HP perde terreno a Wall Street

 Wall Street non ha più i titoli tecnologici di una volta o comunque la crisi inizia a sentirsi anche per chi, come l’HP, fino a questo momento non ha dato segnali di cedimento. L’azienda, infatti, deve fare i conti con un un rosso che deriva probabilmente dall’acquisizione di un’altra società.

L’HP ha presentato i suoi conti trimestrali. La Hewlett-Packard ha fatto registrare una perdida record di vene 6,85 miliardi di dollari e per capire che si tratta di una maxi perdita è sufficiente considerare che nello stesso periodo dell’anno scorso c’erano stati ricavi per 239 milioni di euro.

A livello azionario, ogni titolo ha presentato un rosso pari a 3,49 dollari e nello stesso periodo dell’anno scorso, invece, si registrano circa 12 centesimi di attivo per azione. Attualmente, HP è il secondo produttore mondiale di personal computere ed è stato superano dall’azienda cine Lenovo.

I suoi ricavi sono scesi da 32,12 a 29,96 miliardi di dollari anche se gli analisti erano stati più ottimisti e pensavano che l’azienda si sarebbe fermata a 30,44 miliardi. L’andamento dei ricavi si riflette anche nell’andamento del titolo a Wall Street.

Nelle ultime sedute di contrattazioni, infatti, HP ha perso il 12 per cento del valore dei suoi titoli. Sembra che di questa situazione sia responsabile l’acquisizione di Autonomy per 10 miliardi di dollari.

Opzioni binarie e fiscal cliff: i tagli fiscali

 Il pericolo del fiscal cliff per l’America e l’eventualità che questo colosso dell’economia internazionale attraversi una fase di stallo negli investimenti all’estero, ha irrigidito temporaneamente gli scambi. Il fatto che l’America si sia dimostrata pronta a fornire una “soluzione” agli analisti e agli investitori, ha poi rasserenato le borse.

Ecco allora che chi investe in opzioni binarie ha osservato un’oscillazione “pericolosa” dei titoli, difficile da prevedere benché contenuta in un range gestibile. Ne è emerso che il tema del fiscal cliff e della sua risoluzione interessa molto il mercato e chi investe in opzioni binarie deve guardare con attenzione ai prossimi eventi in calendario.

Sapere in anticipo quello che l’agenda economica e finanziaria di un paese prevede, aiuta molto nella definizione del trend. Siamo molto al di là della “solita” definizione di “baratro fiscale”, adesso andiamo ad analizzare il primo elemento che potrebbe incider sul fiscal cliff.

Il presidente George W. Bush aveva varato una legge contenente alcuni tagli fiscali in scadenza alla fine dell’anno. In realtà la deadline della normativa era prevista per il 2010 ma poi l’America ha sentito la necessità di prorogare di due anni la legge dopo un lungo braccio di ferro tra il Presidente Obama e la componente Repubblicana del Congresso.

All’orizzonte, dunque, un aumento della tassazione dei lavoratori americani che per il prossimo anno spenderanno molto meno.

Block contro la Olam

 Si chiama Carson Block ed è un avvocato americano di 36 anni con il fiuto per gli affari e per la contabilità che riserva qualche sorpresa. In questi giorni Block ha deciso di puntare i fari su un’azienda che è leader nella commercializzazione degli arachidi, sfruttando una tipologia di attacco che è sempre la stessa.

Block ha deciso di prendersela con la Olam che si occupa di trading di prodotti agricoli ed è leader nel senso che gestisce il 90 per cento del commercio mondiale di arachidi. La Olam ha debuttato in borsa nel 2005, nella Piazza Affari di Singapore.

Il 16 per cento di questa azienda è nelle mani della Temasek, cioè del fondo sovrano di Singapore. Cosa ci sarebbe di strano nei loro affari? Secondo Blockla Olam può essere accusata di falso in bilancio. Il metodo adottato per demolirla è squisitamente finanziario.

Block ha bersagliato l’azienda con una serie di vendite allo scoperto e il titolo ha perso prima il 20 per cento del valore nelle contrattazioni a Wall Street e in un secondo momento ha perso ancora terreno, il 7,5 per cento, ad un giorno di distanza sulla Piazza di Singapore.

La novità dell’ultima azione di Block sta nel tipo di azienda scelta, visto che fino a questo momento se l’era sempre presa con le realtà cinesi.

La borsa in bilico dopo Bernanke

 La borsa traballa dopo l’allarme di Bernanke sul fiscal cliff. Il primo effetto diretto si ha su Wall Street dove la giornata di contrattazioni di ieri si è chiusa con timidi cambiamenti per tutti i maggiori indici generali.

Per esempio il Dow Jones ha perso lo 0,05 per cento fermandosi a 12.789,74 punti, il Nasdaq è salito soltanto dello 0,2 per cento assestandosi a 2.916,68 punti. Infine lo S&P 500 si è fermato a 1.387,85 punti crescendo soltanto dello 0,07%.

