Renzi lancia la campagna “E voi cosa tagliereste?”

 Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi esprime soddisfazione per l’approvazione del Documento di economia e finanza (Def) da parte del Consiglio dei Ministri. Le coperture per le riforme proposte sono state trovate e tra queste anche quella del taglio del cuneo fiscale che porterà all’aumento di 80 euro degli stipendi dei lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato.

Renzi ha affermato: “I gufi sono serviti, avevano detto che avrei tagliato la sanità e invece taglio gli stipendi dei dirigenti pubblici e faccio pagare un miliardo alle banche”.

 

Def e spending review, la sfida del governo Renzi

 

In una intervista al Corriere della Sera, il Presidente del Consiglio ha detto che gli italiani potranno partecipare alla scelta dei tagli da fare nella campagna “E tu cosa taglieresti?”. Renzi ha affermato: “Partiamo subito e chiediamo ai cittadini di segnalarci sprechi, enti inutili, complessità burocratiche, privilegi odiosi e pasticci amministrativi”.

Sul Def il premier ha anche detto che chi critica il fatto che non c’è riferimento alla lotta all’evasione avrà una risposta e che è possibile che ci saranno tagli sulle spese per la difesa. Il Def rivede la crescita e su questo Rendi ha affermato: “Noi stimiamo la crescita nel 2014 allo 0,8% non all’1,1%. Siamo rigorosi, ma sarei contento se fossimo smentiti in positivo. Stiamo dando numeri non ballerini come speravate voi. Il ministro Padoan è partito dal Piano nazionale delle riforme che manderemo all’Europa alla fine del mese e verrà valutato a maggio. Le riforme sono centrali e strategiche, precondizione per la ripresa economica e sono non solo un punto di orgoglio ma un impegno morale da parte nostra”.

Renzi trova l’appoggio della Merkel per le riforme economiche

 La cancelliera tedesca Angela Merkel ha dato il suo sostegno alle riforme proposte dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha affermato essere ambiziose. Nella conferenza stampa congiunta a Berlino, la Merkel ha detto di essere molto impressionata dai piani del nuovo governo.

La cancelliera tedesca ha messo in evidenza come il programma di riforme è coerente con il Patto di stabilità e crescita e che su questo non  aveva il “Minimo motivo di dubitare”. Fiducia quindi sul fatto che l’Italia si atterrà ai requisiti dell’Ue come il fatto che il debito non superi il 3% del prodotto interno lordo (Pil).

 

Anche la Germania dovrebbe fare delle riforme economiche

 

Renzi ha annunciato tagli alle tasse per un ammontare di dieci miliardi di euro che inizieranno da maggio. Egli ha anche promesso che lo Stato pagherà i debiti in sospeso fino a luglio per circa 68 miliardi di euro. Il Presidente del Consiglio ha anche parlato della volontà di creare nuovi posti di lavoro attraverso la riforma del mercato del lavoro, di abbassare la burocrazia e di abolire il Senato. Il deficit di bilancio dovrebbe salire quest’anno al 2,8 per cento del prodotto interno lordo.

Renzi dopo l’incontro ha detto che l’Italia deve smettere finalmente di credere che le riforme si fanno perché le vuole l’Europa. Le riforme vanno fatte perché fanno bene all’Italia. In questo senso, l’accordo con la Merkel e il governo tedesco è stato molto importante. Renzi si è mostrato favorevole alla posizione europea e ha affermato che “L’Europa non è il problema. L’Europa è la soluzione. Non è mancata una critica ai partiti che sono contro l’Europa.

Francia e Italia fronte comune sulle riforme economiche

 Il presidente francese François Hollande e il Presidente del Consiglio Matteo Renzi si sono presentati alla conferenza stampa che ha seguito l’incontro di sabato proponendo un fronte unito. La prima visita di Stato del Presidente Renzi a Parigi per incontrare il Presidente francese si è conclusa con l’accordo di lavorare su un terreno comune in molte molte questioni sull’economia. In particolare, i due leader hanno chiesto all’Europa un impegno deciso per affrontare l’impennata della disoccupazione giovanile.

Inoltre, Hollande e Renzi hanno condiviso la necessità di avere meno burocrazia per le aziende e più opzioni in termini di regimi per i lavoratori. Matteo Renzi ha affermato che l’Europa dovrebbe stabilire strategie per stimolare la crescita e ridurre la disoccupazione elevata.

 

Imprese, le prossime mosse del governo Renzi

 

Il premier italiano ha trovato in François Hollande un interlocutore interessato. Il Presidente francese si stra preparando a introdurre un patto di responsabilità che offre agevolazioni fiscali alle imprese. Misure simili a quelle che sono state proposte in Italia. Il riferimento è alle riforme proposte dal governo che comprendono 10 miliardi di euro di tagli delle tasse che ritorneranno ai lavoratori dipendenti con reddito netto mensile di non oltre 1.500 euro e la riduzione delle tasse per le imprese.

