Controlli sugli incentivi INPS per il lavoro di giovani e donne

 In alcuni post pubblicati in precedenza vi abbiamo fornito una serie di informazioni di carattere generale sulla questione degli incentivi straordinari INPS erogati a favore della stabilizzazione dei rapporti di lavoro di giovani con una età inferiore ai 30 anni e delle donne di qualsiasi età. 

Decreto Ministeriale sugli Incentivi INPS del 17/10/2012

 Il 17 ottobre 2012 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 243 il Decreto del Interministeriale del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministero dell’Economia e delle Finanze – sull’ istituzione del Fondo per il finanziamento di interventi a favore dell’incremento in termini quantitativi e qualitativi dell’occupazione giovanile e delle donne, il quale ha appunto istituito l’ esistenza di un fondo che ammonta a oltre 230 mila euro per l’ erogazione di incentivi straordinari destinati alla stabilizzazione lavorativa di giovani con una età fino a 29 anni e di donne di qualsiasi età.

Incentivi INPS per la stabilizzazione di giovani under 30 e donne

Il 17 ottobre 2012 per mezzo della circolare n. 122 l’ INPS, l’ Istituto Nazionale  della Previdenza Sociale, ha chiarito la disciplina che regola e le modalità di fruizione degli incentivi straordinari messi dallo Stato a disposizione per la creazione di rapporti di lavori stabili o di durata ampia a favore di giovani con una età inferiore ai 30 anni e di donne di qualsiasi età.

Incentivi per chi assume i manager disoccupati over 50

La circolare INPS n. 122 del 17 ottobre 2012 recepisce e fa dunque seguito a quanto previsto dal Decreto Interministeriale del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 5 ottobre 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 243 del 17 ottobre 2012.

Quali sono gli incentivi fiscali per le aziende in caso di assunzione di personale?

Nello specifico, dunque, le modalità di fruizione degli incentivi da parte dei lavoratori autorizzati sono state poi precisate all’ interno di un altro comunicato dell’ INPS, il messaggio n. 8820 del 30/05/2013.

Il messaggio dell’ INPS, infatti, comunica che sono stati ammessi a fruire degli incentivi messi a disposizione dallo Stato, secondo l’ ordine cronologico di presentazione delle domande, i datori di lavoro che abbiano preventivamente inoltrato la debita istanza e le relative dichiarazioni di responsabilità richieste, e illustra le modalità di comunicazione dell’ ammissione stessa.

Come ottenere gli incentivi statali per l’acquisto di elettrodomestici

E’ stato erogato quest’anno un Fondo per usufruire degli incentivi sull’acquisto degli elettrodomestici. Un’ottima notizia per un’industria che sta vivendo un periodo di profonda crisi per quanto concerne la domanda.
L’ industria italiana in questo campo viene purtroppo messa a dura prova dalla concorrenza di fabbriche di nazionalità coreana e turca. L’incentivo consiste nella possibilità di applicare una precisa detrazione sulla cifra dovuta all’IRPEF.

Come è possibile ottenere i fondi? E’ necessario presentare una documentazione adeguata, al fine di godere della detrazione. Quando la legge lo prevede, il contribuente deve conservare la fattura oppure lo scontrino fiscale con i dati dell’acquirente e la classe energetica dell’elettrodomestico acquistato, la quale non deve essere non inferiore ad “A+”.

La spesa effettuata, dunque, potrà essere riconosciuta anche quando essa contempla costi di trasporto del nuovo elemento e di smaltimento del vecchio. Tale procedura, tuttavia, deve essere documentata mediante un’autodichiarazione:

sarà necessario precisare la tipologia dell’apparecchio sostituito, descrivere le modalità adottate per lo smaltimento e specificare il nominativo del soggetto o della ditta che ha avuto l’incarico di dismettere il materiale non più in uso.

