Il segreto per costruire una startup di successo: i consigli di Geneve Invest

 C’è un errore cruciale che spesso blocca sul nascere qualsiasi tentativo di far decollare una startup ed è la distanza fra preparazione ed azione. “Realizzare di un perfetto business plan è senza dubbio un passaggio di importanza fondamentale per comprendere i margini di crescita e l’effettiva validità del progetto in prospettiva – spiega uno dei responsabili di Geneve Invest, società di gestione patrimoniale con sede in Svizzera, esperta in investimenti – ma spesso, quando si immagina la nascita di una startup, ci si ferma alla parte teorica, sottovalutando o comunque emarginando l’aspetto pratico dell’attività che sta per nascere. Ebbene, anche il miglior piano di marketing al mondo e la più approfondita analisi del contesto di mercato non basteranno per vendere, concretamente, il primo prodotto, né per ottenere la fiducia dei clienti. Il primo segreto per far funzionare una startup è quello di far accadere, realmente, le cose, avendo la lucidità di saper tenere in equilibrio l’importanza data alle fasi di preparazione ed azione”.

In effetti, spesso nel processo di costituzione di una nuova impresa si dedica moltissimo tempo alle attività di analisi, che in fondo non sono molto differenti da dei compiti scolastici, mentre si posticipa in maniera a volte deleteria la fase attiva di operatività. Eppure, possiamo avere la migliore ricerca, il miglior prodotto, la migliore idea, ma se non abbiamo il coraggio di proporla ai nostri clienti, la capacità di venderla, non riusciremo mai a farla funzionare davvero.

“Ci è capitato di relazionarci con decine di start-up che perdono più tempo a mettere in piedi una presentazione in PowerPoint perfetta, piuttosto che a preoccuparsi di come proporre nella pratica la loro idea di business. Raramente ci succede di incontrare persone che oltre ad un’ottima analisi di base ealla creazione di un business plan (che, lo ripeto, rimangono fondamentali) abbiano anche interpellato 10 potenziali clienti per ottenere un feedback, per capire in maniera specifica se e chi è davvero interessato ad acquistare il prodotto od il servizio offerto”, spiegano ancora da Geneve Invest.

In pratica, spesso si perde troppo tempo a pensare a ciò che è giusto o sbagliato fare, alle modalità attraverso cui poter fare o non fare una determinata cosa, piuttosto che a fare e basta. Si tratta di una discriminante decisiva, perché incide, alla lunga, anche sulla cultura aziendale complessiva dell’impresa e sulla scelta delle persone che vi lavoreranno.

Per cui, la prima regola per costruire una startup di successo, è quella di essere pronti ad agire, sin dall’inizio, per comprendere dal vivo dinamiche e margini di azione. È questo il punto determinante sia nel momento in cui si decide di dare vita ad una startup che nel lavoro in genere: bisogna sempre dimostrare sul campo l’efficacia della proprie idee.

+17% di start up innovative, il report di Unioncamere

Le start up innovative italiane, quelle che sono state recensite da Unioncamere e Infocamere, sono cresciute di numero e si può parlare di un +17 per cento che riguarda le imprese di piccole e medie dimensioni. Ecco i dati del report. 

Click day, ottimi risultati per le start up

 Il click day ha messo in conto un nuovo successo. In poco meno di tre ore, le richieste delle imprese hanno svuotato i fondi messi a disposizione dalla Regione Lazio per il bando Por Fesr destinato al ”Fondo per prestiti partecipativi alle startup”.

Il Premio Marzotto 2013 incorona le start-up più innovative

 La creatività parla italiano e le aziende gestite da giovani con un’età inferiore ai 35 anni che conoscono questo linguaggio sono state recentemente premiate per le loro idee innovative. Si è tenuta infatti in Veneto alcuni giorni fa la premiazione del concorso per le start – up più innovative l’Italia, il premio intitolato a Gaetano Marzotto, che ha visto protagoniste le aziende e i progetti più all’avanguardia del mondo imprenditoriale italiano. 

Un terzo delle start-up italiane è in mano agli under 35

 L’Italia ha un alto tasso di disoccupazione, all’interno del quale da tempo spicca la percentuale di coloro che hanno una giovane età e sono senza lavoro. Ma il panorama dei giovani italiani è molto più variegato. Da una recente indagine risulta infatti che un terzo delle nuove realtà imprenditoriali italiane è proprio in mano a giovani con una età inferiore ai 35 anni. 