Dall’altra parte dell’oceano, nel Vecchio Continente, le borse sono sembrate più incerte nella reazione a Bernanke. Piazza Affari che era stata la migliore dopo l’annuncio di una serie d’iniziative per la risoluzione dei fiscal cliff, si è ritrovata ad essere la peggiore di tutte.

In realtà i suoi indici come il Ftse Mib è stato fortemente depresso dal titolo Fiat che ha perso il 4,99 per cento del suo valore. Tutti gli altri indici europei, invece, sebbene in modo molto cauto, hanno guadagnato terreno. Il Dax di Francoforte ha recuperato lo 0,69%, il Cac40 di Parigi ha chiuso con un +0,65% e recupera anche lo 0,18% il Ftse 100 di Londra.

In realtà queste performance sono state condizionate molto anche dalla decisione di Moody’s di tagliare il rating della Francia. La situazione di Parigi impensierisce tutta l’Eurozona.

Chi guadagna con il dollaro

 Il fatto che l’euro da un bimestre a questa parte sia debole nei confronti del dollaro, aiuta le aziende italiane ed europee che investono in America a stabilizzare i propri capitali. E’ questo quello che si deduce considerando tre aziende europee spinte negli affari da un dollaro forte.

La notizia non è di quelle più importanti perché in realtà è soltanto una constatazione algebrica. Al rafforzarsi di una moneta corrisponde un maggiore valore attribuito alla stessa. Quindi chi ha investito i propri euro nel campo dei dollari, si ritrova con un capitale maggiore che in passato.

A Piazza Affari questa situazione è evidente se si vanno a spulciare i conti di aziende come Luxottica, Autogrill e Finmeccanica che ricavano parecchio denaro, ed oggi anche di più, da quel che hanno investito in America.

Prendiamo ad esempio Finmeccanica che da circa un anno è – come si dice in gergo – in una fase laterale e, se a dicembre del 2011 era ai livelli minimi di rendimento, oggi si assesta sui livelli massimi riguardo gli investimenti in America, passando dal debutto al 2,56 al consolidamento del 4,50 circa.

I prezzi dovuti alla reazione al comportamento del dollaro dovrebbero alzarsi ancora a stabilizzarsi a livelli che per comodità definiamo record. Una cosa simile accade anche per le quotazioni delle altre due aziende nominate.

Mercato immobiliare: due scenari

 Il mercato immobiliare è sicuramente molto interessante ma se si osserva quel che accade in Italia, assume anche delle sfumature di “mistero” visto che nel nostro paese si è verifica e perpetuata nel tempo una situazione anomala: blocco delle compravendite senza il conseguente ed atteso calo dei prezzi.

Dunque il settore immobiliare italiano si avvia verso la sua fase calda, quella autunnale, in cui si dovrebbe assistere ad un nuovo aumento delle compravendite che però, ancora una volta, non sarà accompagnato dalla diffusione di costi calmierati.

Secondo la maggior parte degli analisti questa situazione si spiega con il fatto che gli italiani hanno una ricchezza nascosta che li aiuta ad aspettare un momento migliore per la vendita o per l’acquisto. Qualcun altro attribuisce lo stallo di prezzi e compravendite alla pressione delle lobbies edilizie, ma il dato di fatto è che oggi i prezzi sono comunque superiori o al massimo uguali a quelli che c’erano già nel 2007.

Due gli scenari possibili, uno è quello di Bankitalia che dice che in futuro si venderanno sempre meno case ma a prezzi sempre più alti. Qualcuno la chiama teoria dell’Highlander: 2040, soltanto una vendita e sarà quella di una casa scambiata per 4 miliardi di euro.

L’altro scenario è quello di  Reddy’s Group secondo cui ci saranno ribassi dei prezzi ciclici nel 2014, nel 2016 e nel 2017 e rialzi record nel 2024, nel 2026 e via dicendo.

Elusione fiscale: colpiti Google, Amazon e Starbucks

 La lotta all’elusione fiscale è diventata prioritaria per l’Europa visto che le istituzioni nazionali ed europee sono oggi costrette a battere cassa. Perché non farlo partendo proprio dalla lotta all’evasione? In realtà l’elusione fiscale è qualcosa di diverso e sul confine tra legittimo/illegittimo.

L’elusione è la pratica adottata da molte aziende che consiste nello spostamento delle attività più remunerative e tassate dell’azienda nei paradisi fiscali al fine di ottenere uno sconto sulle imposte o poter invece approfittare della fiscalità privilegiata.

Per quanto riguarda l’Unione Europea, nel mirino delle istituzioni ci sono alcuni colossi della tecnologia come Google ed Amazon ma anche aziende importanti come Starbucks che fanno affari in numerosi paesi dell’Eurozona. Le aziende citate non fanno altro che pagare le tasse in paesi diversi rispetto a quelli in cui è realizzato l’utile di gestione.

Nelle casse degli stati “abbandonati” da queste aziende, ogni anno, vengono a mancare cifre abbastanza grandi, che sono quantificate in tesoretti che sfiorano i 60 miliardi di dollari l’anno. La Commissione europea ha deciso di arginare questo flusso di denaro impedendo alle aziende di usare i paesi a fiscalità agevolata.