Renzi ha ribadito che l’Italia non supererà il limite di disavanzo del 3% che è stato stabilito dall’Unione europea. Il nostro Paese ha sempre il problema del debito pubblico che è al 133% del prodotto interno lordo, ed è ora nella lista di controllo dell’Ue.

François Hollande ha evidenziato la lotta comune dei due Paesi per protezione del welfare state. L’Italia e la Francia stanno lavorando a riforme strutturali per aumentare la competitività e alleggerire la pressione fiscale. Renzi oggi incontrerà la Merkel in Germania.

Inizia il progetto di riforme di Renzi non senza ostacoli

 Da domani il Presidente del Consiglio Matteo Renzi lancerà le sue riforme. Il più giovane primo ministro della storia in Italia si mostra ambizioso anche sfidando l’Europa ed è pronto a proporre il suo atteso programma di riforme.
Il programma che lo stesso Renzi ha chiamato di riforme molto importanti ha l’obiettivo di stimolare la crescita economica, creare posti di lavoro, riformare la pubblica amministrazione e migliorare le scuole obsolete.

Renzi ha osservato che il governo spenderà almeno 1,7 miliardi di euro per combattere la disoccupazione giovanile, ora al di sopra del 40%. Altri 2 milioni di euro dovrebbero essere spesi per l’edilizia scolastica.

 

Renzi si oppone al “dictat” dell’Europa

 

Gli analisti non sono sicuri di quanto possa essere efficace, nel senso di realizzabile, il progetto di Renzi e notano le difficoltà di portare un ordine del giorno in Parlamento che è notoriamente difficile in Italia. Ma sono quasi unanimi nel sottolineare che sta facendo un serio tentativo per affrontare alcuni dei problemi più endemici del Paese. Per Carlo Marletti, esperto di scienze politiche presso l’Università di Torino , queste proposte sono molto importanti perché possono essere i primi passi per ridefinire il rapporto tra politica e economica in Italia. Renzi deve affrontare diverse sfide importanti con riforme che vanno dalla crescita economica stagnante alla scarsa fiducia dei consumatori.

A rendere la situazione più difficile ci ha pensato la Commissione Europea che questa settimana ha messo l’Italia nella sua lista di controllo a causa della mancanza generale di competitività economica, del debito pubblico alle stelle e della burocrazia onerosa. Il processo delle riforme sarà seguito da vicino dalla Commissione europea, che potrebbe emettere multe salate se le modifiche avverranno lentamente.

Ma il più grande ostacolo di Renzi può essere il Parlamento , che è diviso in blocchi di voti contrapposti. Il livello di approvazione di Renzi tra gli italiani cresce con le persone che chiedono le riforme del lavoro e così è rischioso per un parlamentare opporsi a queste riforme ora.

Quali azioni metterà velocemente in pratica Renzi

 In primo piano ci sono gli interventi economici: “Entro un mese diamo un percorso preciso. Per esempio la riduzione della spesa pubblica, recupera soldi da patti internazionali”. Attenzione, quella del premier focalizzata sulla “riduzione di due cifre percentuali del cuneo fiscale” anche se “ci sono scuole di pensiero diverso, Padoan si è preso tempo per verificarle.

Squinzi, Confindustria: “liberarsi dalla burocrazia”

 Il presidente di Confindustria commenta la reazione del governo alle richieste degli imprenditori: ”E’ stata fatta una buona analisi ma non sono state date le risposte che ci attendevamo. Dateci un Paese normale e vi faremo vedere di cosa siamo capaci”. Parte da Torino la marcia digitale dei 40mila. Bce: la ripresa è ancora a rischio. Italia al top per disoccupazione giovanile. Fmi avverte: caos giustizia in Italia. “Rallenta la crescita nel Belpaese”

Ondata di licenziamenti tra gli statali greci

 Uno dei vincoli recentemente imposti dalla troika dei creditori  – UE, FMI e BCE -per l’ ulteriore concessione alla Grecia degli aiuti internazionali era stato quello dell’ attuazione, in brevissimo tempo, delle riforme strutturali necessarie al Paese.

Il Governo verso la fase delle riforme strutturali

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 Si terrà questa mattina a Palazzo Chigi il vertice di maggioranza al quale parteciperanno il Presidente del Consiglio Enrico Letta, il vicepremier Angelino Alfano e il Ministro per i rapporti con il Parlamento Dario Franceschini, che incontreranno i capigruppo dei partiti di maggioranza.