Generalmente, qualora durante lo stesso anno dovranno essere sostituiti altri elettrodomestici, si potrà nuovamente usufruire della detrazione prevista provvedendo a compilare un nuovo modulo. Esso deve essere conservato per consentire che eventuali controlli eseguiti dall’Agenzia delle Entrate in merito alla dichiarazione dei redditi, possano verificare la validità di quanto richiesto.

Aumentano gli incentivi per le riqualificazioni energetiche

 Buone notizie sul fronte delle detrazioni previste dal Governo in favore degli interventi di riqualificazione energetica. A partire da inizio giugno, infatti, il Governo Letta ha fatto proprio il testo di una direttiva europea che ha innalzato dal 55% al 65% la detrazione fiscale per le riqualificazioni di tipo energetico, prorogando anche i termini di applicazione della stessa. 

Pacchetto fiscale e imprese: finanziamenti e contributi agevolati alle imprese

 Tra le misuere principali riguardanti il Pacchetto Fiscale ci sono una serie di innovazioni riguardanti le Piccole e Medie imprese.

In sostanza, ciò che dobbiamo aspettarci è l’introduzione di una nuova “legge Sabatini”, finalizzata all’intervento della Cassa depositi e prestiti. La novità numero 1 in confronto alla bozza rilasciata lo scorso venerdì sera stabilisce che le Pmi potranno accedere non solo a finanziamenti – ma anche a contributi – a tasso agevolato. In più è prevista un’altra novità: le Piccole e Medie imprese agevolate potranno impiegare anche il leasing finanziario. I finanziamenti vengono erogati, entro il 2016, dalle banche a valere su un fondo totale di anticipi della Cdp per un massimo di 5 miliardi.

I finanziamenti, che nello specifico potranno essere assistiti dalla copertura del Fondo di garanzia, osservano una durata massima di 5 anni, per un valore massimo complessivo di 2 milioni, anche dilazionato.

Nello specifico, dunque, in confronto alle prime bozze è stato eliminato il limite di almeno 200mila euro per singola operazione. Per quanto concerne invece i contributi, verranno rapportati agli interessi calcolati sui finanziamenti in base ai limiti da stabilire con un successivo decreto ministeriale.

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Firmato il decreto per incentivare l’occupazione femminile

 Un primo passo verso l‘attuazione delle norme previste dalla tanto discussa riforma del mercato del lavoro voluta dal ministro uscente Elsa Fornero e da tutto il governo tecnico è stato fatto questa mattina con la firma che la titolare del welfare ha apposto sul decreto attuativo della norma per l’incentivazione dell’occupazione femminile.

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Un provvedimento che si spera possa dare frutti migliori rispetto gli altri contenuti in questa riforma la quale, come ha evidenziato il Ministro Giarda, è una delle meno attuate, con solo 4 provvedimenti su 22 che hanno visto la luce.

Nello specifico questo provvedimento per l’occupazione femminile prevede che – a partire dal 1° gennaio 2013 – i datori di lavoro che assumono donne disoccupate in settori produttivi caratterizzati, negli assetti occupazionali, da rilevanti disparità di genere, possano beneficiare di una riduzione dei contributi dovuti nella misura del 50 per cento per la durata di 12 mesi (con possibilità di prolungare la durata stessa del beneficio fino al diciottesimo mese in caso di trasformazione in rapporto a tempo indeterminato).

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Ma il ministro Fornero non sembra essere pienamente soddisfatta, anzi. Come politica, ha dichiarato, di essere particolarmente frustrata dall’attuale situazione italiana e di continuare a lavorare solo perché fedele al capo dello Stato che, giorni fa, nonostante lo stallo politico attuale, ha dichiarato che un governo ancora c’è e che può continuare a lavorare.

 

Incentivo per i datori di lavoro che assumono i licenziati delle PMI

 Il Ministro Elsa Fornero ha deciso di chiudere il suo mandato con un decreto che, anche se non apporta significativi cambiamenti alla disastrosa situazione lavorativa in cui versa l’Italia, può essere comunque uno stimolo per dare nuova speranza a chi ha perso il lavoro negli ultimi mesi.

