I certificati di deposito – I rischi per i possessori

 I certificati di deposito

Se ogni tipo di investimento non è quasi mai esente da un pur piccola parte di rischio, a maggior ragione non lo sono gli investimenti di ambito bancario e finanziario. E dal momento che alcuni post già pubblicati ci hanno dato la possibilità di conoscere più a fondo le caratteristiche e le modalità di funzionamento dei certificati di deposito, in questo post vogliamo cercare di capire quali sono i rischi in genere associati a questo tipo di investimento. 

I certificati di deposito – Tipologie e tasse

 Che cosa sono i certificati di deposito

Un post pubblicato in precedenza ci ha dato modo di conoscere meglio una forma di investimento a breve o a medio termine. Stiamo parlando dei cosiddetti certificati di deposito, un tipo di prodotto finanziario che può essere proposto dalle banche e dagli altri istituti di credito quando si vogliono vincolare per un certo periodo di tempo dei capitali  con l’intenzione di guadagnarne il relativo interesse

Che cosa sono i certificati di deposito

 Alcuni post pubblicati in precedenza ci hanno offerto l’opportunità di parlare di alcuni prodotti bancari e finanziari che possono essere considerati delle forme di investimenti a breve o a medio termine. Nei post pubblicati in precedenza abbiamo infatti ad esempio descritto le caratteristiche e spiegato il funzionamento dei conti deposito e dei cosiddetti pronti contro termine.

Migliori investimenti 2013 per Kepler Capital Markets

 Kepler Capital Markets è una delle principali società di brokeraggio a livello internazionale e da qualche tempo, all’inizio di ogni anno, propone la lista dei migliori investimenti. Quella che ha proposto per il 2012 ha avuto delle performance ottime, eccedendo le stime sul mercato del 10%, grazie soprattutto ai rendimenti di Gemina, Lottomatica e Intesa Sanpaolo.

► Come e dove è meglio investire nel 2013

Anche per quest’anno la Kepler Capital Markets propone la lista dei titoli per l’asset location ottimale, anche tenendo conto che in Italia stiamo vivendo un periodo di particolare incertezza che si risolverà, almeno in parte, dopo le elezioni previste per febbraio.

Nella lista della migliore asset location per il 2013, a parte i titoli di Stato che saranno sostenuti dalle politiche di austerity che il paese dovrà portare avanti indipendentemente dalla compagine politica che siederà al timone di comando, ci sono otto aziende. Le prime tre provengono dalla lista dello scorso anno e sono: Intesa Sanpaolo (target price 1,44 euro), Telecom Italia (target price 0,76 euro), ed Enel Green Power (target price a 1,50 euro).

► Costruzione del portafogli di investimento: asset location

Per il resto sono delle new entry: Generali (target price 14,51 euro), ERG (target price 7,49 euro), Brembo (target price 9,85 euro), EI Towers (target price 21,9 euro) ed Engineering (target price 26,74 euro).

Australia: il grande bleff di Standard & Poors

 Standard and Poor’s sotto accusa. In Australia un gruppo composto da tredici consigli municipali si è unito in una class action storica e vincente per recuperare milioni di dollari persi nell’acquisto di prodotti finanziari rivelatisi tossici.

Nello specifico si trattava di titoli a forte rendimento, promossi soprattutto durante gli anni da agenzie di investimenti altolocate. Titoli che, nel corso della crisi finanziaria australiana di 4 anni fa, si sono dimostrati disastrosi.

L’agenzia di rating, una delle più importanti al mondo, finisce sotto accusa insieme alla famosa banca olandese ABN Amro, specializzata in investimenti. Le due entità finanziarie di valore globale sono state condannate dall Corte Federale di Sidney a sborsare il risarcimento milionario. Il giudice Jayne Jagot ha stabilito che i consigli municipali hanno diritto ad essere risarciti da Lgfs, Standard and Poor’s e ABN Amro, rei di aver commesso un illecito in termini di negligenza e di condotta ingannevole.

I comuni che hanno vinto la class action hanno così recuperato tredici milioni di euro persi nell’acquisto complessivo di titoli Cpdo da reinvestire. Tali titoli erano pubblicizzati dall’Agenzia Rembrandt notes ed erano stati creati dalla banca olandese ABN Amro. In precedenza i Cpdo avevano ottenuto da Standard and Poor’s il rating AAA.

Per i comuni il danno economico è stato enorme: avevano perso il 93% del capitale investito verso la fine del 2006 nei titoli, acquistati mediante la società di servizi finanziari Local Government Financial Services (Lgfs).