Il problema delle sofferenze bancarie non riguarda esclusivamenteย l’Italia bensรฌย tutta la zona euro e va affrontato ilย prima possibile.

L’appello giungeย dal Fondo monetario internazionale. Nel Global Financial Stability Report, il Fondo rimarca le “importanti sfide strutturali” che gli istituti di credito devono affrontare al fine diย adattarsi alla nuova realtร post crisi che continua a deprimere i loro profitti.
Non solo. Nella zona euro, “l’elevato livello dei crediti deteriorati”, ha analizzatoย Josรจ Vinals, consigliere
finanziario del Fmi, “va urgentemente contrastato attraverso una strategia onnicomprensiva”. Nel tempo, ha avvertito Vinals, dovrร essere affrontata anche la questione “dell’eccesso di capacitร bancaria, cioรจ a dire che ci sono troppe banche”. Infine, l’Europa deve completare l’unione bancaria e istituire uno schema europeo comune di garanzia sui depositi.
Le banche italiane sono state tra le piรน penalizzate dai cali dei corsi azionari osservatiย a inizio anno, assieme a quelle della Grecia e, in misura minore, del Portogallo cosรฌ come, in alcuni casi, della Germania. Cali in borsa che hanno spinto a livelli da record il differenziale che c’รจ tra le banche di questi Paesi e le loro rivali americane. Ha pesato una molteplicitร di fattori, anche in combinazione tra loro: dai problemi strutturali all’ipertrofia del settore, ai modelli di business inadeguati agli elevati livelli dei crediti deteriorati.
Cosรฌ se da una parte negli ultimi anni le banche dei Paesi avanzati sono diventate piรน sicure, con capitali e riserve finanziarie piรน forti grazie ai progressi nel ripianare i bilanci, dall’altra non sono mancate le persistenti pressioni sul sistema bancario, sulla loro reddittivitร alla luce del debole contesto economico. “Circa il 15% delle banche nelle economie avanzate ha di fronte sfide importanti per raggiungere una reddittivitร sostenibile in assenza di riforme”, ha indicato l’istituzione di Washington.