Più affidabilità da parte dei mediatori

 E’ stata introdotta un’importante novità nella normativa che regola l’esercizio dell’attività di mediatore o agente creditizio. Il documento ha introdotto delle migliorie per le figure professionali che in qualche modo hanno a che fare con il comparto creditizio.

Le assicurazioni sono più care in Italia

Una riforma che punta a certificare agenti e mediatori che in questo modo diventano un punto di riferimento affidabile per i cittadini che sono alla ricerca di un mutuo o di un’assicurazione convenienti. Il testo che ha rinnovato le professioni del mediatore e dell’agente è il decreto legislativo del 19 settembre dello scorso anno.

Il primo cambiamento che salta agli occhi è sicuramente l’eliminazione dei vecchi elenchi dei mediatori, gli “albi” che erano custoditi dalla Banca d’Italia. In sostituzione di questi elenchi è stato introdotto un Organismo degli agenti e dei mediatori che adesso deve redigere nuovi elenchi e fare in modo di gestire al meglio le nuove iscrizioni.

Lo sconto in agenzia allevia il caro assicurazioni

Al di là dell’onorabilità del professionista e della sua professionalità nello svolgere i lavori d’intermediazione, sarà importante avere una garanzia riguardo la preparazione sulla materia creditizia. Ecco allora che è stato previsto un esame specifico per tutti coloro che vogliono intraprendere la carriera di mediatori o di agenti. La nuova normativa richiede tra l’altro la sottoscrizione di una polizza assicurativa di responsabilità a copertura degli eventuali danni provocati dal mediatore o dall’agente.

Auto e Case trainano economia Usa

L’economia americana sta crescendo, anche se a rilento. Lo afferma la Fed all’interno del primo Beige Book del 2013. In tutti i dodici distretti della Federal Reserve si è verificata una crescita ‘modesta’ o ‘moderata’, la quale conferma un accrescimento dell’attività economica.

Ciò è accaduto in particolar modo nei distretti di New York e Philadelphia, dove si segnala un ‘rimbalzo’ a seguito delle conseguenze negative dell’uragano Sandy.

In tutti i distretti la spesa delle famiglie è cresciuta, al punto da far scaturire un bilancio finale delle vendite di fine anno leggermente più alto rispetto a quello del 2011.

AUTO

La Fed parla dunque, a ragion veduta, di una forte ripresa delle vendite di automobili nuove in dieci distretti su dodici. All’interno del Beige Book, tuttavia, si sottolinea anche come malgrado la cautela dei consumatori a causa delle incertezze provocate dallo stallo nel dibattito sul bilancio federale, rimane positivo il panorama per le vendite future.

TURISMO

Appare particolarmente fiorente anche la situazione del settore turistico, con una crescita dell’attività.

IMMOBILI

In tutti i distretti cresce bene anche il settore immobiliare, fondamentale per l’economia statunitense, in virtù di uno sviluppo positivo dell’edilizia non residenziale, che si riprende da anni di stenti.

 

La garanzia contro gli incendi è fondamentale nell’acquisto di una casa

 Gli eventi atmosferici e gli incidenti domestici che possono determinare un incendio della casa sono numerosi per questo, la garanzia antincendio è considerata cruciale nell’acquisto di una casa.

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Qualora sia offerta gratuitamente insieme al mutuo, non ci sono problemi, ma i contribuenti hanno modo di proporre un’alternativa, anche più economica, alla propria banca. Il che vuol dire che tramite un sito d’intermediazione ad hoc, si possono definire le proprie esigenze, indicare le specificità anagrafiche e abitative ed ottenere il preventivo migliore in circolazione.

Immaginate di aver prodotto un cortocircuito, di aver subito una perdita d’acqua per la rottura di un tubo, oppure immaginate di essere stati colpiti da un evento atmosferico particolarmente cruento che ha danneggiato l’immobile e i beni in esso contenuti.

