Contratto determinato e altri contratti dopo il Jobs Act

Con i decreti attuativi del Jobs Act ci sono una serie di contratti che sono irrimediabilmente modificati come il contratto a progetto destinato a scomparire, oppure il contratto part time. Ci sono poi una serie di contratti che non subiscono modifiche sostanziali come gli altri contratti e il contratto determinato.

Come cambiano le collaborazioni a progetto

I decreti attuativi del Jobs Act hanno completato la riforma dei contratti di lavoro prevista dal Governo Renzi che ha provato a ridurre le possibilità di relazione tra datori di lavoro e lavoratori. Il fatto che sia stato introdotto il contratto indeterminato a tutele crescenti ha fatto sì che alcuni contratti fossero mandati in pensione. 

TFR in busta paga, conviene ad anziani con reddito basso

Un’interessante riflessione della Fondazione Studi consulenti del lavoro dimostra a chi conviene, sulla base della tassazione attuale sui redditi, optare per il TFR in busta paga. Di seguito la tabella con l’elaborazione dei dati, una riflessione sul senso dell’agevolazione e una riflessione del Corriere Economia. 

Come si usano i congedi di paternità

La Regione Emilia Romagna ha dato il via ad una campagna informativa per i padri lavoratori che vogliono usufruire dell congedo di paternità e parentale. Una misura economica importante per le nuove famiglie, coperto da contributi previdenziali. 

Il nuovo contratto part time definito dal Jobs Act

Il decreto attuativo della delega del Jobs Act che riguarda i contratti di lavoro, approvato il 20 febbraio scorso ha ridefinito quasi completamente le norme del lavoro part time o a tempo parziale che dir si voglia. Anche se resta invariato l’impianto fondamentale ci sono nuove possibilità. Per esempio relativamente alla maternità.

Quando il contratto di formazione diventa a tempo indeterminato

Ci sono dei casi in cui il contratto di formazione e lavoro stipulato da un’azienda con un lavoratore, diventa immediatamente contratto di lavoro a tempo  indeterminato. Si tratta dei casi in cui l’azienda si dimostra inadempiente sotto il profilo formativo. Spieghiamoci meglio con l’aiuto della Cassazione. 

TFR in busta paga, cosa bisogna sapere?

A partire dal primo marzo 2015 si potrà ottenere la liquidazione del TRF in busta paga fino al 30 giugno 2018. Una decisione che spetta ai lavoratori dipendenti del settore privato e che sarà in qualche modo irrevocabile una volta fatta la scelta. Ecco qualcosa da valutare prima di chiedere il TFR in busta paga