Nello specifico il decreto voluto dal Ministro si rivolge ai datori di lavoro che vorranno assumere i licenziati delle Piccole e Medie Imprese per giustificato motivo oggettivo (GMO). Per giustificato motivo oggettivo si intende un licenziamento dovuto a riduzione, trasformazione o cessazione di attività o di lavoro.

Questi lavoratori, a patto che siano stati licenziati nei dodici mesi precedenti l’assunzione porteranno a chi li assume un incentivo di 190 euro in forma capitaria (cifra fissa mensile, riproporzionata per le assunzioni a tempo parziale), valido sia in caso di assunzione full time o part time, con contratto a tempo determinato o indeterminato.

L’incentivo sarà versato per tutto l’arco del durata del rapporto di lavoro, per un massimo di 12 mesi in caso di assunzione a tempo indeterminato e per un massimo di 6 per contratti a tempo determinato.

Le risorse stanziate per l’erogazione dell’incentivo -gestita dall’Inps con procedura informatizzata e automatica fino a capienza delle risorse stanziate- sono pari a 20 milioni di euro.

 

Startup: gli incentivi dall’Emilia Romagna

 E’ un momento difficile per le imprese? La Regione Emilia Romagna vi aiuta con un programma di sostegno allo start up di nuove imprese innovative. Il bando è considerato in scadenza visto che il termine ultimo per accedere agli incentivi è il 31 dicembre 2012.

La Regione Emilia-Romagna ha intenzione di sostenere la creazione di nuove imprese che possano essere considerate ad elevato contenuto di conoscenza, basate sulla valorizzazione economica dei risultati e sulla ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi di alta tecnologia.

Sono ammessi a partecipare al bando i consorzi, le piccole imprese, le società consortili, le società cooperative. Tutte devono avere una residenza stabilità nella Regione, almeno dal primo gennaio 2010.

Per impresa innovativa s’intende un’impresa basata sullo sfruttamento di un brevetto (depositato e registrato, acquistato, oppure ottenuto in licenza esclusiva a livello nazionale); che abbia stipulato una collaborazione scientifica con l’università o con un ente di ricerca che fa parte della Rete Alta Tecnologia dell’Emilia Romagna; che abbia una quota societaria pari almeno al 25% affidata a soggetti di ricerca, investitori istituzionali o informali, partner industriali; essere stata selezionata da un altro programma regionale.

Nel bando, disponibile anche sul sito Giovane Impresa, sono indicate le entità delle agevolazioni e le spese ammissibili.

Fare Impresa 2: in Abruzzo fino al 30 novembre

 La Regione Abruzzo, come molte altre Regioni, ha deciso d’intervenire nel tessuto economico promuovendo la nascita e l’avviamento di nuove imprese attraverso l’attuazione di una serie di politiche attive del lavoro. Nel dettaglio con il progetto Fare Impresa 2 si cerca di realizzare percorsi di autoimprenditorialità, comprensivi di iter formativo e finanziamento di nuove attività imprenditoriali.

Dopo aver spulciato un bando per il microcredito in scadenza in Campania, passiamo in rassegna il Progetto Fare Impresa 2. Possono beneficiare di questo fondo, le piccole e medie imprese di nuoa costituzione che al momento della domanda di finanziamento non abbiano avuto ancora ricavi dall’attività e che non abbiano effettuato investimenti.

Le imprese ammesse sono quelle strutturate in forma individuale, societaria o cooperativistica con residenza nel territorioa abruzzese.

Due le linee d’intervento attivabili. La linea 1 comprende una serie di contributi per l’autoimprenditorialità e serve a sostenere la nascita e l’avviamento di nuove imprese che abbiano ad oggetto un’attività economica riconducibile al codice Ateco 2007.

La linea d’intervento 2, invece, serve a supportare la formazione dei neo imprenditori e quindi offre percorsi formativi multidisciplinari. Per la seconda linea d’intervento è finanziabile un solo progetto per un importo massimo di 200 mila euro.

La presentazione delle domande deve essere fatta entro il 30 novembre 2012.