► L’Assicurazione Casa di Linear

La garanzia antincendio, in questo caso, vi protegge. Può essere sottoscritta per l’abitazione e si può scegliere che sia comprensiva della copertura in caso di esplosione e scoppio ma anche in caso di guasti, danni provocati per impedire un incendio, sviluppo di gas e vapori, oppure malfunzionamento delle apparecchiature elettroniche.

Insomma si tratta di una copertura obbligatoria ed importante che non si chiama in causa soltanto quando divampano gli incendi, ma anche quando a fare danni è l’acqua.

Costi casa triplicati in 20 anni

 In principio fu l’ISI (Imposta Straordinaria sugli Immobili) il cui peso sulle famiglie italiane era di circa 90 euro.

Dopo l’ISI, nel 2007, è arrivata l’ICI (Imposta Comunale sugli Immobili). In questo caso l’esborso medio era di 138 euro. Poi anche l’ICI è passata di moda ed è stata sostituita dall’IMU, forse la tassa sulla casa più odiata di tutte, che ha portato l’esborso a 278 euro di media.

► Le imposte immobiliari rimpinguano le casse dello Stato

Secondo il dossier dell’Osservatorio della Uil Servizio Politiche Territoriali, quando fu pagata l’ISI nel 1992 allo Stato arrivarono circa 11.500 miliardi di vecchie lire (5,9 miliardi di euro). Per quindici anni è stato più o meno così, fino a quando, nel 2007, la casa è stata sottoposta all’ICI che ha fruttato allo Stato 11 miliardi di euro (2,8 miliardi solo dalla prima casa).

► Come deve essere migliorata l’IMU

Se il Governo Berlusconi non avesse deciso di abolirla, l’ICI, secondo quanto proposto da Prodi, sarebbe stata mediamente di 38 euro. Ma così non è stato, L’ICI è stata abolita. Per qualche anno nessuna imposta sulla casa, poi è arrivata la stangata da 278 euro medi dell’IMU, che sono fruttati un gettito complessivo di 23,2 miliardi di euro (3,8 miliardi di euro dalla prima casa), dei quali 14,8 miliardi sono andati nelle casse dei Comuni e 8,4 miliardi nelle casse dello Stato centrale.

► Imposte al debutto, consumatori preoccupati

Precisione estrema: dal 1992 al 2012 la casa ci costa esattamente il triplo.

Affittare camere per resistere alla crisi

 In realtà non si tratta di un piccolo budget. Secondo le stime fatte da Immobiliare.it, infatti, affittare una delle stanze della propria abitazione può fruttare tra i 170 e i 500 euro.

Una buona entrata a cui gli italiani che hanno uno spazio in più in casa stanno ricorrendo sempre più spesso. Rispetto allo scorso anno, infatti, le famiglie che decidono di cedere privacy e spazio in cambio del pagamento dell’affitto sono cresciute del 14%, percentuale che raddoppia se confrontata con il numero relativo al 2011.

► Per l’Ue l’Imu è inutile

Secondo l’amministratore delegato di Immobiliare. it Carlo Giordano, la crescita del numero delle stanze in condivisione è un fenomeno che si può far derivare dall’Imu che ha imposto un costo aggiuntivo sulle abitazioni. Le famiglie hanno quindi deciso di dedicarne una parte per produrre reddito aggiuntivo.

► Troppe tasse scoraggiano acquisto immobili

Un fenomeno, quello delle stanze in affitto, che si mostra più frequentemente tra i lavoratori fuori sede che non tra gli studenti, in quanto questa soluzione permette di risparmiare tra i 50 e i 75 euro al mese rispetto all’affitto di una stanza in un appartamento in condivisione senza il proprietario di casa.

Ma c’è anche il rovescio della medaglia: circa la metà di questi affitti sono in nero, ossia non sono regolati da un contratto e il ‘guadagno’ delle famiglie non figura tra i redditi dichiarati

 

Precisazione sui benefici prima casa

 Una risoluzione dell’Agenzia delle Entrate, la numero 112/E del 27 dicembre, spiega che un contribuente, qualora faccia ammenda di una mancanza riguardo l’acquisto della casa principale, può non pagare alcuna sanzione.

