Un terzo delle start-up italiane è in mano agli under 35

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 L’Italia ha un alto tasso di disoccupazione, all’interno del quale da tempo spicca la percentuale di coloro che hanno una giovane età e sono senza lavoro. Ma il panorama dei giovani italiani è molto più variegato. Da una recente indagine risulta infatti che un terzo delle nuove realtà imprenditoriali italiane è proprio in mano a giovani con una età inferiore ai 35 anni. 

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Una recente ricerca compiuta da Unioncamere ha infatti rilevato che il 33% delle star-up italiane è in mano ad una generazione di giovani che non si rassegna alle condizioni economiche italiane e decidendo di restare nel nostro paese si rimbocca le maniche e continua a produrre.

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Anche se, negli ultimi 10 anni il numero delle nuove aperture d’impresa è sensibilmente calato rispetto al passato e spesso il saldo tra aperture e chiusure finisce in negativo. Ed ecco quindi i dati più recenti sul fenomeno.

Negli ultimi 9 mesi sono nate in Italia circa 300 mila imprese, di cui circa un terzo sono guidate da giovani che hanno una età inferiore a 35 anni. E uno dei dati più sorprendenti è il fatto che la maggior parte delle nuove realtà imprenditoriali sono nate al Sud, tradizionalmente considerato terra di disoccupazione.

Nel Sud Italia ha infatti sede il 38,5% delle nuove imprese giovanili nate tra gennaio e settembre, circa 40 mila nuove attività.

La maggior parte delle nuove imprese hanno scelto la forma delle imprese individuali e sono attive nei seguenti settori:

  • commercio
  • edilizia e costruzioni
  • ristorazione.

Solo il 15,6% del totale delle start-up ha scelto la forma delle società di capitale.

 

 

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