Come funziona l’indennizzo per i ritardi delle pubbliche amministrazioni

 L’articolo 28 del decreto 69/2013 ha introdotto la possibilità, per chi ha rapporti con le Pubbliche Amministrazioni, di ricevere un indennizzo in caso di ritardi, da parte dell’Istituzione alla quale ci si è rivolti, nella conclusione dei procedimenti amministrativi.

L’indennizzo al quale si avrà accesso – in questa fase sperimentale della sperimentazione l’indennizzo è riservato a procedimenti amministrativi riguardanti l’avvio e lesercizio di attività di impresa – consta di 30 euro per ogni giorno di ritardo, per un massimo di 2 mila euro (quindi 66 giorni di ritardo).

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L’indennizzo formalizzato dal Governo non sarà corrisposto automaticamente, ma spetta all’imprenditore fare la richiesta entro sette giorni dalla data di scadenza dei termini per la conclusione del procedimento amministrativo, direttamente al titolare del potere sostitutivo (ossia la pubblica amministrazione coinvolta nel procedimento amministrativo, che dovrà provvedere ad indicare chi è sul suo sito internet).

L’indennizzo, inoltre, non sarà corrisposto in denaro, ma attraverso delle detrazioni su eventuali risarcimenti per altri tipi di danni o comunque attraverso modalità che dovranno essere indicate dalla PA coinvolta.

In caso di contenziosi tra l’imprenditore o il cittadino e la Pubblica Amministrazione riguardo a possibilità, modalità e termini dell’indennizzo, si può fare ricorso al Tar, ma, se il tribunale giudica inammissibile l’indennizzo, il ricorrente sarà costretto a pagare una somma da due a quattro volte il contributo unificato a vantaggio della pubblica amministrazione.

Le misure del nuovo piano anti – burocrazia

 Uno dei primi compiti che il nuovo governo si troverà ad affrontare sarà quello di semplificare e snellire ulteriormente il pesante apparato della burocrazia italiana, secondo termini e modalità ancora più profonde e strutturali di quelle applicate dai precedenti governi.

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Proprio per questo motivo si parla in questi giorni della preparazione di un certo piano anti – burocrazia che raccolga al suo interno tutti i possibili provvedimenti che potrebbero essere presto applicati per rendere l’ organizzazione e le strutture della Pubblica Amministrazione italiana più dinamiche ed efficienti.

> Una nuova burocrazia per un nuovo governo

Ma quali sono, nello specifico, le misure e i provvedimenti che saranno adottati a tale scopo? Per il momento le proposte sono relative a quattro interventi strutturali:

  1. l’eliminazione di tutte le autorizzazioni non indispensabili, così come suggerito anche dal documento redatto dai saggi, che dovrebbe far seguito però ad una corretta valutazione dell’effettivo perso burocratico di ogni attività. Semplificazione e nuova ondata di liberalizzazioni, dunque, per dar nuovo slancio anche all’economia
  2. la possibilità per le aziende creditrici della PA di ricorrere ad un indennizzo contro le lentezze della macchina burocratica
  3. l’adozione di un metodo standard in edilizia per la Segnalazione di inizio attività (Scia)
  4. l’unificazione dei documenti di riconoscimento (CF, CI, TS)
  5. la misurazione e la valutazione dell’attività dei dipendenti pubblici di ogni livello

Una nuova burocrazia per il nuovo governo

 L’esecutivo non è ancora stato formato, ma tutte le forze politiche in causa, e soprattutto il nuovo Presidente del Consiglio incaricato Enrico Letta, sono d’accordo almeno su un punto fondamentale: che la burocrazia italiana ha ancora bisogno di una buona dose di semplificazioni, semplificazioni che vadano a modificare in modo strutturale le procedure e l’interna organizzazione degli apparati della Pubblica amministrazione.

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I punti salienti della nuova organizzazione della burocrazia italiana dovrebbero essere la cosiddetta opzione zero, ovvero la cancellazione di tutte le autorizzazioni e le richieste non indispensabili e la possibilità per i cittadini e per le imprese di accedere ad un risarcimento, o meglio ad un indennizzo qualora le Pubbliche Amministrazioni non provvedessero a liquidare i pagamenti nei tempi precedentemente stabiliti.

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Tra gli altri possibili provvedimenti di semplificazione, inoltre, figura anche un nuovo sistema per monitorare e valutare l’operato dei dipendenti e dei dirigenti pubblici.