Il riassunto appena esposto non esplicita bene i particolari della questione. Andiamo con ordine per capire come mai l’Erario abbia ripreso il filo del discorso delle agevolazioni sulla prima casa.

Il contribuente che ha alienato un immobile acquistato con i benefici “prima casa”, prima di aver fatto trascorrere i cinque anni canonici, ma dichiari entro 12 mesi di non voler acquistare un altro immobile da adibire ad abitazione principale, non deve versare alcuna sanzione. Nella risoluzione che abbiamo citato in apertura, il principio espresso è proprio questo.

L’Agenzia delle Entrate è tornata sul tema delle agevolazioni per rispondere ad un’istanza di consulenza giuridica in cui è stato fatto il caso del contribuente che ha dichiarato di non voler riacquistare un nuovo immobile entro i 12 mesi dall’alienazione della prima casa, rinunciando così all’agevolazione “prima casa”.

Il Dpr numero 131/1986, al comma 4, aveva comunque previsto la decadenza dei benefici dell’agevolazione prima casa, a meno che “il contribuente, entro un anno dall’alienazione dell’immobile acquistato con i benefici di cui al presente articolo, proceda all’acquisto di altro immobile da adibire a propria abitazione principale.”

S’investe nel mattone ma all’estero

 L’investimento nel mattone, nell’acquisto di una casa, fa sempre gola anche in un periodo di crisi. Gli italiani poi, si sa, sono un popolo di risparmiatori e se il mercato immobiliare nel nostro paese ha subito un rallentamento questo dipende dall’incremento degli spread delle banche e dall’aumento sconsiderato dei prezzi delle case negli ultimi anni.

E’ vero perché che – visti i tempi e viste le tasse sulle rendite finanziarie – comprare una casa è ancora una scelta opportuna per chi vuole mettere al sicuro i risparmi. Ma come si coniuga questo moto verso l’investimento con la sconvenienza dei prezzi nel nostro paese?

Una recente indagine ha dimostrato che nella zona euro ci sono molti immobili appetibili localizzati in paesi non a rischio come l’Italia per esempio in Germania. Allora si apprende che nel paese della Merkel è aumenta la domanda estera di immobili negli ultimi mesi.

I risparmiatori interessati ad investire nelle case tedesche sono soprattutto greci, spagnoli ed italiani che adesso, però, dovranno fare i conti anche lì con un aumento dei prezzi di vendita e con un aumento degli affitti. Come la Germania, anche al Svezia e la Norvegia sono territori per gli investitori. Peccato che tutti e tre possano finire nel bel mezzo di una bolla speculativa.

Troppe tasse scoraggiano acquisto immobili

L’Imu incide sull’acquisto degli immobili. Non è (ormai) una novità. Il prelievo patrimoniale che incide sugli immobili ha ormai da molto tempo allargato il suo raggio d’azione. Incide di gran lunga sul mercato immobiliare l’introduzione di diverse imposte. Un dato che contribuisce a colpire dal punto di vista psicologico gli acquirenti (e i presunti tali).

Così, il mercato delle compravendite rischia di corllare definitivamente. I dati in nostro possesso, aggiornati a novembre 2012, confermano tale tendenza. La paura di comprare casa c’è, e si sente. Il calo, per il momento, è superiore al 20%.

E’ opportuno sottolineare che non è solo l’Imu (e il suo pesante e salato pagamento) a pesare sulla scelta di effettuare un investimento nel settore del mattone. Due sono gli altri fattori per i quali gli acquirenti non agiscono oppure agiscono con estrema cautela.

– Le prospettive a breve termine del mercato immobiliare sono sinonimo di profonda crisi;

– C’è una forte concorrenza dei titoli di Stato.

Vediamo sia i pro che i contro:

Contanti

Pagare una casa (da 280.000 euro) in contanti, implica un’ulteriore spesa (di 5.000 euro) per le imposte agevolate e per la parcella del notaio. Una somma che va aggiunta al valore iniziale dell’investimento.

