Casa: Imu e Tasi a rischio aumenti

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 La crisi ha influito notevolmente sul mercato immobiliare. Le ristrettezze finanziarie statali hanno aumentato la tassazione sulla casa. Una crisi che non si ancora fermata e che ha messo a repentaglio il mercato. Nel 2012 l’Imu è stata senza dubbio un punto di rottura. Il gettito prodotto dall’imposta sulla casa è passato dai 9 ai 25 miliardi. Un’operazione che è servita per rimpinguare i conti statali in perdita.

Durante lo scorso anno l’iter dell’Imu ha subito varie tappe. L’imposta sull’abitazione principale è stata quasi cancellata e il gettito è sceso sotto la soglia dei 21 miliardi. Il prodotto fiscale delle principali tasse sul mattone si aggira intorno a questa cifra, coadiuvata da una ‘maggiorazione’ di un miliardo.

Tasi

E nel 2014? Tutto da vedere. Sta arrivando la Tasi, nuova imposta sui servizi indivisibili che rimpiazza la maggiorazione della Tares. L’aliquota è dell’uno per mille ed è fissa. Vale 3,8 miliardi. Così, il gettito sta per tornare ad aggirarsi intorno ai 24 miliardi.

> Casa: il gettito fiscale torna al livello del 2012

Però, può aumentare di gran lunga. I Comuni hanno infatti la posibilità di portare l’aliquota dall’1 al 2,5 per mille, fissando la somma di Imu e Tasi al 10,6 per mille sugli altri immobili. Quali? I seguenti:

– Abitazioni principali di lusso;

– Case sfitte;

– Case in affitto;

– Capannoni;

– Negozi;

– Alberghi.

Eppure, a giorni arriverà un’altra pesante mazzata: l’emendamento governativo che concede uno 0,8 per mille sulla casa principale o sulle altre, così da consentire ai Comuni di inoltrare delle detrazioni per le abitazioni principali da porre sotto tutela. Ad essere colpite saranno le case (il 30% delle abitazioni della penisola) che non hanno pagato nè Imu né Ici per via del loro valore catastale più basso.

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