Il prestito per le start up e le nuove imprese offerto da Unicredit

 Nonostante la crisi economica il mondo delle start up italiane ha riscosso notevoli successi negli ultimi anni. Merito anche delle possibilità finanziarie che alle buone idee vengono offerte da varie banche e istituti di credito, che mettono loro a disposizione i mezzi per passare dalla fase teorica alla fase pratica.

Finanziamenti per le start up – Le migliori offerte delle banche italiane

 Soprattutto durante la fase di avvio, le imprese hanno la necessità di un capitale da investire per far partire le attività. Ma non sempre questi fondi sono a disposizione di chi vuole fare impresa, specialmente quando a farlo sono i più giovani. Per questa categoria il Governo ha predisposto con il Decreto Lavoro delle interessanti agevolazioni, che potranno essere sfruttate d chi decide di aprire una start up.

Ma, anche con le agevolazioni, rimane sempre indispensabile provvedere a raccogliere i fondi per l’avvio delle attività che possono essere forniti anche dalle banche, attraverso i finanziamenti. In Italia ci sono diversi istituti di credito che hanno formulato dei finanziamenti ad hoc per le start up. Vediamo quali sono.

► Start up innovative: definizione, requisiti e agevolazioni previste con il Decreto Lavoro

Finanziamenti start up – Le migliori offerte delle banche italiane

Banca Marche – YOUSTARTUP!

Riservato ai giovani sotto i 35 anni, donne e lavoratori. Due tipi di finanziamento (prestito chirografario per un massimo 35 mila euro e mutuo fondiario, per un massimo 60 mila euro) da restituire in 60 – 180 mesi per donne e giovani e 48 – 120 negli altri casi con tasso variabile in base al prodotto.

BNL BNP Paribas – CrediAzienda BNL StartUp

Tasso fisso per un massimo di 50 mila euro da restituire in 19 – 120 mesi.

Banca Sella – Aziende Start Up

Prodotto specifico per l’acquisto di beni materiali e immateriali, di durata media o lunga con condizioni molto elastiche sui tassi.

Intesa San Paolo – Finanziamento Investimenti Business

Permette anche finanziamenti per investimenti già fatti, da restituire in un massimo 10 anni con tasso fisso o variabile, per un massimo di 750 mila euro.

Il Decreto lavoro apporta modifiche alle norme per le start-up

 Il Decreto Lavoro, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 28 giugno 2013, ha apportato delle modifiche alla normativa relativa alla costituzione delle cosiddette Srls, le Società a responsabilità limitata semplificate, ma anche a quella relativa alla costituzione delle start – up innovative. 

Le regole della Consob per il crowfunding: come si investe e quali sono le garanzie

 Grazie al crowfunding voluto dal governo Mondi per le start up innovative e appena regolamentato dalla Consob, i privati cittadini potranno decidere di investire i loro soldi a favore di imprenditori alle prese con la creazione di una nuova azienda.

 Il crowfunding cerca una disciplina

La regolamentazione della Consob prevede dei precisi requisiti ai gestori dei portali per il crowfunding che mirano alla tutela delle imprese e, soprattutto, dell’investitore.

Infatti, a chiunque decida di investire in una start up attraverso un portale di crowfunding, i gestori hanno l’obbligo di:

– sottoporre l’investitore privato ad un questionario per testare la consapevolezza dei rischi e dei benefici dell’operazione che sta per effettuare, in caso di versamenti fino a 500 euro;

– per investimenti superiori ai 500 euro, il gestore, con l’aiuto di una banca o di una sim, deve fare un profilo cliente e valutare se l’investimento è adatto o meno. Solo a questo punto l’investitore potrà decidere cosa fare.

► Le regole della Consob per il crowfunding: cosa è e le regole di condotta

Inoltre, la regolamentazione per il crowfunding delle start up innovative prevede un stretto controllo della Consob dei portali di investimento e dei loro gestori che, in caso di violazioni delle norme, potranno essere passibili di:

– sospensione delle attività per 90 giorni

– ulteriore sospensione da uno a quattro mesi;

– radiazione dal registro (nei casi previsti);

– sanzioni pecuniarie .