Mutuo

Se non si vuole pagare in contanti si deve ricorrere al Mutuo. Quest’ultimo potrebbe essere dedotto in maniera parziale dalle imposte sui redditi, ma comporta un lungo periodo in cui il proprietario dell’immobile si troverà in una situazione di perenne deficit.

Investimento

Anche per quanto riguarda l’investimento, dal punto di vista finanziario, la situazione non è delle migliori. Consideriamo l’ipotesi di acquistare in contante l’immobile per poi metterlo in affitto. Si registrerebbero delle elevate spese iniziali. Quando si incassano i canoni occorrerebbe calcolare l’incidenza Imu, nonché la cosiddetta ‘cedolare’ secca. Una tassa che porta via addirittura il 21% dei proventi.

Acquisto

C’è chi (raramente) acquista una casa per tenerla semplicemente a disposizione per sperare nel capital gain sul medio periodo. Una follia, se si pensa che andranno pagate tutte le spese ordinarie di gestione, nonché l’IMU (senza alcuno sconto sulle aliquote).

Come cambiano i mutui a novembre

 L’Osservatorio MutuiOnline ha finalmente pubblicato i dati relativi al mese di novembre e riferiti al cambiamento del settore dei mutui. Il dato più rilevante riguarda la flessione dei mutui chiesti con finalità “acquisto prima casa”.

I mutuatari che chiedono un mutuo alle banche del nostro paese, non lo fanno soltanto per acquistare la prima casa, anzi, i finanziamenti con questa finalità sono diminuiti del 3,8 per cento passando dall’81,4 al 77,6 per cento.

Sono aumentati, invece, i mutui richiesti per l’acquisto della seconda casa che sono cresciuti dell’1,7 per cento, così come sono in aumento anche i mutui con finalità “ristrutturazione e costruzione” (+1,4 per cento) e quelli con finalità “sostituzione e surroga” (+0,8%).

Per quanto riguarda le durate del piano d’ammortamento perdono quota i rimborsi ultimati in 30 e 40 anni (-2,4 per cento delle richieste), si flettono anche leggermente le richieste di mutui a 25 anni e scendono in modo ancora più vistoso i mutui a 20 anni.

Crescono dunque i piani di rimborso più contenuti nel tempo: guadagnano terreno i mutui a 15 anni cresciuti dell’1,5 per cento e i mutui a 10 anni che aumentano del 2,7 per cento.

Rispetto ai tassi sono sempre in cima alle preferenze i mutui a tasso variabile scelti dal 60 per cento circa dei cittadini e diminuiscono invece le richieste di mutui a tasso fisso e variabile con cap. In aumento, seppur leggero i mutui a tasso misto.

 

Come funzionano le garanzie della polizza casa

 Ogni volta che comprate una casa avete l’obbligo di assicurarla contro casi d’incendio e scoppio che fortunatamente non sono così frequenti. La copertura, in genere, è sottoscritta a favore della banca che, una volta accertato l’evento sfortunato, si garantisce il rimborso del mutuo sottoscritto dal proprietario dell’immobile.

Ma per la casa ci sono altre polizze che possono essere molto utili, soprattutto in situazioni più comuni di emergenza o nel caso in cui ci siano delle controversie legate all’abitazione o alla vita famigliare.

La polizza per la casa, quella davvero utile, non necessariamente collegata al mutuo prevede la garanzia Assistenza e la garanzia Tutela Legale.

La garanzia di Assistenza è quella che fornisce le prestazioni di alcuni professionisti in caso di guasti, per esempio invia a casa l’elettricista per riparare l’impianto elettrico nei locali assicurati, oppure invia il fabbro per riparare la porta in caso di furto e via dicendo. I costi, tra manodopera, materiali, pezzi di ricambio e riparazioni sono a carico della polizza, indicandone il numero al professionista.

La garanzia di Tutela Legale, invece, serve ad ottenere il rimborso per le spese sostenute n caso di controversie che hanno interessato la famiglia o la casa, per esempio reati colposi o richieste di risarcimento da terzi.