2012 è stata di 37 euro al mese e nel 2012 sarà di 78 euro.

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