Il costo medio dei mutui in Italia si sta lentamente riallineando a quello della media dellโEurozona, anche seย nello specifico appareย ancora piรน alto di quelli di Francia e Germania.
Attraversoย un attento controlloย dei differenziali di mercato effettuato dagli enti preposti si รจ giunti ad una conclusione:ย le banche stanno ulteriormente diminuendoย il prezzo dei nuovi mutui offerti alla clientela.
Iย migliori spread per un mutuo a tasso variabile e fisso sottoscritti a gennaio 2014,ย per un mutuo di acquisto di importo 140.000 euro e durata 20 anni, si attestavano rispettivamente ai livelli del 2,60 e 2,40%. A inizio aprile 2015, gli stessi spread risultano ridimensionatiย allโ1,80ย e 1,90% e appaiono praticamente certi nuovi ulteriori tagli ai prezzi dei mutui nellโimmediato futuro. Lโiniezione di liquiditร a valle del Quantitative Easing varato dalla BCE e rendimenti su investimenti a basso rischio molto prossimi allo zero spingono gli istituti di credito a rivalutare la forma di impiego mutui e con questo a proporre spread sempre minori e piรน attraenti per i nuovi potenziali clientiโ.
Si evince dunque un continuo ridimensionamento dei โmigliori spreadโ fatti registrareย sui mutui offerti alla clientela a partire da 1ยฐtrim 2012 quando si era al culmine di un vero e proprio tsunami del costo del credito con spread โimpazzitiโ a ben oltre il 3%. Ma chi non ricorda i favolosi spread offerti dal mercato nel periodo pre-2011?
Tornando indietro nel tempo, il 2012 รจ stato senza dubbio lโanno nero dei mutui quando le famiglie che si accingevano allโacquisto di una casa si trovano a dover stipulare prestiti a tassi da capogiro; un periodo condizionato da una diffidenza bancaria verso la clientela senza precedenti.