Coldiretti, record +3,7 agricoltura spinge occupazione

La Coldiretti spiega l’importanza dell’agricoltura in questo particolare momento dell’Italia. L’attuale congiuntura economica favorisce l’occupazione nel primo settore che traina il PIL. Ecco la fotografia fornita dalla Coldiretti. 

I danni dell’embargo russo all’agricoltura italiana

L’embargo sui prodotti alimentari per mano della Russia è iniziato esattamente un anno fa ed è già costato all’Italia quasi 240 milioni di euro in 12 mesi solo di mancato export nei prodotti agroalimentari direttamente colpiti.

Il gruppo Cariparma Credit Agricole premiato per i servizi di credito all’agricoltura

 L’Italia è ancora un paese in cui l’agricoltura ha il suo peso a livello economico e di PIL e l’innovazione non abbandona questo settore centrale per l’economia. Lo dimostra ad esempio anche l’impegno di numerosi istituti di credito che si affiancano alle imprese agricole presenti sul territorio per risolvere problemi di diverso tipo e migliorare i servizi erogati.

L’agricoltura in crisi ma per lavorare da Sting si paga

Sting, il cantante, ha una vigna, anzi ha un’azienda agricola che si chiama Il Palagio ed è vicino a Firenze. Per lavorare nella vigna ha pensato bene di far pagare le persone. Gli ospiti potranno zappare, raccogliere le olive e vendemmiare pagano circa 262 euro al giorno.

Aumentano gli addetti del settore agricoltura

 Il settore agricolo italiano non sembra conoscere venti di crisi. Si tratta, infatti, dell’ unico settore della nostra economia in cui anche nel corso del 2013 è aumentato il numero degli occupati e, la buona notizia è che si tratta per la maggior parte di giovani.

200mila posti di lavoro per i giovani in agricoltura

 Il ministro Giovannini è al lavoro per rilanciare l’occupazione giovanile, pilastro fondamentale per la ripresa economica del paese. Il suo progetto si basa su quella che è stata definita la staffetta generazionale, ossia un passaggio di consegne tra i vecchi lavoratori e i nuovi al fine di creare un circolo virtuoso per il ricambio generazionale.

► Il lavoro per i giovani si trova nell’agricoltura

Il settore più attivo in tutto questo è l’agricoltura che oggi ha presentato al Politiche agricole Nunzia De Girolamo un piano per inserire in agricoltura, proprio grazie allo sfruttamento della staffetta generazionale, ben 200mila under 40 e svecchiare così un sistema di imprese guidato per oltre il 37% da un conduttore over 65.

Il progetto è stato presentato dal delegato nazionale dei giovani Coldiretti, Vittorio Sangiorgio, che propone, inoltre, degli sconti fiscali per favorire il turn over, come la sospensione del pagamento di imposte e contributi per cinque anni alle aziende agricole famigliari che operano in tal senso.

Oltre a ciò, Sangiorgio ha anche proposto delle misure atte a semplificare il tirocinio nell’agricoltura in modo da agevolare l’entrata in questo settore dei giovani che, purtroppo, hanno poche chance visto i paletti normativi e i requisiti richiesti dalla legge.

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La volontà dei giovani di entrare in agricoltura è dimostrata anche dai sondaggi di Coldiretti che riportano come il 38% degli under 40 preferirebbe gestire un’azienda agrituristica piuttosto che lavorare in una multinazionale. Il 42% dei giovani, inoltre, si dichiara propenso a svolgere l’attività agricola se avesse il terreno.

Il lavoro per i giovani si trova nell’agricoltura

 Che sia staffetta generazionale o una vera e propria inversione di tendenza tra i giovani fa poca differenza: quello che balza agli occhi dai dati presentati durante l’assemblea dei giovani della Coldiretti per l’apertura dell’“Open Space sull’ingegno contadino” è che l’agricoltura sembra essere la nuova frontiera dell’occupazione giovanile.

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Quest’anno le assunzioni sono cresciute del 3,6% rispetto al 2012, le iscrizioni negli istituti professionali agricoli hanno avuto un’escalation del 29% e del 13% per gli istituti tecnici di agraria, agroalimentare e agroindustria.