Sono stati dunque definiti gli elementi per identificare i paradisi fiscali, sarà incentivato lo scambio di informazioni e saranno scoraggiate le agevolazioni per i non residenti.

Mercato ForEx: gli eventi odierni

 Il mercato valutario è periodicamente condizionato da una serie di eventi che riguardano la politica e l’economia internazionale. Cosa potrebbe influenzare oggi il ForEX? Ecco qualche informazione utile per chi si dedica alla compravendita valutaria o per chi investe in questo particolare settore delle opzioni binarie.

Una giornata che è considerata cruciale quella odierna visto che nel calendario economico sono inseriti una serie di appuntamenti importanti che potrebbero far vacillare le quotazioni dell’Euro, dello Yen e del Dollaro americano.

Tutto inizierà con il discorso del Governatore Stevens della Reserve Bank of Australia che dovrà rendere conto della scelta di lasciare invariati i tassi al 3,25%. Una scelta che ha spiazzato gli analisti, i quali si auguravano e prevedevano un taglio di 0,25 punti. Dopo il suo discorso ci potrebbe essere un po’ di volatilità sui mercati.

Nella giornata di oggi è importante anche la decisione della Bank of Japan che deve aprire una finestra sulla politica monetaria del paese. Gli analisti propongono due soluzioni, entrambe in linea con la volontà di un allentamento monetario: il taglio dei tassi o un nuovo programma d’acquisti.

Non mancheranno d’influire sull’Euro le decisioni del meeting salva-Grecia e l’outlook sul mercato manifatturiero tedesco. La giornata si chiuderà con il discorso di Bernanke che dovrebbe anch’egli promuovere una politica di allentamento monetario.

S.E.A. deposita il prospetto informativo

 S.E.A. è l’acronimo che indica la Società per Azioni Esercizi Aeroportuali e in questi giorni è sulle prime pagine dei giornali finanziari in virtù del fatto che il 16 novembre ha depositato il Prospetto informativo per l’Offerta Globale di Vendita e Sottoscrizione il cui obiettivo è l’ammissione alle negoziazioni delle azioni ordinarie della società sul MTA, il mercato Telematico Azionario.

La pubblicazione è stata regolarmente autorizzata dalla Consob il 14 novembre.  Questa Offerta Globale di Vendita e Sottoscrizione riguarda più di 58 milioni di azioni, di cui 24.400.000 Azioni rivenienti dall’Aumento di Capitale e le altre 34.120.000 messe a disposizione dall’Azionista venditore.

L’Offerta Globale di Vendita e Sottoscrizione è divisa in un’offerta pubblica che riguarda il 15 per cento delle azioni ed è rivolta al pubblico italiano indistinto ad eccezione degli Investitori Istituzionali. Questi ultimi possono invece prendere parte ad un contestuale Collocamento Istituzionale dell’85 per cento delle azioni.

Nell’ambito di questa Offerta Globale di Vendita e Sottoscrizione, la S.E.A. ricorda che sono previsti una serie d’incentivi sia per il cosiddetto Pubblico Indistinto che mantiene la piena proprietà delle azioni per 12 mesi dal momento del pagamento delle Azioni assegnate, sia per i dipendenti che si assicurano un lotto minimo e potranno comprare la loro quota anche con un anticipo del TFR.

La Francia perde la tripla A

 Chi investe in opzioni binarie, in questi ultimi giorni sta sicuramente tenendo sotto controllo la situazione della Francia, visto che dopo il “crollo” dell’economia tedesca, sembra il paese papabile per il prossimo passo falso nella cornice del Vecchio Continente.

Cosa sta succedendo alla Francia. Fondamentalmente Hollande sta provando a rispettare le promesse fatte all’elettorato nella campagna delle presidenziali e al tempo stesso sta provando ad evitare la recessione. Invece quello che è accaduto è stata un’accelerazione del declino dei conti francesi dopo la presa di coscienza dell’avvio della recessione tedesca. 

Alla fine bisogna arrendersi alla fotografia che del paese fanno l’Economist prima e Moody’s subito dopo. Il quotidiano economico aveva dedicato a Parigi un recente approfondimento definendo la Francia la bomba ad orologeria dell’Europa, con possibili effetti, dell’esplosione, anche sui paesi periferici. 

Moody’s sembra continuare il discorso: la Francia non offre speranza per il futuro finanziario del paese, l’outlook è assolutamente negativo. Il fatto è che ha perso competitività rispetto alla Germania, è troppo esposta sui mercati periferici dell’UE e non dà garanzie riguardo lavoro e servizi. In futuro, cioè la rigidità del mercato del lavoro e dei servizi potrebbe risultare bloccante per l’economia intera.

A questo punto, secondo Moody’s, ci sono tutti gli elementi per togliere la tripla A alla Francia che vede assegnata ai suoi titoli di stato la classe AA1.