Come l’Inghilterra sta uscendo dalla crisi. Un esempio da seguire

 La Gran Bretagna è tornata ad essere nuovamente dominante nella produzione a basso costo nell’industria europea. Stando ad uno studio condotto dalla Boston Consulting Group è risultata essere, infatti, una delle location più a basso costo nell’area Europea occidentale nella produzione di beni.

Quante tasse si pagano in Inghilterra?

 Nel corso del 2013, secondo i dati elaborati dall’OCSE, la pressione fiscale italiana ha superato la soglia del 43 per cento del PIL, raggiungendo un livello veramente elevato. Per questa ragione è del tutto normale domandarsi che cosa avvenga invece nelle altre nazioni europee, molte delle quali, è risaputo, possono vantare un sistema fiscale decisamente meno impositivo di quello italiano anche a parità di servizi erogati. 

Quante tasse paga una società LTD in Inghilterra?

 In un post pubblicato in precedenza abbiamo visto che le società e le imprese che abbiano la propria sede fiscale nel Regno Unito sono soggette ad un regime impositivo molto diverso da quello italiano, sia dal punto di vista del numero degli adempimenti richiesti, sia dal punto di vista dell’onere complessivo delle imposte.  

Quante tasse pagano le società e le imprese in Inghilterra?

 L’Inghilterra, cioè il Regno Unito, possiede da tempo un sistema fiscale molto più incentivante rispetto a quello italiano per lo sviluppo delle attività societarie e di impresa. In questa nazione, infatti, non sono solo in genere più basse le aliquote che si pagano sulle attività produttive rispetto all’Italia, ma anche il numero di adempimenti fiscali che vengono richiesti ai titolari di impresa nel corso dell’anno. 

Bank of England, sarà la prima a rialzare i tassi di interesse?

 Nella giornata di domani sarà importante porre attenzione alle minute dell’ultimo meeting della Bank of England (Carney sarà veramente il primo governatore delle banche centrali dell’occidente a rialzare i tassi d’interesse?) e i dati sull’occupazione.

Nel 2013 per Jaguar vendite record

 Il mercato dell’automobile cambia e la situazione non è uguale per tutti a livello internazionale. La Fiat in passato ha annaspato, mentre ora ci sono speranze di crescita con l’acquisizione di Chrysler. In Europa, le case automobilistiche tedesche sembrano andare bene mentre in francia la situazione è un po’ diversa.

In Inghilterra, vendite record nel 2013 per Jaguar Land Rover. La casa automobilistica britannica della proprietà indiana Tata Motors ha comunicato di avere venduto 425.006 veicoli l’anno scorso con una crescita del 19%. Nuovo record di vendite in 38 mercati internazionali.

 

Fiat, accordo miliardario con Chrysler

 

Nel Regno Unito, le vendite di Jaguar sono aumentate del 15% mentre le venditedi Land Rover sono aumentate del 13%. In tutto il mondo, Land Rover rappresenta la quota maggiore del fatturato della società con 348.383 venduti nel 2013, con un incremento del 15%.

 

Matrimonio Chrysler Fiat, Marchionne si espande negli Usa

 

La domanda per le automobili di lusso Jaguar è lievitata negli ultimi 12 mesi, con vendite quasi raddoppiate a livello internazionale.

L’ amministratore delegato di Jaguar Land Rover Ralf Speth ha affermato: “Il 2013 ha dimostrato di essere un anno molto positivo per Jaguar Land Rover grazie alla continua domanda per i veicoli su tutta la gamma”.

Il rapporto sulle vendite in rialzo è arrivato pochi giorni dopo che il gigante delle automobili ha lanciato la prima fase di una campagna di assunzione di personale nel suo nuovo centro di produzione. Circa 600 posti di lavoro saranno creati nel corso dei prossimi quattro anni presso la sede della ditta nei pressi di Wolverhampton, nelle West Midlands in Inghilterra. I dati e le assunzioni mostrano la crescita del gruppo che fabbrica automobili. Gli investimenti saranno di più di 500 milioni di sterline per la costruzione di motori a basse emissioni.

La Bank of England punta sul mondo della finanza

 Per la Banca d’Inghilterra si apre in questi giorni quello che può essere definito un nuovo corso. Il nuovo governatore della Bank of England, infatti, Mark Carney, alla guida del prestigioso istituto britannico a partire dal mese di giugno scorso, ha infatti dichiarato in una intervista rilasciata in questi giorni al Financial Time londineseche il motore economico dei prossimi anni sarà ancora il mondo della finanza

Londra si scaglia contro l’evasione fiscale

 Anche la City si scaglia contro l’evasione fiscale e contro i paradisi fiscali con l’annuncio del ministro delle Finanze che dice: Verremo a prendervi ovunque. Parte così la più grande battaglia inglese contro chi porta i capitali all’estro e chi li aiuta a farlo.
► Patto anti-evasione di cinque paesi dell’UE

L’indagine che i ministri di Sua Maestà è senza precedenti: saranno, almeno per ora, 100 i super ricchi inglesi i cui conti saranno passati al setaccio delle autorità. La finalità di questa impresa è quella di far pagare le tasse a tutti, in modo particolare a coloro che esportano i loro capitali proprio per sfuggire al fisco.

Tali individui, che sono stati indicati da una soffiata, potranno essere perseguiti penalmente, insieme ai commercialisti o gli avvocati che li aiutano in queste ‘fughe’.

► Lussemburgo pronto a rinunciare al segreto bancario

Il ministro delle Finanze ha poi esortato i 100 sospetti individuati fino adesso a farsi avanti spontaneamente e rimettersi in pari con il fisco, aiutando anche le autorità a districarsi tra i vari conti che si trovano nei paradisi fiscali come Singapore, le Isole Vergini britanniche e le isole Cayman.

 

Lo strano caso della sterlina

 Molti paesi, anche insospettabili, alla lunga hanno dimostrato di soffrire questo periodo di crisi. La Francia, per esempio, che adesso non è sotto i riflettori “economici”, è in un momento molto difficile, non riesce a portare avanti una riforma fiscale efficace ed ha seri problemi con il mercato del lavoro.

La crisi francese e le altre fratture europee

Oggi parliamo però del Regno Unito visto che la sterlina sta suscitando con il suo strano comportamento, delle osservazioni contrastanti. In pratica continua a scendere sotto le soglie di resistenza per poi risalire dimostrando che il sentiment espresso dagli investitori, è mutevole.

La sterlina, spiegano alcuni investitori, ha avuto una performance inferiore a quella che ha fatto registrare lo yen giapponese, visto che si è posizionata 2,7 punti percentuali più in basso del minimo storico che aveva resistito per due anni e mezzo.

I dati economici sul Regno Unito sono molto poco incoraggianti. Il mercato della sterlina ha accolto queste “cattive notizie e il fatto che si svaluti la valuta nazionale, è la prova del nove. Tutto sommato, però, questa svalutazione è da considerarsi positiva, perché la perdita del 6 per cento contro il dollaro e del 5% contro l’euro può attirare in patria nuovi investimenti.

L’Europa e gli alert del resto del mondo