Questo indica che il settore primario è vivo e vegeto e che ci sono tante opportunità sia per chi decide di cercare qui un’occupazione stagionale sia per chi, invece, guarda più lontano e decide di fare impresa.

Secondo i dati presentati da Coldiretti, infatti, le imprese agricole condotte da giovani “under 30” iscritte alla Camere di commercio sono circa 59 mila, il 7% del totale. Tra queste aziende agricole condotte da giovani, inoltre, si rileva una forte presenza di aziende multifunzionali (circa il 70%), ossia imprese che non solo si dedicano alla produzione di beni alimentari, ma che si dedicano anche ad altre attività come gli agriturismi e le fattorie didattiche o la trasformazione trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell’uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, birra, salumi, gelati e addirittura cosmetici.

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Tutto questo crea una continua richiesta di lavoro, sia per figure professionali come trattorista, taglialegna, potatore ma anche per le più innovative come addetto alla vendita diretta di prodotti tipici, alla macellazione, alla vinificazione o alla produzione di yogurt e formaggi.

Quotazioni di frumento e mais di nuovo in corsa

 Il mercato dei cereali, fino a questo momento, era stato caratterizzato da una quiete, seguita ad un periodo piuttosto burrascoso nelle quotazioni, legato alla pubblicazione dei dati sull’agricoltura a livello mondiale. Adesso sembra sia di nuovo arrivato il momento delle oscillazioni.

 Cresce la domanda di cereali

A farlo pensare sono le quotazioni di mais e frumento che erano scese ai minimi semestrali al Cbot ed attualmente sono tornate in ascesa ed hanno guadagnato il 3 per cento. Tutto è seguito alla pubblicazione delle stime giudicate estremamente rialziste da parte del dipartimento USA per l’agricoltura.

Questo nuovo trend preoccupa un po’ gli analisti che si affrettano a sottolineare come la tensione sul prezzo dei creali sarà duratura e i rincari alimentari potrebbero presto essere di nuovo protagonisti del mercato. Questo accadrà non soltanto in Cina dove l’inflazione sembra aver toccano un altro punto massimo al 2,5 per cento dopo sette mesi, ma anche in altri paesi.

Oro, petrolio e cereali: le previsioni Saxo Bank

Valgono a poco le raccomandazioni della Fao che spiega i rischi alimentari collegati alla risalita dei prezzi. A far temere, comunque, restano le condizioni degli Stati Uniti, considerati una potenza agricola mondiale, oggi in difficoltà a causa della scarsità di precipitazioni che ha inaridito il terreno danneggiando le coltivazioni di frumento. L’aridità del terreno fa pensare già ad una nuova annata difficile.

A dicembre le materie prime sono stabili

 Chi fa trading online, anche con le opzioni binarie sa quanto è importante conoscere i trend del mercato delle materie prime. Gli ultimi dati a disposizione, sono stati tirati fuori dall’indice Prometeia e raccontano di una certa stabilità del settore.

In genere i prezzi delle materie prime dipendono molto dagli accordi internazionali (come nel caso del petrolio), dalle scelte delle banche centrali (parliamo ad esempio dell’oro), oppure dalle condizioni meteo (siamo nel comparto alimentare.

Ad ogni modo, a dicembre, i prezzi delle materie prime risultano pressoché stabili ma molto di questo stabilità, si deve all’apprezzamento del cambio con il dollaro che è cresciuto del 2,3 per cento.

Possibili oscillazioni del dollaro alla fine del QE

Ci sono stati dei rincari ma questi riguardano il settore della meccanica e il comparto alimentare dove si parla di un incremento dell’1 per cento. Altri settori, come quello delle imprese chimiche ha un costo in calo mentre è caratterizzato da prezzi invariati il settore della moda e quello della filiera del legno e della carta.

 Produzione agroalimentare in calo

Se si entra più nel dettaglio si scopre che i rincari del settore meccanico sono dovuti all’aumento del prezzo dell’alluminio che ha fatto registrare il +4,4% e ai rincari degli acciai piani (+1,9%). Per il comparto alimentare, invece, all’origine dei rincari troviamo un aumento del prezzo del grano, in crescita dell’1,2 per cento.