Tutti questi interventi strutturali, dunque, potranno entrare a far parte del nuovo piano anti – burocrazia promosso dal nuovo governo, piano che tra l’altro trova il completo appoggio dei saggi nominati dal Presidente della Repubblica e dell’ uscente Ministro, competente per il settore PA, Filippo Patroni Griffi..

Chi ha diritto all’indennizzo per cessazione di attività commerciale

 L’indennizzo per il termine dell’attività commerciale è contemplato, dietro presentazione di una domanda, per coloro che sono iscritti alla gestione autonoma dei commercianti che decidono di cessare definitivamente l’attività nel periodo che intercorre tra il primo gennaio del 2009 e il 31 di dicembre del 2011.

Chi ha diritto all’indennizzo

Possono fare domanda per ottenere l’indennizzo:

– i titolari o coadiutori di attività commerciale al minuto in sede fissa, anche abbinata ad attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande;

– i titolari o coadiutori di attività commerciale su aree pubbliche;

– gli esercenti attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande;

– gli agenti e rappresentanti di commercio.

Requisiti richiesti per ottenere l’indennizzo

L’indennizzo può essere ottenuto nel caso in cui il richiedente possegga i seguenti requisiti:

– Il richiedente deve aver compiuto 62 anni di età, se uomo, o 57 anni di età, se donna;

– Il richiedente deve essere iscritto, al momento della cessazione dell’attività commerciale, per almeno 5 anni, come titolare o coadiutore, nella Gestione speciale commercianti.

Al fine di poter ricevere l’indennizzo l’assicurato deve terminare definitivamente l’attività commerciale e riconsegnare al Comune l’autorizzazione necessaria all’esercizio dell’attività commerciale al minuto e/o per l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande.

Cancellazione

Il titolare dell’attività deve, oltretutto, aver portato a termine la cancellazione dai seguenti registri:

– cancellazione dal registro delle imprese presso la Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura;

– cancellazione dal registro degli esercenti il commercio presso la Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura per l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande;

– cancellazione dal ruolo provinciale stabilito presso la Camera di commercio,industria, artigianato e agricoltura per gli agenti e rappresentanti di commercio.

Domanda per ottenere l’indennizzo

Come fare domanda per ottenere l’indennizzo dopo la cessazione dell’attività commerciale? La richiesta deve essere presentata, entro il 31 dicembre 2012, presso la sede Inps territorialmente competente per residenza, utilizzando il modulo appositamente predisposto (Mod. IND COM/207-448), direttamente o tramite uno degli Enti di patronato riconosciuti dalla legge che assistono gratuitamente i lavoratori; ovvero inviata per posta a mezzo di raccomandata con avviso di ricevimento.

Alla domanda deve essere allegata la seguente documentazione, la quale testimonia a tutti gli effetti:

– l’avvenuta cessazione definitiva dell’attività di tipo commerciale;

– l’avvenuta riconsegna dell’autorizzazione ai fini dell’esercizio dell’attività commerciale al minuto. Occorre riconsegnare anche l’autorizzazione necessaria per l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande. E’ necessario consegnare entrambe nel caso in cui si è di fronte ad un’attività abbinata.

– l’avvenuta cancellazione del titolare dell’attività dal registro degli esercenti attività di commercio (registro che prende il nome di “REC”) nel caso in cui l’attività si riferiva alla somministrazione al pubblico di alimenti e bevande;

– l’avvenuta cancellazione del titolare dell’attività dal ruolo degli agenti e rappresentanti di commercio.

Indennizzo di cessazione attività commerciale: quando spetta

L’indennizzo ha una decorrenza che va dal primo giorno del mese successivo al mese in cui viene presentata a tutti gli effetti la domanda per ottenerlo, nel caso in cui risultino in regola tutti i requisiti minimi richiesti di cui sopra (ivi compresa la cancellazione definitiva dal registro dell’attività commerciale).

La corresponsione terminerà poi dal primo giorno del mese successivo alla ripresa dell’attività lavorativa, subordinata o autonoma.

Indennizzo di cessazione dell’attività commerciale: quanto spetta

L’indennità é uguale al trattamento minimo di pensione contemplato per gli iscritti alla gestione commercianti.

Caratteristiche

Ci sono alcune peculiarità da tenere in considerazione, soprattutto nel momento in cui si parla di indennità. L’indennità è compatibile con ogni tipo di pensione diretta (pensione di anzianità, assegno ordinario di invalidità, inabilità) e anche con la pensione ai superstiti. Per quanto concerne l’identità non è contemplato, in questo caso,  il pagamento di trattamenti di famiglia.